Sud Pontino / Coldiretti: prezzi di ortofrutta alle stelle, firmato accordo contro speculazioni

Attualità Latina

LATINA – Dal campo alla tavola i prezzi della frutta moltiplicano fino al 500%. Dalle pesche, pagate al produttore 0,30 centesimi e rivendute al consumatore a 1,80 euro, ai meloni che da 0,40 centesimi schizzano a 1,40 euro al chilo, alle uve da tavola che si trovano in vendita a 2,50 euro rispetto agli 0,80 centesimi riconosciuti a chi le coltiva.

Giuseppe Campione
Giuseppe Campione

Prezzi all’origine che non assicurano nemmeno la copertura dei costi di produzione. La denuncia arriva dalla Coldiretti, sulla base di una analisi dei dati Ismea della terza settimana di luglio. “Una speculazione. Nella forbice dei prezzi dal campo alla tavola – dice Giuseppe Campione, direttore della Coldiretti di Latina – si evidenzia un ampio margine da recuperare per ripristinare un reddito sufficiente agli agricoltori che garantiscono frutta di qualità ai consumatori”.

Oggi, per la prima volta nella storia, la spesa per frutta e verdura ha sorpassato quella per la carne ed è diventata la prima voce del budget alimentare delle famiglie. Settore strategico anche per la tenuta dei livelli occupazionali. In base ai dati della Confederazione sono 345mila le unità lavorative impegnate nel settore ortofrutta, cui si aggiungono altre 28mila impiegate nell’industria della trasformazione. Inoltre, le attività di raccolta estive rappresentano una preziosa opportunità di lavoro per 200mila giovani.

“La vera rivoluzione è il progetto promosso dalla associazione Fai – Firmato agricoltori italiani – che accorcia la filiera, riducendo i passaggi dal produttore alla vendita. Un progetto – conclude Campione – che ha trovato la condivisione di Conad, principale catena distributiva italiana con cui abbiamo stretto un importante accordo per abbattere i prezzi e offrire ai consumatori, in numerosi punti vendita, prodotti di qualità a costi contenuti.

Il percorso è iniziato con pesche e nettarine, ma la strategia prevede il prossimo inserimento, sul circuito della grande distribuzione, di altri prodotti ortofrutticoli tutti rigorosamente locali”. Ma intanto vacilla la fiducia delle imprese. I prezzi pagati a giugno alle aziende agricole – dati Istat – sono crollati mediamente del 7% rispetto a maggio, con punte del 19% per la frutta e del 10% per la verdura.