Sonnino / Depistaggio sulla morte di Umberto Musilli, l’operaio torna in libertà

Cronaca Sonnino

SONNINO – Alcune ore prima del pronunciamento del Riesame, il Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario ha revocato la sua ordinanza di custodia cautelare con cui era stato arrestato il 17 aprile scorso Alessandro Del Monte, di 44 anni, di Sonnino, con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte del collega Umberto Musilli in un cantiere di Sonnino in cui il 23 giugno 2022 si stava costruendo un parcheggio.

Il Gip ha condiviso le conclusione difensive dei legali dell’uomo, gli avvocati Dino ed Ezio Lucchetti: Del Monte, a differenza di altri suoi colleghi di lavoro (Sebastiano Dei Giudici, di 48 anni, e di Giuseppe Soale, di 57) non depistò affatto le indagini simulando invece la caduta di Musilli dal suo scooter. L’operaio di Sonnino non avrebbe potuto inquinare le prove semplicemente perché rischiò, come Musilli, di morire folgorato dopo che il braccio pompa di una betoniera proveniente da Latina, scaricando del calcestruzzo, aveva toccato inavvertitamente i fili dell’alta tensione.

Del Monte, subito dopo il suo ricovero in ospedale, disse che Musilli era caduto dallo soltanto per giustificarsi dalla circostanza che nel cantiere lui e diversi altri operai lavoravano a nero. Per la revoca della custodia cautelare nei confronti a Del Monte – indagato in concorso di omicidio volontario con dolo eventuale, favoreggiamento personale aggravato continuato, rimozione e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro – è stato determinante il referto medico che attestò, a differenza di altri colleghi di lavoro, la presenza di alcune ustioni e bruciature agli arti inferiori.

Nonostante la revoca dell’ordinanza da parte del Gip , gli avvocati Dino e Ezio Luchetti hanno chiesto che il Riesame discutesse ugualmente il ricorso. I giudici del Tribunale della Libertà per la cronaca si sono riservati la decisione se accogliere o meno la richiesta.