Gaeta / Abolizione commissione comunale paesistica, le nuove perplessità di Scinicariello (Pd)

Attualità Gaeta

GAETA – E’ stata decisamente sbagliata la decisione del consiglio comunale di Gaeta – esattamente un anno – di abrogare con la delibera numero del 25 luglio 2022 la delibera di Consiglio numero 76 del 21 novembre 2012 che istituiva la commissione Locale per il paesaggio per il rilascio dei pareri paesaggistici.

A dirlo con una vena polemica il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello che contesta ancora una volta la scelta della maggioranza di centro destra di rimpiazzare l’organo collegiale – la Commissione, appunto – nominando tecnici professionisti esterni, “dotati di specifica competenza in materia di tutela del paesaggio, in grado di compiere le valutazioni dei singoli procedimenti amministrativi legati alle funzioni previste dalla legge regionale 8/2012”.

Scinicariello ora, a distanza di un anno, ricorda quando disse il neo sindaco di Gaeta Cristian Leccese nel consiglio comunale del 25 luglio 2022 e, cioè, che la commissione Paesaggistica rappresentava “ … un appesantimento a differenza della, chiamiamola così, della ratio o comunque dell’interpretazione iniziale della Commissione paesaggio, per cui tutti i pareri espressi dalla stessa Commissione non rappresentano un parere di merito, ma rappresentano semplicemente un parere preistruttoria tra virgolette, perché poi il parere materiale viene espresso indiscutibilmente da parte della competente Soprintendenza di Latina”.

“Niente di più sbagliato – sottolinea il capogruppo del Pd Scinicariello – Il parere della Commissione è un parere di merito, subdelegato dalla Regione Lazio con la legge regionale 8/2012, non “un parere preistruttoria”, mentre la Soprintendenza esprime il proprio parere vincolante, ma il titolare del parere resta in ogni caso La Regione Lazio”.

Il sindaco appena eletto di Gaeta aggiungeva dell’altro accusando la commissione paesaggistica di provocare un appesantimento burocratico e ‘abbiamo immaginato di non avvalerci più della Commissione paesaggio, ma di provvedere esclusivamente alla istruttoria delle pratiche per poi trasferirle alla Soprintendenza per il rilascio del relativo parere o dello spiramento dei termini per silenzio-assenso, ove applicabile chiaramente. Tutto ciò produrrà per l’amministrazione comunale e per gli utenti finali chiaramente una velocizzazione del procedimento …”.

Per Scinicariello tutto ciò dunque avrebbe dovuto produrre “una velocizzazione del procedimento”. Il problema è “che la Regione Lazio, titolare del parere, ha compreso il grossolano e marchiano errore in cui era caduta l’Amministrazione Comunale, rimettendo ogni cosa al suo posto, anche per merito delle continue interrogazioni del sottoscritto. E la stessa amministrazione è stata costretta a tornare sui suoi passi, come sempre più spesso sta accadendo in quest’ultimo anno, ed a seguire i più miti consigli di chi interpreta le norme correttamente, più che ascoltare “falsi profeti” e “scienziati dell’urbanistica creativa”.

Insomma l’idea di poter contare su più esperti paesistici anziché su un organo collegiale quale era la Commissione “si è rivelata un gigantesco flop. Chi nella maggioranza riteneva che la Commissione costituisse un freno all’attività degli uffici, si trova oggi, soprattutto dopo le “bacchettate” della Regione, a fare i conti con una situazione caotica. Non a caso i numeri rilevati dall’albo pretorio parlano chiaro.

Da gennaio ad oggi, dopo oltre sei mesi di attività, non si conta nemmeno una, dico una autorizzazione paesaggistica a firma dei nuovi esperti paesistici. Questi, a differenza della piena autonomia che auspicava il Sindaco, possono svolgere – rimarca Scinicariello – solo attività istruttoria, mentre il rilascio dei pareri non può che essere di competenza del responsabile dell’ufficio. E questo rappresenta un passo indietro rispetto alla situazione precedente, quando invece il parere era rilasciato direttamente dalla Commissione”.

Si tratta, dunque, di una situazione a dir poco “paradossale, nella quale l’Amministrazione Leccese ancora una volta mostra inadeguatezza e superficialità, e produce un atto amministrativo immaginato come soluzione alle lungaggini burocratiche, che invece si è rilevato un boomerang. E i cittadini di Gaeta in attesa del rilascio del fatidico “parere” ringraziano sentitamente. Indietro tutta!”