Avviso di pagamento in arrivo: non gettare soldi e difenditi con questa domanda “assurdo non farla”

Prima di gettare soldi dopo un avviso di pagamento, è meglio difendersi con questa domanda chiamata autotutela, che può cambiare le carte in tavola: come presentarla

Un avviso di pagamento di solito è generato dall’Agenzia della Riscossione, non è una pretesa impositiva, ma è un sollecito al pagamento di un debito che risulta da atti precedenti e preannuncia l’inizio di una prosecuzione dell’esecuzione forzata se non venisse saldato il debito. Da qui subentra quella che viene definitiva istanza di autotutela.

Avviso Pagamento
Avviso di pagamento in arrivo: non gettare soldi e difenditi con questa domanda “assurdo non farla” (temporeale.info)

Pur essendo presentata formalmente contro l’avviso di pagamento, dovrebbe far mirare a dimostrare un’infondatezza della pretesa creditoria o comunque la sua illegittimità. Di norma, l’istanza va indirizzata all’Ufficio dell’ente impositore che ha emesso l’atto in cui si chiede l’annullamento o la rettifica. Un esempio può essere l’INPS per i contributi, ma anche l’Agenzia delle Entrate per l’avviso di accertamento o il Comune per una tassa locale.

E’ comunque buona prassi inviare l’istanza per conoscenza anche all’Agente della Riscossione. Sono le strutture territoriali dell’ente a decidere della competenza sull’autotutela, mentre quelle centrali intervengono solo per atti da esse emesse in modo diretto. Ma se nel caso dovesse esserci un invio a un ufficio incompetente, quest’ultimo ha l’obbligo di trasmettere l’istanza all’ufficio competente.

Come presentare l’istanza di autotutela

L’istanza di autotutela dev’essere tracciabile per invio e ricezione. Quindi va utilizzata la modalità telematica con i servizi messi online dallo stesso ente con l’accesso tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica. Si può inviare anche tramite PEC con istanza e allegati verso l’ufficio competente, ovviamente bisogna farsi rilasciare una ricevuta di consegna. Si può anche inviare una raccomandata sempre con avviso di ricevimento, un metodo chiaramente più tradizionale.

Agenzia delle Entrate
Avviso di pagamento in arrivo: non gettare soldi e difenditi con questa domanda “assurdo non farla” (ANSA) temporeale.info

Ma cosa va inserito nell’istanza? Servono i dati identificativi del contribuente, oltre che i dati di contatto. Anche gli estremi dell’atto di cui si chiede l’annullamento/rettifica e le motivazioni della richiesta. Queste ultime possono variare, andando da un banale errore di calcolo o addirittura a un errore di persone. Senza dimenticare la doppia imposizione o la mancata considerazione di precedenti pagamenti già eseguiti con ricevute allegate. Insomma, bisogna sempre stare attenti alle carte che ci arrivano e dare una bella controllata. La cosa importante è evitare le brutte sorprese ed essere sempre in regola con i pagamenti.

Gestione cookie