Cronaca

Gaeta / Lavori al Molo Santa Maria, nuovo sviluppo dopo l’inchiesta della Corte dei Conti

GAETA – Sono giorni, gli ultimi, di intenso lavoro per la segretaria generale e responsabile dell’anti corruzione del comune di Gaeta, l’avvocato Patrizia Cinquanta, chiamata a presentare al Vice procuratore generale della Corte dei conti del Lazio una serie di provvedimenti amministrativi alla luce della presentazione dell’apertura di un’inchiesta – al momento contro ignoti ma con l’ipotesi di reato di danno erariale – relativamente alla transazione economica stipulata dal comune di Gaeta lo scorso agosto con la ditta, l’Ici, l’Impresa Costruzioni Industriali spa, che, aggiudicataria dei lavori riguardanti il terzo lotto per la sistemazione e valorizzazione del Molo Santa Maria nel quartiere di Gaeta S.Erasmo li aveva legittimamente sospesi in assenza di un doveroso pagamento da parte del Comune.

L’avvocato Cinquanta deve presentare alla Corte dei Conti una relazione che deve esaudire ben tredici richieste di chiarimenti di natura tecnico procedimentale ma nel mondo politico di Gaeta ci si interroga sulla scorta di quale iniziativa la magistratura contabile ha chiesto le carte al comune in ordine al pagamento, sotto forma di transazione, di 141mila euro all’impresa Ici perché non correttamente liquidata per gli interventi sino in quel momento realizzati.

Il primo a chiedere l’apertura di un’inchiesta per danno erariale, relativamente all’atto di transazione tra il comune e l’”Ici”, era stato il 17 ottobre scorso l’attento e giovane dirigente del Movimento Cinque Stelle di Gaeta Simone Avico nell’ambito di un’iniziativa politica finalizzata a chiedere la tutela “della città e della legalità”. Poi seguirono gli esposti dei consiglieri di opposizione Franco De Angelis (Insieme con Silvio D’Amante sindaco) e del capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello. Ma la svolta per l’apertura di questa inchiesta – come scrive il vice procuratore generale Andrea Baldanza – c’è stata il 19 dicembre quando qualcuno “in ingresso” ha inviato un carteggio alla Procura regionale della Corte dei Conti.

E’ stata qualche “manina” o manona” ad operare all’interno dello stesso comune di Gaeta? Se è vero che due indizi cominciano ad essere una prova, il giorno prima, il 18 dicembre, nonostante la maggioranza non avesse garantito il numero legale (lo fece l’opposizione di centro sinistra), si tenne un’importante seduta della commissione consiliari Urbanistica-Lavori. La sua attenta presidente Pina Rosato la convocò per “illustrare lo stato dell’arte sui lavori da farsi al Molo Santa Maria, piazza Risorgimento e presso l’area ex Avir”. Sul cantiere fermo da tempo a Molo Santa Maria l’assessore ai Lavori Pubblici Simone Petruccelli (presente in commissione insieme al collega alla Polizia Locale Stefano Martone) annunciò l’acquisizione del parere del Genio Civile e la richiesta, ottenuta il 17 novembre, alla Regione di finanziare finalmente l’opera appaltata, nonostante tutto, alla Ici… Petruccelli aggiunse pure che “gli uffici stanno procedendo alla trasmissione della Polizza fidejussoria richiesta dalla Regione per l’erogazione dell’acconto del 20% del contributo come previsto dal bando. Per la ripresa dei lavori il tutto è demandato all’area tecnica dell’ente”.

Quella del 18 dicembre fu una seduta di commissione Lavori Pubblici “molto proficua” caratterizzata, a sorpresa, dalla presentazione da parte dei consiglieri De Angelis e Scinicariello di una serie di riserve sul blocco del cantiere a Gaeta vecchia e sull’atto di transazione di 141mila euro avallato il 14 agosto scorso da una determina con cui il comune di Gaeta, dopo il raggiungimento di un accordo economico con l’”Ici” , liquidava alla stessa oltre 141mila euro, Iva esclusa, per l’impossibilità di proseguire i lavori appaltati per la sistemazione del terzo lotto di Molo Santa Maria.

Il verbale – 12 pagine – della commissione Lavori Pubblici è stato pubblicato e reso noto il 9 gennaio ma i bookmakers presenti in piazza XIX Maggio a Gaeta hanno rilanciato scommesse a sei zero dal momento che qualche manona– tipica di tanti misteri italiani e gaetani – all’interno del comune di Gaeta già il 19 dicembre pare abbia deciso di informare la Corte dei Conti su quanto era avvenuto per questa transazione decisa la vigilia di Ferragosto. Nel mirino del Vice procuratore Baldanza è finito anche il preliminare e propedeutico parere favorevole dell’avvocatura interna che si esprimeva per la veloce liquidazione della Ici.

Ecco quello che scrissero( e ora riportato nella richiesta degli atti da parte della Corte dei Conti) gli avvocati Daniela Piccolo e Annamaria Rak esprimendo il loro assenso alla definizione stragiudiziale… “al solo fine di evitare un giudizio che allo stato, dalla documentazione allegata, risulterebbe prognosticamente negativo per l’ente con ulteriore aggravio dei costi”. In pratica l’avvocatura del comune di Gaeta incaricava gli uffici competenti , il settore Opere Pubbliche, alla “verifica e quantificazione delle prestazioni eventualmente già eseguite, secondo i modi e le forme di legge previste in materia”.

Al vice procuratore aggiunto non era piaciuto il contenuto di questo parere legale perché l’avvocatura in terna “non ha minimamente precisato in virtù di quali argomenti, di fatto e di diritto, risulta radicata questa prognosi sfavorevole”. Il 19 dicembre qualche manona del comune di Gaeta ha deciso di chiedere l’intervento della Corte dei Conti memore anche di un altro parere positivo, quello dei revisori dei conti che, pensando a ragione come la transazione costituisse un futuribile debito fuori bilancio, chiese ai vertici della struttura apicale del comune di mandare tutto il carteggio alla magistratura contabile. E perché la transazione è stata avallata il 14 agosto e la Corte dei Conti viene informata dopo quattro mesi, il 19 dicembre?

L’apertura di questa inchiesta, infine, ha dimostrato, a differenza di quanto avvenuto durante il decennio del sindacato di Cosimino Mitrano, come il comune di Gaeta sia diventato all’improvviso perforabile come la città di Troia e senza il mitologico cavallo di legno. La richiesta dei documenti da parte della Procura generale è filtrata all’esterno nella sua interezza ma senza il numero di protocollo derivante dall’invio attraverso la posta elettronica. Un’altra manona amica ha operato? La stampa, che ha l’obbligo ed il diritto di informare, sentitamente ringrazia…

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