LATINA – Si avvia verso la fine “Novecento. Un secolo da scoprire”, l’iniziativa che da settimane sta animando, nei week end, l’Arena del Museo Cambellotti.
Sabato 22 giugno (ore 21) in programma Impurissima foemina “Storia di Caterina Medici abbruciata viva in Milano come strega famosa”, affresco sonoro per sette musicisti performer. Impurissima foemina è uno spettacolo in cui, attraverso la musica e semplici azioni sceniche, in un delicato equilibrio tra il linguaggio della tradizione popolare e quello contemporaneo, i percussionisti di Ars Ludi e il quartetto vocale Faraualla fondono le originali sonorità del loro repertorio per narrare una storia di grande forza emotiva e di straordinaria attualità. L’opera è stata scritta dai due ensemble con musiche liberamente elaborate di Giorgio Battistelli, Guillaume de Machaut, Tomas Luis de Victoria, Faraualla, Francesco Filidei, Lou Harrison, Lorenzo Pagliei, Henry Purcell. Le suggestioni letterarie arrivano da La Strega e il Capitano di Sciascia, da I Promessi Sposi, dall’opera di Ermanno Paccagnini e Giuseppe Farinelli Processo per stregoneria a Caterina Medici e da Malleus Maleficarum di Heinrich Kramer e Jacob Sprengher. Il prologo è affidato al musicologo e divulgatore Guido Barbieri, voce storica di RAI Radio3.
Domenica 23 giugno (ore 21), l’Orchestra d’archi Chiave di Volta, diretta da Alessandro Baccaro, presenterà un programma costruito intorno al Concerto per violoncello in La maggiore Wq 172 di Carl Philipp Emanuel Bach, brano molto intenso, eseguito con la solista Lara Biancalana, giovane violoncellista che si sta avviando verso una carriera internazionale. Il concerto sarà aperto da uno dei pezzi forse più conosciuti del repertorio mozartiano, il Divertimento K136 in re maggiore, brano d’intrattenimento scritto da Mozart appena sedicenne. Chiuderà il programma la Serenata op.11 per orchestra d’archi dello svedese Dag Wirén, compositore nato nel 1905, che dall’iniziale ispirazione neoclassica dopo il 1945 si è avvicinato al linguaggio contemporaneo ma di piacevole all’ascolto. Wirén ha definito la sua Serenata , composta nel 1937, “un’opera vivace concepita per divertire e intrattenere”.
La rassegna si chiuderà sabato 29 giugno con i giovani musicisti pontini Giulia e Davide Cellacchi.
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