Gaeta / Casa di riposo a Calegna, sospetti e polemiche sulla variante al Piano regolatore generale

GAETA – Avranno molto da fare gli agenti in borghese del commissariato di Polizia di Gaeta che, invitati a partecipare alla seduta di sabato mattina per timore di temuti tafferugli per la presenza invece di una civilissima e composta rappresentanza del comitato civico impegnato a rendere di nuovo pubblico il piazzale dell’ex stazione ferroviaria, hanno dovuto ascoltare in diretta un intervento davvero hot, sul piano sostanziale e formale, dell’ex sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi sul progetto in variante al Prg per la costruzione della Pida srl di una casa di riposo per anziani in località Calegna. L’ex primo cittadino, ora consigliere comunale di maggioranza di Forza Italia, è stato uno dei tre a votare contro il progetto – insieme ai consiglieri di minoranza Emiliano Scinicariello e Franco De Angelis – e ha confermato lui, che è stato funzionario civile della Polizia di Stato, non avrebbe problemi a rifare quell’intervento che ora – secondo quanto è trapelato – sarà vivisezionato alla moviola.

L’ex sindaco Magliozzi ha votato contro e l’ha anche motivato al termine di un intervento show dal punta di vista verbale. Nel 2020 sedeva in consiglio comunale (insieme ad altri quattro consiglieri in carica) quando votò favorevolmente la cessione alla “Pida” di 240 metri quadrati di un terreno comunale (per un importo di 4000 euro) che sono bastati al privato per realizzare il lotto minimo per realizzarvi “una struttura ricettiva quando il piano regolatore a Calegna, in quell’area, prevede altro, servizi e palestre”. La cessione del comune a favore della Pida della miseria di 240 metri quadrati era avvenuta sei mesi dopo l’acquisto da parte della stessa società di due particelle che il comune stava per espropriare a due cittadini per realizzarvi una palestra a servizio della vicina scuola media. Chiedendo inutilmente il ritiro del progetto e votando contro, Magliozzi ha fatto alzare le antenne degli agenti in borghese del commissariato presenti nell’aula consiliare del comune di Gaeta nel momento in cui ha denunciato presunte forzature di natura procedurale che alla fine sta generando “plusvalenze alla società proponente e credo – ha rincarato la dose – che ci sia stato un accordo preliminare”.

Tra chi e quando? Massimo Magliozzi in consiglio comunale ha dimostrato di sapere molte più cose di quelle esternate in aula. Il suo show dialettico potrebbe avere però le ore contate nella misura in cui venisse confermata un’altra circostanza: Magliozzi ha pronunciato quelle parole in segno di livore e di risentimento nei confronti di un altro “pezzo” importante della politica e dell’imprenditoria gaetana, quell’Eduardo Accetta che, anch’egli ex consigliere comunale di Forza Italia, presentò qualche anno fa una denuncia contro l’ex sindaco per vicende che esulavano l’attività amministrativa al comune di Gaeta. E in questa querelle tecnico-urbanistica Accetta c’entra eccome per essere un familiare di prima cerchia dell’amministratrice della Pida.

Intanto con il suo intervento Magliozzi, che in precedenza aveva votato senza colpo ferire i cinque progetti di finanza presentati da cinque stabilimenti balneari di Serapo interessati a beneficiare del rinnovo ventennale delle rispettive concessioni demaniali, un problema politico l’ha creato alla maggioranza Leccese e la cosa non sarebbe sfuggita al sempre attento coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. Il voto contrario dell’ex sindaco si è aggiunto all’assenza dell’incompatibile Paola Guglietta (e dei consiglieri Pina Rosato e Marco Di Vasta) quando nella maggioranza si sono aggiunte, a sorpresa, due astensioni non previste, quelle dei consiglieri Assuntina Coscione e del mitraniano Pompeo Costabile. Il progetto in variante è stato approvato con soli 8 voti a favore e alla sortita di Magliozzi si è aggiunta quella del consigliere comunale di opposizione Franco De Angelis.

Ha rivelato di aver ricevuto una lettera dell’ex dirigente del settore Urbanistica Stefania Della Notte che, titolare del procedimento conclusosi favorevolmente con la conferenza dei servizio convocato lo scorso autunno, aveva chiesto, dopo nove mesi, di essere esonerata dall’aver espresso un parere tecnico sul progetto che andava ratificato nel “primo consiglio comunale utile” e non dopo 9 mesi… L’arrivo di questa lettera è condito di alcuni misteri che De Angelis venerdì, a 24 ore dal consiglio comunale, ha posto all’attenzione della segreteria generale del comune di Gaeta Patrizia Cinquanta.

Avendo avuto nei giorni scorsi conoscenza indiretta di un presunto esposto/denuncia inviato, tra gli altri destinatari, anche al sottoscritto in qualità di Consigliere comunale, presso il comune di Gaeta e non avendo ricevuto nulla dagli Uffici comunali, il 22 agosto, alle ore 11, – rivela De Angelis – mi sono recato presso la Segreteria del Sindaco per chiedere se avevano da consegnarmi una corrispondenza. Gli addetti mi hanno comunicato che non avevano nulla da consegnarmi. Successivamente mi sono recato presso l’ufficio Protocollo sempre per chiedere notizie in merito. Era al momento presente nell’ufficio Protocollo la dipendente Nada Ferrone che mi ha testualmente riferito: “Non sono a conoscenza se c’è posta per lei Consigliere, ma ora controllo se la collega che è attualmente in ferie ha messo da parte qualcosa”.

A quel punto – ha aggiunto il presidente della commissione Controllo e garanzia del comune – ha aperto un armadietto e mi ha consegnato una busta con la scritta “Per il Consigliere De Angelis Franco”, dentro la quale c’era una lettera aperta con la busta di spedizione regolarmente affancata da Poste italiana, spillata e attaccata alla suddetta lettera”. In questo clima infestato da corvi e sospetti, la segretaria Cinquanta è stata invitata “urgentemente a fornire formali spiegazioni di quanto riferito in quanto i fatti riportati appaiono idonei a ledere la normativa della privacy nei confronti del sottoscritto oltre i collegati diritti inerenti la propria funzione pubblica di Consigliere comunale”.

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