Formia / Multisala del Mare, la consigliera Arnone citata per danni dall’imprenditore Sorrenti

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FORMIA – L’avvocato Luca Scipione pensava di uscire anticipo dal suo studio legale di via Marziale la sera del giorno (lunedì 20 novembre) del suo compleanno. Non avrebbe mai immaginato di trovarsi Imma Arnone, il capogruppo consiliare di “Guardare Oltre” che, considerata l’unica spina nel fianco nella maggioranza Forza Italia-Fratelli d’Italia che guida da due anni il comune di Formia, è stata informata dai cronisti dell’esistenza di un ‘istanza di mediazione intentata, attraverso “Concialex”, dall’avvocato Gianni Bove per conto della “Robytour srl”.

La società capitanata dall’imprenditore Roberto Sorrenti da un anno ha la disponibilità dell’hotel Bajamar e della Multisala del Mare dopo averle prelevate, quale unica partecipante, all’asta fallimentare presso i Tribunale di Roma e Velletri. A Sorrenti non sono mai piaciute alcune iniziative politiche, naturalmente veicolate dalla stampa, del capogruppo Arnone finalizzate ad accertare la regolarità di alcuni lavori edili avviati nella struttura cinematografica finalizzati alla trasformazione di alcuni spazi in case vacanze o, peggio, in B&b . Ma c’è di più.

Arnone, dopo aver chiesto ed ottenuto lo svolgimento di un sopralluogo all’interno della multisala del neo dirigente del settore Urbanistica del Comune di Formia Pietro D’Angelo, ha preteso che lo stesso alto funzionario relazionasse in seno alla commissione Trasparenza contribuendo a rendere pubblica una faccenda che – a dire di Sorrenti – sarebbe dovuta rimanere segreta. Ma è stata l’ultima iniziativa del capogruppo di “Guardare Oltre” a mandare su tutte le furie l’imprenditore del settore ricettivo e turistico, quella di aver stigmatizzato la decisione del patron di “Roby tour srl” di chiudere al pubblico – l’aveva fatto in un giorno, sensibile, come il giovedì, in cui si svolge il mercato settimanale di Formia – il parcheggio antistante la multisala di via Spaventola.

Oltre alle polemiche sono volate gli stracci e le carte bollate. Imma Arnone due settimane fa ha detto basta e si è rivolta ai Carabinieri dove ha presentato una querela per diffamazione contro Sorrenti che in un manifestino aveva chiarito di aver chiuso il parcheggio “per colpa del capogruppo Arnone”. La consigliera comunale aveva chiesto soltanto di rispettare un atto d’obbligo contenuto nella concessione edilizia del comune di Formia che, risalente al 2002, autorizzava la realizzazione della Multisala del Mare su un’area disciplinata urbanisticamente dal Consorzio Industriale del sud pontino a condizione che il parcheggio antistante dovesse rimanere nella fruibilità del comune di Formia, dunque aperto a tutti.

Se su questa querelle sia il comune di Formia (Sorrenti alle amministrative di due anni era stato candidato nella lista di Fratelli d’Italia) che il Consorzio Industriale hanno mantenuto un assordante e incomprensibile silenzio, la contromossa dell’amministratore della RobyTour c’è stata il 17 novembre facendo registrare un inverosimile atto di sfida a Formia di una certa imprenditoria nei confronti della politica e, in particolare, di un rappresentante dell’opposizione.

Sorrenti non è andato anch’egli dai Carabinieri o presso la Polizia per contro querelare per “calunnia” la signora Arnone ma si è rivolto al responsabile della sua struttura legale, l’avvocato Gianni Bove (marito della consigliera comunale di Fdi Ilaria Benocci e contitolare dello studio legale del presidente del consiglio comunale di Formia Pasquale Cardillo Cupo, anch’egli di Fdi) per chiedere al capogruppo di “Guardare Oltre” danni per 400mila euro, tondi tondi. E il motivo? Facile.

Aver subito “danni aziendali derivanti da diffamazione a mezzo stampa ed altra pubblicità”. Se un’azione risarcitoria verso un esponente politico viene definita in Europa una “Slapp” – un’iniziativa tendente a confinare la libertà di espressione dei corpi intermedi della società civile – l’istanza di mediazione dell’avvocato Bove al momento rimane congelata.

Il motivo l’ha esternato lo stesso avvocato Scipione: “Strano ma questa richiesta di mediazione non è stata ancora fatta recapitare alla dottoressa Arnone ma a voi cronisti è arrivata prima. Aspettiamo la convocazione – ha concluso il legale – ma non è detto che vi aderiamo. Vogliamo capire quali sono stati i resoconti giornalistici che avrebbero provocato questi danni aziendali a causa della diffamazione in loro contenuta. Ma non è detto che l’istanza di mediazione resti tale. Dobbiamo solo attendere….”.

L’avvocato Luca Scipione, figlio d’arte, mastica politica da quando aveva i pantaloncini corti. E’ stato consigliere comunale per Forza Italia ed è considerato uno degli ingegneri che hanno progettato due anni fa la coalizione con alla testa il sindaco attuale di Formia Gianluca Taddeo. L’avvocato Scipione non vuole più sentir parlare dell’amministrazione comunale in carica quando la cognata Chiara Avallone si è dimessa pochi mesi fa da assessora alle Attività Produttive fuggendo a gambe elevate dal comune. E se il capogruppo Arnone non avesse casualmente scelto l’avvocato Scipione in considerazione di quanto avvenuto di recente in rapporto alla Giunta Taddeo?

Il legale ha confermato che l’incontro di lunedì si è protratto più del previsto. Ma ha ricevuto al telefono gli auguri di buon compleanno del sindaco di Formia? Luca Scipione ha risposto indossando la toga: “Se posso avvalermi della facoltà di non rispondere. La ringrazio”. Prego.