Fondi / Impianto di cremazione, il Comitato: “siamo soddisfatti della risoluzione di quel contratto”

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FONDI – “Prendiamo atto che il Comune, dopo che la Saie non ha rispettato i termini del progetto proposto in sede di gara, abbia poi proceduto con una determina dirigenziale alla risoluzione del contratto per gravi inadempienze” – così in merito alla questione interviene il Comitato “No al forno crematorio di Fondi” schierato attivamente contro la decisione di realizzare l’impianto di cremazione sul territorio comunale.

“Ricordiamo che si è giunti a questo solo dopo la mobilitazione popolare e la raccolta firme promosse dal Comitato del No all’impianto di cremazione, quando gli elementi di ‘inadempienza’ contrattuale erano già ben presenti dal dicembre 2022 e i Consiglieri di minoranza si erano visti bocciare in Consiglio comunale la mozione per l’annullamento in autotutela del progetto” – ricordano.

Siamo soddisfatti della risoluzione di quel contratto, ma le motivazioni del nostro dissenso erano e sono ben diverse: quel progetto non tutelava i cittadini di Fondi,  recando vantaggio esclusivamente alla ditta proponente il project financing , e a tutt’oggi l’Amministrazione comunale non si è ancora impegnata a impedire, in ogni caso, la costruzione di un’opera che  danneggerebbe per decenni la nostra città” – precisa il Comitato.

E conclude: “Il Comitato No al forno crematorio di Fondi continuerà a seguire con attenzione quanto avverrà  nel prossimo futuro, finché questo infausto progetto non sarà definitivamente accantonato”.

Il Comitato non è stato l’unico ad applaudire all’accaduto; anche il gruppo fondano di “Azione”  parla di “vittoria”, pensando alla determina 924/2023 ha annullato, il 10 Agosto, il Contratto per la realizzazione dell’impianto di cremazione, per “gravi inadempienze contrattuali”.

“Questa è la vittoria del popolo fondano che finalmente e per una volta si è unito contro un’opera improponibile! Fondi in Azione dedica questa vittoria ai cittadini che hanno creduto a qesta nostra battaglia, di cui noi siamo stati tra i promotori, a dispetto di chi ci accusava di strumentalizzazione politica è rimasto con un pugno di mosche, di chi blaterava che non accettava lezioni da chi non aveva amministrato nemmeno un condominio, ma che ora deve cambiare registro, di chi ci accusava di non capire l’importanza dell’opera e i benefici che avrebbe portato alla città di Fondi. Oggi sono stati smentiti dall’amministrazione fanno un tonfo clamoroso!” – scrivono in una nota a margine della decisione.

“Ora si attende la mossa dell’impresa – spiegano – ma, nel frattempo, il popolo di Fondi ha messo il Re sotto scacco e vigileremo sugli eventi. Puerile il tentativo di difendere l’opera di molti consiglieri comunali, intenti a compiacere qualcuno sperando in un posto al sole, e che oggi si leccano le ferite! La conclusione con l’atto di oggi poteva avvenire già a marzo quando si chiedeva la sospensione in autotutela di tutti gli atti a partire dal 2019. Invece l’arroganza politica mostrata in quel consiglio comunale infuocato ha messo alla berlina quei consiglieri che, sentendosi come Gesù nel Tempio, cercavano di salvare il loro Re dallo scacco matto!”.

E conclude: “Davide ha vinto contro Golia con una storica e massiccia raccolta firme e manifestazioni molto partecipate della popolazione! Golia è all’angolo ma non è sconfitto, per questo saremo sempre vigili e attenti perché vincere una battaglia non vuol dire vincere la guerra, e in questo caso la guerra sarà vinta quando questa arroganza politica sarà definitivamente sostituita da una nuova classe politica che lasci il popolo nelle mani di persone politicamente “vergini” e nella tranquillità di essere ben amministrati! Il cittadino non deve difendersi dai loro amministratori che dovrebbero operare con la sensibilità del buon padre di famiglia e non, come accade da anni, abbandonare il cittadino ormai consapevole che gli eletti operano esclusivamente per compiacere il loro Re che ha a cuore solo ed esclusivamente se stesso, nella più crudele forma narcisistica esistente, e sappiamo benissimo la drammatica fine di Narciso”.