Sabaudia / Omicidio Marco Gianni, fermato il presunto omicida: è un 33enne

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SABAUDIA – Hanno conosciuto subito una svolta le indagini promosse dai Carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale e della stazione di Sabaudia per individuare l’autore dell’omicidio di Marco Gianni, l’imprenditore agricolo di 31 anni nonché giocatore e allenatore di pallamano ucciso giovedì pomeriggio con due colpi di fucile sparati alle spalle e da distanza ravvicinata all’interno del vivaio di famiglia in via del Villaggio nella frazione di Borgo San Donato. Su disposizione del sostituto procuratore Daria Monsurrò i Carabinieri del Colonnello Lorenzo D’Aloja e del maggiore Antonio De Lise hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria Riccardo Di Girolamo, l’uomo di 33 anni di Pontinia che, a conferma del movente passionale e della gelosia del delitto, è l’ex fidanzato dell’attuale compagna della vittima.

Riccardo Di Girolamo

All’autore dell’omicidio gli inquirenti sono arrivati scavando nella vita privata di Gianni, utilizzando il contenuto del sistema di videosorveglianza della zona – in cui insistono numerose attività floro-vivaistiche – e le dichiarazioni di diversi parenti e testimoni, i primi ad arrivare nel vivaio dopo i due colpi di fucile. Di Girolamo, dopo i due colpi di fucile a canna mozze, aveva fatto perdere inizialmente le proprie tracce. I Carabinieri, dopo un primo tentativo, l’hanno rintracciato nella notte presso la sua abitazione dove hanno divenuto l’arma servita per uccidere Gianni. Il suo omicida, sottoposto allo stub, non ha confessato e ha scelto di non rispondere alle domande degli investigatori prima di essere associato nel carcere di Latina.

La dinamica omicidiaria scaturirà dalla ricostruzione balistica dei Carabinieri e dall’autopsia che disporrà l’autorità giudiziaria nelle prossime ore. Quello di Marco Gianni potrebbe essere stato un omicidio d’impeto ma non si esclude che l’imprenditore ed il assassino abbiano litigato, una lite subito degenerata con i due colpi di fucile che non hanno lasciato scampo all’imprenditore alla testa e al torace.

Questo delitto ha provocato un mix di incredulità e di stupore nella realtà laboriosa di Borgo San Donato dove Gianni era molto conosciuto, oltre che per il suo lavoro che svolgeva periodicamente all’estero, soprattutto nei paesi del nord Europa, anche per la sua attività sportiva. La vittima aveva militato come giocatore nella Polisportiva Gaeta nel campionato di serie B di pallamano mentre ora faceva parte dello staff tecnico, con il ruolo di vice allenatore, della Cassa Rurale Pontinia, squadra in lotta per vincere lo scudetto della pallamano femminile italiana.