Caso Ecocar e accesso agli atti al Comune di Gaeta della Dda, Mitrano minimizza

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GAETA – E’ arrivato anche in consiglio comunale il caso Ecocar e l’accesso agli atti effettuato dalla direzione distrettuale antimafia in consiglio comunale. È l’ultimo, in ordine di tempo, dei grattacapi che il consistente appalto (oltre 5 milioni di euro l’anno) sta portando all’amministrazione comunale di Gaeta. Lunedì, durante una interrogazione consiliare in tema di Tari (tassa sui rifiuti) il consigliere del movimento progressista Antonio Raimondi ha chiesto conto dell’arrivo fuori programma dei carabinieri, che hanno scartabellato e portato via l’intero fascicolo contenente la gara ed il contratto d’appalto.

Per parte sua il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano si è trincerato dietro il fatto che gli stessi controlli sono stati effettuati anche in altre parti d’Italia. Se a Minturno le percentuali di raccolta differenziata sono ancora molto basse, non altrettanto può dirsi a Gaeta, dove la raccolta porta a porta e le isole ecologiche hanno impresso una impennata nei numeri. L’interdittiva antimafia, almeno per le sentenze di primo grado del tar, sembrano cosa superata. A Gaeta il commissariamento prefettizio del cantiere è stato annullato, ed allo stesso modo ad Anzio, in attesa della sentenza del tar di primo grado, Ecocar è stata legittimata a continuare ad operare. Così per Caserta, dove, sempre il tar di Roma, ha ordinato l’annullamento del provvedimento dirigenziale di revoca dell’appalto.

Ma allora, perchè la Direzione Distrettuale Antimafia ha deciso proprio ora di interessarsi alla Ecocar? E soprattutto: cosa troveranno i carabinieri nei fascicoli di cui sono entrati in possesso? Quanto accaduto a Minturno è già stato oggetto di due precedenti articoli del collega Giuseppe Mallozzi. Una gara ad invito ristretto a sole tre ditte, con due non in grado di rispondere ai requisiti richiesti dal capitolato ha spianato praticamente la strada alla vittoria di Ecocar. Scaduto nel novembre 2014 l’appalto semestrale, si è poi assistito a continue proroghe.

Per Gaeta, invece, dopo l’approvazione di un bando molto discusso, si è assistito ad una gara d’appalto a due. L’altra ditta interessata era l’Asa, che a sua volta si avvaleva della cooperativa 29 giugno, che fa riferimento a Salvatore Buzzi, coinvolto nell’inchiesta Mafia Capitale. Durante l’apertura delle buste il rappresentante dell’Asa – che ha preceduto la Ecocar nell’appalto a Minturno – aveva espresso diverse eccezioni, tutte rigettate dalla commissione di Gara. Recentemente, come riportato sopra, l’organizzazione del servizio sembra dare i suoi primi frutti.

Rimane però l’appalto esoso. Tanto che l’amministrazione comunale ha portato le tariffe Tari a livelli piuttosto elevati ed insostenibili. E la risposta dei cittadini non si è fatta attendere. In un’interrogazione nella massima assise civica il consigliere Raimondi ha fatto presente che circa la metà delle cartelle esattoriali non è stata pagata. “Un buco – ha detto – che contribuisce a tenere alta l’anticipazione di cassa, attualmente arrivata a 3,5 milioni di euro e che potrebbe portare nel tempo i conti del comune al default. Purtroppo su questo non ho avuto risposte”.

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Nel fascicolo, però, i carabinieri troveranno anche una determina alquanto singolare datata marzo 2015. Il dirigente vi afferma che “stante ormai l’attuazione del capitolato a circa il 90% appare evidente l’opportunità di valutare eventuali varianti in miglioria per una più efficiente gestione del servizio”. Per questo Fusco ha deciso di affidare ad un legale esterno uno screening del capitolato.