Latina / Borgo Sabotino e Garigliano escluse dai siti destinati a “deposito nazionale delle scorie radioattive”

Attualità Caserta Latina

LATINA -Hanno potuto tirare un sospiro di sollievo le comunità di Latina e del sud pontino dopo la pubblicazione di un decreto del Ministero dell’ambiente che, individuando sul territorio nazionale i 51 siti idonei ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive, ha escluso i siti, quelli di Borgo Sabotino e del Garigliano, in cui erano operative due delle quattro centrali nucleari in Italia. Era molto temuta questa scelta del Ministero dell’ambiente sulla scorta delle indicazioni tecniche della Sogin, la società controllata Enel che sta eseguendo gli interventi di decommisiong e di bonifica proprio dei quattro siti nucleari chiusi in Italia dopo il referendum del 1987.

Nei 51 siti prescelti saranno stoccati 78mila metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media intensità e parcheggiati temporaneamente e 17mila ad alta intensità provenienti proprio dalle quattro ex centrali presenti in Italia. Eppure il maggior numero di siti prescelti, ben 21, si trovano nel Lazio, seguita da altre cinque regioni: Puglia e Basilicata, Sardegna, Piemonte e Sicilia. Nello specifico la realtà territoriale più penalizzata è esclusivamente la provincia di Viterbo, seguito dal Piemonte con 5 siti, mentre Sardegna e Puglia-Basilicata ne contano rispettivamente 8 e 15.

Se il Ministero ha concesso a tutti gli enti locali di offrire la disponibilità a rivalutare i rispettivi territori per diventare deposito nazionale delle scorie radioattive, la Sogin specifica come i 51 siti prescelti hanno risposto a severi criteri di sicurezza dall’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare. Fanno riferimento alla loro distanza da zone vulcaniche, sismiche, di faglia, e a rischio dissesto. Sono state escluse invece le aree naturali protette, quelle oltre i 700 metri sul livello del mare, vicine alla costa, e con presenza di miniere, pozzi di petrolio o gas.

I tempi non saranno brevi però. La conclusione dell’intera operazione per la realizzazione dei depositi nazionale di scorie radioattive avverrà non prima del 2030.