Formia / L’ultimo saluto all’ex-sindaco democristiano Franco Simeone, l’assenza del Comune

Attualità Formia

FORMIA – Un esempio nobile di un laico, in grado di applicare in ambito politico le sue riconosciute e apprezzate qualità di bontà, preparazione e, soprattutto, di onestà. Un esperimento riuscito nonostante le tante avversità che ha dovuto affrontare e subire all’interno del suo vecchio partito, la Democrazia Cristiana. Un pomeriggio freddo e piovoso, di per sè molto malinconico per essere dell’ultima giornata di feste natalizie, ha contribuito a rendere ancor più mesto il congedo dell’ex sindaco Franco Simeone, scomparso nella giornata di sabato all’età di 84 anni dopo una breve malattia.

I suoi funerali si sono svolti nella chiesa parrocchia di San Giovanni, nel quartiere di Mola, laddove lo stimato professor di fisica (ha insegnato a lungo presso l’istituto nautico “Giovanni Caboto” di Gaeta e presso l’istituto professionale di Stato “Enrico Fermi” di Formia) si era distinto come laico disinteressato nell’impegno nella locale Azione Cattolica parrocchiale e, dopo la conclusione dell’attività politico-amministrativa, quale co-fondatore prima e presidente poi dell’associazione culturale-ricreativa e musicale ‘”Mola”. E la lettura durante la sua commossa omelia da parte del sacerdote che ha officiato le esequie, don Carlo Lembo, di una struggente lettera scritta da “Gli amici di Mola” è stato il momento più intenso e forte (unitamente all’intervento di una nipote e all’orazione funebre della figlia avvocato Simona) che il professor Simeone ha senz’altro apprezzato.

Il comportamento del Comune tenuto in occasione dei funerali sarebbe stato commentato, invece, dall’ex sindaco di Formia con un sorriso amaro e distaccato. Semplicemente perché ne avrebbe fatto a meno. Com’è stato peraltro. A volte la forma è anche sostanza e la conferma è arrivata anche in questa circostanza, in occasione di un funerale di un amministratore nei confronti del quale la politica è da sempre debitrice. Sarà stata ancora una volta una dimenticanza ma nessuno del Palazzo Municipale– che il professor Simeone ha rappresentato per due consiliature (dal 1980 al 1990) arrivando a guidare la città dal 23 luglio 1985 al 28 giugno dell’anno successivo dopo essere stato più volte assessore e componente del consiglio d’amministrazione dell’ospedale “Dono Svizzero” – ha pensato di curare un’orazione funebre laica e tantomeno di portare nella chiesa di San Giovanni il gonfalone della città “scortato” da due vigili urbani. Errare è umano ma da qualche tempo a Formia questo opinabile modo di fare sta diventando diabolico. Questo mancato senso del rispetto è la seconda volta che vede il cerimoniale (semmai ci fosse) del comune di Formia brillare per approssimazione e superficialità.

Il primo episodio risale a domenica 10 febbraio 2019 quando la stessa chiesa parrocchiale di San Giovanni dovette ospitare il funerale di un altro ex sindaco (ex presidente della Provincia di Latina), l’avvocato Giovanni “Ninì” Matteis, ed in quella circostanza nessuno pensò di precettate due vigili urbani per portare sul feretro il gonfalone del comune di Formia. Quella in carica nel 2019 era un’amministrazione civica, quella attuale di centro destra, ma la sostanza è stata la stessa.

Il sindaco Gianluca Taddeo ha espresso la vicinanza e le condoglianze del comune di Formia in un post pubblicato sul profilo social dell’ente (non c’è stato tempo di scrivere e diffondere un comunicato stampa ufficiale):”Il professor Franco Simeone è stato un uomo onesto e per bene. Grazie al suo impegno laicale e culturale, è stato un importante punto di riferimento per la comunità locale, soprattutto per il borgo marinaro di Mola, a cui è sempre stato molto legato, alla guida dell’attività culturale-ricreativa e musicale ‘Mola’, incoraggiato da tanti personaggi legati alla nostra città, tra cui Ninì Matteis, Lorenzo Condreas e Giovannino Bove”.

Nessuno sperava nella proclamazione in occasione (domenica) dei funerali dell’ex sindaco di Formia di una giornata di lutto cittadino ma, in segno di rispetto, un doveroso black out informativo sulle manifestazioni Natalizie in corso. E invece su quello stesso profilo social dopo alcune ore venivano riportati la partecipazione del capo dell’amministrazione alla 49° edizione del Presepe Vivente di Formia e del successo della “Darsena Fish: musica, danza e degustazione di pesce fritto in una straordinaria e suggestiva atmosfera a due passi dal mare”, quella della darsena de La Quercia.

Tornando ai funerali dell’ex sindaco Simeone la mancanza del gonfalone raffigurante l’araba fenice sicuramente sarà passata inosservata alla moglie Gina e ai figli dello scomparso docente di fisica. Simona, Giovanni e Sergio. Per loro saranno stati più graditi l’affetto ed il calore umano manifestati da tantissimi cittadini comuni. Uno di questi è stato senz’altro un ex direttore di banca, Erasmo Nocella. Prima del voto amministrativo del 1985 era lui – esponente di spicco della componente di base della Dc – il candidato in pectore per diventare il nuovo sindaco (e primo di quella consiliatura) di Formia. Ma ci fu un problema. Nocella non venne eletto consigliere comunale e pertanto un accordo elettorale scritto in anticipo non potette concretizzarsi. Venne indicato il professor Franco Simeone che, di animo buono e mite, finì per diventare un’alice in mezzo ad un branco di squali politici che albergavano in quella Balena Bianca. Con il senno del poi, sarebbe stato costretto Nocella un anno più tardi a rassegnare le dimissioni ma domenica pomeriggio, mentre fuori pioveva e faceva freddo, era lì, vicino al feretro del professor Simeone, quasi a chiedergli scusa. Ma questa sì che era un’altra Formia politica, con i suoi immancabili difetti ma senz’altro più umana e rispettosa dell’uomo e dell’istituzione-Comune.