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Itri / Conto consuntivo 2022, il disavanzo di 1milione di euro è un tesoretto delle polemiche

ITRI – “La maggioranza rivendica l’esistenza di un tesoretto di un milione di euro? Se fossi al suo posto non sarei così esultante. Il motivo? Nella gestione della cosa pubblica l’avanzo di una somma consistente è indice di una scarsa incisività dell’azione di governo, altro che. Trovarsi con una somma cospicua a disposizione, non spesa, significa aver dato prova di una non saggia ed oculata politica amministrativa sul territorio; un avanzo così corposo non è infatti il risultato di una pratica virtuosa. Tutt’altro”. Volano gli stracci al comune di Itri dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale del rendiconto dell’esercizio finanziario 2022 che, approvato dai soli voti della maggioranza, ha registrato la nuova assenza in aula, dopo quella sul bilancio di previsione, del neo assessore e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Elena Palazzo. A gettare benzina sul fuoco è l’ex sindaco Antonio Fargiorgio che, in qualità di capogruppo della lista d’opposizione “Itri Facciamo Futuro”.

Sostiene subito che l’esistenza di un tesoretto di circa un milione di euro non dovrebbe risultare un motivo di vanto: “Un avanzo così corposo non è infatti il risultato di una pratica virtuosa. Né può dirsi che non vi fossero settori nei quali intervenire nel corso del 2022 ed impiegare sapientemente quelle somme, anzi. Diversi comparti hanno registrato un’operatività pari allo zero: dai lavori pubblici più elementari (la semplice sistemazione delle buche presenti in molte strade urbane, la manutenzione di tratti di marciapiedi…), alle strade di campagna, che versano in uno stato a dir poco pietoso; dalla improvvida gestione della tutela del territorio dagli incendi in periodo estivo (con il mancato coinvolgimento di un’associazione, da sempre in primo piano in questa battaglia, l’Italcaccia, che non si è vista rinnovare una convenzione di appena quattromila euro), alla mancata pulizia del paese sempre durante il periodo estivo, con gruppi di cittadini che hanno dovuto montare una protesta attraverso i giornali prima di vedere compiuto regolarmente il servizio di raccolta (ma soltanto a fine agosto 2022)”.

Secondo l’ex sindaco Fargiorgio questi sono servizi “che si potevano e dovevano garantire tramite l’esborso di poche decine di migliaia di euro, una bazzecola per le casse comunali, se poi doveva esserci l’avanzo di un milione di euro… Non era meglio spendere le somme ed investirle sul territorio, attraverso l’erogazione di servizi in favore ed a beneficio della cittadinanza? Che se ne fanno di quei soldi i cittadini se poi non vengono spesi in opere a vantaggio della collettività? E che dire di quei tratti di strade pubbliche ancora al buio dal 4 novembre 2021 (giorno della disastrosa alluvione che procurò danni ingentissimi), dove sarebbe stato sufficiente un piccolo intervento per garantirne l’utilizzo in sicurezza? Anche qui nulla è stato fatto. Come ancora oggi, nonostante le tante pubbliche rassicurazioni ed esternazioni, nulla è stato fatto per mettere in sicurezza le zone colpite dalla frana, con un rimpallo di responsabilità Comune/Regione di cui tutti faremmo volentieri a meno. E con il rischio che, in occasione di una nuova allerta, si debba ancora assistere all’evacuazione dei cittadini dalle proprie abitazioni… “

Itri Facciamo futuro censura il contenuto del conto consuntivo 2022 perché “vi manca soprattutto la visione politica d’insieme e non vengono mantenute quelle promesse che la lista vincitrice delle elezioni dell’ottobre 2021 aveva profusamente fatto ai cittadini – aggiunge l’ex sindaco di Itri Antonio Fargiorgio – Non una sola grande opera pubblica è stata, non diciamo iniziata, ma neppure pensata e progettata. Ecco, ciò che manca è proprio la capacità nel tradurre le idee in progettualità, il che è grave se si pensa che in tal modo faticheranno ad arrivare (se mai arriveranno ad Itri…) le somme stanziate con il Pnrr. L’attuale maggioranza vive dei progetti, delle opere e dei finanziamenti lasciati in eredità dall’Amministrazione Fargiorgio ed anzi, alcune di quelle opere (la videosorveglianza, la Itri-Sperlonga in località Licciano, l’impianto della pubblica illuminazione nel centro storico…) sebbene appaltate e/o finanziate non riescono ancora ad essere realizzate. Il dato è sotto gli occhi di tutti. Così come è stato lampante nel 2022 il degrado e la scarsa pulizia della nostra cittadina e non è un caso se, nella raccolta differenziata, Itri abbia visto vertiginosamente scendere le proprie quotazioni.

“Altri tempi quando invece – ricorda polemicamente l’avvocato Fargiorgio- era premiata come comune riciclone… Nessuna decisione definitiva è stata assunta in materia di pozzi privati, una problematica che attanaglia la quotidianità di tantissime famiglie e su cui l’attuale maggioranza sembra ogni volta glissare, pur avendo il Sindaco garantito un interessamento presso gli Enti competenti; né nel 2022 si è parlato della tanto sbandierata soluzione riguardante le costruzioni in zona agricola, su cui erano state fatte promesse di fantomatici (ma giuridicamente impossibili) condoni. E che dire dei posti di lavoro che si sarebbero dovuti creare, di cui non si hanno notizie? E di quei pochi che, nel migliore dei casi, sono andati a vantaggio di parenti, familiari ed amici? Senza dimenticare che c’è stato chi, come il custode del maggiore impianto comunale, non ha percepito per mesi lo stipendio, pur continuando a lavorare, senza che l’Amministrazione sia stata in grado di approntare una gara che consentisse di coprire quel servizio. Altro che rispetto per la dignità di chi lavora! Non è questa la Itri che immaginavamo, almeno noi. È giunto il momento di farsi sentire, di levare la propria voce. In certi casi, il silenzio rende complici.

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