Formia / Festa della Liberazione, la banda non suona “Bella Ciao”: scoppia la polemica

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FORMIA – “La mancata esecuzione di Bella Ciao a Formia, nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile, festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, all’esito delle disposizioni censorie date dall’Amministrazione Comunale di destra alla banda musicale che ha accompagnato la manifestazione pubblica, così come è dato leggere dalla stampa, costituisce un grave e inammissibile atto antidemocratico” – l’attacco contenuto in queste parole è a firma di Giuseppe Bortone referente formiano della “Federazione Sinistra Italiana Latina”. 

Le reazioni

La polemica, in realtà, tiene banco già da ieri.  A sottolineare la mancata esecuzione della canzone simbolo della Resistenza – “Bella ciao” – era stata già, tramite la sua pagina social, la consigliera comunale d’opposizione, capogruppo di “Guardare Oltre”, Imma Arnone, la quale aveva scritto: “Vorrei sapere chi ha detto alla Banda di Formia di non suonare BELLA CIAO. Vergogna! In Israele si canta, a Formia NO”.

A fare eco, dunque, a diverse posizioni contrarie alla mancata esecuzione del tradizionale canto italiano, prosegue Bortone con la nota odierna nella quale afferma: “La censura di Bella Ciao, oramai e da tempo patrimonio collettivo e simbolo della Resistenza e dell’antifascismo, rappresenta un brutto e triste momento per la  Città di Formia, un’offesa esplicita e un palese atto di dispregio verso quanti, con la lotta Partigiana, con il loro sacrificio e a costo della vita, hanno combattuto per liberare l’Italia dal nazismo e dal fascismo. Un’offesa alla memoria di quanti, anche a Formia, hanno tragicamente perso la vita per mano nazifascista. Le sole parole e i discorsi di circostanza non rendono alcuna giustizia alla memoria della Liberazione e all’antifascismo”.

E sempre ieri, era giunto anche il disappunto dell’ex-vice sindaco, nonchè assessore alla Cultura dell’amministrazione targata Paola Villa, Carmina Trillino. “La Storia si studia” – ha scritto in un post social, proseguendo: “Il 25 aprile si ricorda la liberazione d’Italia dal fascismo e dall’occupazione nazista. Non vi è spazio per nessun altra interpretazione o lettura. A supporto, è festa nazionale esattamente come il 2 di giugno. Per cui il manifesto per il 25 aprile affisso dall’attuale amministrazione laddove scrive Manifestazione per la pace nel mondo è incongruente, non attinente ed errato nella conoscenza. Pur apprezzando il perseguimento della pace quale valore assoluto, lo stesso non va strumentalizzato e utilizzato a fini propagandistici. La Storia si studia. La revisione si fa agli autoveicoli. Viva il 25 aprile festa di Liberazione e della Resistenza. P.s.: aggiungo Bella Ciao con locandina di Alberto Rossini perchè se anche avete ordinato di non suonarla oggi e a lungo si canta”.

La replica del Comune di Formia

Una spiegazione però – già ieri sera – è stata fornita sul profilo social del Comune di Formia, riprendendo una nota pubblicata in proposito sul sito ufficiale dello stesso. “In merito ad alcune polemiche sollevate sui social relative alla mancata esecuzione del brano Bella ciao durante la cerimonia istituzionale di commemorazione del 25 aprile a Formia, l’Amministrazione comunale ritiene corretto far presente che il complesso bandistico ‘Umberto Scipione Città di Formia’ ha liberamente applicato un protocollo istituzionale, suonando brani ordinariamente eseguiti durante le celebrazioni istituzionali della Festa della Liberazione. Futili strumentalizzazioni, in una giornata di festa nel ricordo della pacificazione nazionale, appaiono dunque fuori luogo e pretestuose, soprattutto in considerazione che i consiglieri di opposizione, che polemizzano per la mancata esecuzione di Bella ciao, non erano presenti avendo ritenuto di non partecipare alle celebrazioni odierne, né in chiesa, né durante il corteo, né in piazza alla deposizione della corona in onore dei caduti” – si legge.

Ed ancora: “Peraltro, al termine del suo discorso, il Sindaco Gianluca Taddeo ha anche invitato i presenti ad intervenire pubblicamente per aggiungere eventuali considerazioni e richieste. Nel suo discorso il primo cittadino Taddeo ha ricordato lo spirito della Resistenza sottolineando le due facce del secondo conflitto mondiale: quella rappresentata dagli eserciti regolari e l’altra rappresentata dalla guerra clandestina combattuta nell’ombra dalle formazioni dei partigiani: La giornata del 25 aprile 1945, grazie alla vittoria degli angloamericani e della Resistenza, con la contemporanea caduta definitiva del fascismo, segnò simbolicamente e convenzionalmente la fine della tragedia di un popolo, la fine dell’oppressione e della negazione dei diritti di libertà. Ha evidenziato come oggi celebrare il 25 aprile voglia dire riflettere sui valori fondanti della nostra Carta costituzionale, i valori di libertà e di democrazia, per cui il 25 Aprile può dirsi essere la data fondativa della nostra Democrazia”.

Sempre il Sindaco ha ricordato come l’immane sacrificio umano che consentì al nostro Paese di aprire una nuova pagina di Storia – quella della Repubblica democratica dove la Sovranità appartiene al Popolo e dove i diritti del Popolo acquistano centralità nel vivere quotidiano – ha sottolineato come la celebrazione annuale della ricorrenza della Liberazione non possa assumere  un valore meramente simbolico, ma ricopra  un significato sempre  attuale  e concreto in quanto è la celebrazione di tutti quei principi di uguaglianza e di solidarietà alla base delle nostre relazioni. Infine ha sottolineato come celebrando la Liberazione si mantiene viva la memoria di uno dei momenti più drammatici e si contribuisce a trasmettere i valori della Resistenza che ha visto un popolo in armi per affermare il diritto alla  Pace.

Ripercorrendo il programma della giornata, quindi,  l’Amministrazione comunale ha sottolineato anche come abbia “partecipato alla commemorazione del 70° anniversario dell’apposizione del cippo memoriale sulla collina di Santa Maria La Noce con il vicesindaco Giovanni Valerio, il quale ha evidenziato il ricordo di quei tragici eventi, che hanno segnato in maniera indelebile la storia della città di Formia con la perdita di centinaia di vite umane che hanno contribuito alla liberazione della città dall’oppressione straniera. Sempre nella mattinata del 25 Aprile 2023 l’Amministrazione comunale alla presenza dell’assessore Francesco Traversi ha deposto una corona di alloro in via Appia, sotto la targa per Antonio Gramsci, ove l’esponente  politico del partito comunista trascorse la sua prigionia, prima di morire di stenti a Roma il 27 aprile 1937″.