Frosinone / Banca Popolare del Frusinate, interrogatori di garanzia per i nove indagati

Cronaca Frosinone

FROSINONE – Giornata molto intensa quella di venerdì per il Gip del Tribunale di Frosinone Ida Logoluso. Il magistrato firmatarario della dettagliata ordinanza, culminata martedì con l’emissione di diversi provvedimenti cautelari e sequestri nell’ambito della brillante operazione “Full Cash Back” di Polizia e Guardia di Finanza, dovrà effettuare gli interrogatori di garanzia delle nove persone che, a vario titolo, sono finite ai domiciliari o sono state interdette temporaneamente dall’esercizio della professione.

E’ molto atteso, per esempio, il comportamento processuale che terrà uno degli indagati eccellenti, l’amministratore delegato della Banca Popolare del Frusinate, Rinaldo Scaccia. Si trova ai domiciliari perché accusato dalla Procura, in forza del suo potere decisionale, di favorire l’erogazione di finanziamenti a favore di società che, segnalate dall’imprenditore e familiare Angelo De Santis, non avevano titolo per farlo. Davanti la dottoressa Logoluso compariranno gli altri sei indagati finiti ai domiciliari: Paolo Baldassarra, Gennaro Ciccatiello, i notai Federico e Roberto Labate, Luca Lazzari e Lino Lunghi.

Le sette persone che si trovano ai domiciliari dovranno difendersi, a vario titolo, dalle accuse di falso, truffa per erogazioni pubbliche; riciclaggio, auto riciclaggio e di circostanziati reati tributari. Nella giornata di venerdì il Gip Logoluso potrebbe sciogliere le sue riserve circa l’attenuazione o revoca della detenzione in carcere per gli imprenditori Angelo De Santis e Marino Bartoli. I due avevano accettato di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari e, dopo tre ore di interrogatorio, avevano respinto gli addebiti formulati dal sostituto Procuratore Adolfo Coletta.

De Santis aveva sottolineato la regolarità dei contratti di mutuo che, accesi con la Banca popolare del Frusinate per partecipare ad alcune aste fallimentari, erano garantiti dagli affitti di locazione cui erano gravati gli stessi immobili acquistati. Marino Bartoli aveva negato al Gip Logoluso di procurare la documentazione necessaria a società non operative per beneficiare di crediti tributari. Il legale dei due imprenditori, l’avvocato Testa ha confermato la presentazione venerdì al Riesame di due distinti ricorsi contro il provvedimento restrittivo emesso dal Gip Logoluso.