Il 12 giugno 2025 è una data importantissima per gli automobilisti. Entra ufficialmente in vigore la nuova normativa. Ecco cosa riguarda
Il 14 dicembre 2024 è stata una data epocale nell’ambito della viabilità in Italia. Quel giorno sono entrate ufficialmente in vigore le disposizioni del nuovo Codice della Strada che hanno modificato/integrato alcune delle regole contenute nella normativa di riferimento per tutti gli automobilisti italiani.
Si è scritto per settimane, anche per sensibilizzare sui cambiamenti in atto, dell’inasprimento delle multe e delle sanzioni accessorie riguardante alcune delle infrazioni stradali più comuni e maggiormente causa di incidenti e altri sinistri stradali come la guida in stato di ebbrezza, con lo smartphone o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Giovedì 12 Giugno, invece, è previsto il via libera ad altre disposizioni già emanate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che riguardano i nuovi criteri di funzionamento, installazione e controllo degli Autovelox. Tutte novità che andranno ad incidere su quella che è l’infrazione più diffusa tra gli automobilisti italiani ovvero l’eccesso di velocità.
Autovelox, cosa cambia dal 12 giugno: tra novità e rischio caos
Il primo importante cambiamento riguarda il posizionamento degli autovelox. I dispositivi di rilevazione non potranno più essere installati ovunque bensì solo in tratti di strada ad elevata incidentalità o realmente pericolosi con il parere vincolante del prefetto. Sarà obbligatorio, inoltre, rispettare le distanze minime tra un dispositivo e l’altro che variano a seconda del tipo di strada su cui vengono installati. Su un tratto extraurbano, ad esempio, tra un autovelox attivo e l’altro deve esserci una distanza minima di almeno 3 km.
Con le nuove norme di regolamentazione sugli autovelox diventa obbligatoria la loro omologazione. E’questo un dettaglio di fondamentale importanza, ribadito anche dalla Cassazione con tre apposite ordinanze nelle quali è stato specificato che l’approvazione (o autorizzazione all’uso) di un autovelox è una procedura diversa dalla sua omologazione. Quest’ultima consiste nella verifica certificata del suo funzionamento da parte di un ente terzo che accerta l’effettiva rispondenza dell’apparecchio a specifiche caratteristiche tecniche.
La Corte di Cassazione ha stabilito che le multe per eccesso di velocità scaturite dalla segnalazione di un autovelox non omologato risultano nulle proprio a causa della sua mancata dichiarazione di conformità. Sono già numerosi i ricorsi vinti dagli automobilisti che hanno portato all’annullamento di sanzioni emesse da dispositivi di rilevazione non omologati. Al momento, il decreto tecnico per l’omologazione redatto dal MIT è ancora in fase di consultazione europea e resterà aperto a possibili osservazioni fino al 24 giugno. Solo dopo questa data, in caso di conferma, diventerà effettivo.
Fino ad allora, gli autovelox non omologati saranno, di fatto, non operativi e potrebbero essere spenti in attesa di novità dal Ministero. Una circostanza che, qualora dovesse verificarsi, pone non poche incognite in tema di sicurezza stradale. Al contempo, una decisione simile andrebbe a danneggiare e non poco quei Comuni che hanno nelle multe degli autovelox una delle fonti principali di cassa.
A tal proposito, la nuove norme in attuazione dal 12 giugno prevedono anche l’attivazione dell’Osservatorio sulle Multe Stradali, uno strumento che permetterà di monitorare come gli enti locali spendono i proventi delle multe. Quest’ultimi – lo ricordiamo – devono essere destinati esclusivamente a interventi in ambito di sicurezza stradale e miglioramento delle infrastrutture e non ad altre esigenze di bilancio.
