Latina / Cooperativa Karibù e Consorzio Aid: concluse le indagini, avvocati della difesa al contrattacco

Cronaca Latina

LATINA –  Non si sono attendere le prime prese di posizione, soprattutto dalle difese di alcuni indagati, dopo la conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Latina sulla gestione illegale dei fondi assegnati da diverse istituzioni pubbliche alla cooperativa Karibu e al Consorzio Aid per gestire l’emergenza sbarchi e migranti sul territorio pontino. Mentre quest’ultimi venivano lasciati senza cibo e senz’acqua e si realizzavano debiti a sei zero con l’erario, la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro , Liliane Murekatete, poteva “coltivare “il diritto alla moda, all’eleganza”.

A parlare, dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari della Procura di Latina notificato ai diversi indagati, è il legale di Liliane Murekate, l’ avvocato Lorenzo Borrè. “L’unica condotta che si contesta alla mia assistita – dice – è quella di aver provocato un danno erariale da 13.368 euro, conseguente all’asserita violazione dell’obbligo di controllo della dichiarazione dei redditi presentata nel 2020 dalla presidente della Karibu, e specificamente per non aver controllato che nella dichiarazione non fossero riportate fatture pagate alla Jambo Africa, onere di cui, secondo l’accusa, Liliane Murekatete era gravata, ma che la nostra linea difensiva contesta e in relazione alla quale in data odierna è stata depositata una memoria difensiva di 11 pagine”.

Per l’avvocato Borrè “è assolutamente falsa poi la notizia che alla signora Murekatete sarebbero stati sequestrati conti correnti per centinaia di migliaia di euro (circostanza evidentemente inverosimile a fronte del capo d’imputazione che le contesta il danno erariale di 13mila euro, con una quota interna gravante sulla signora Murekatete di 4.500 euro…)”.

Ed  ha aggiunto: “Evidenzio inoltre che nell’avviso della conclusione delle indagini preliminari non c’è alcun riferimento all’acquisto di articoli di moda, che comunque non sono stati certamente acquistati dalla mia assistita, la quale nulla sa in proposito, non essendone peraltro stata la beneficiaria. Né la signora Murekatete ha mai presentato istanza di riesame. La mia assistita rimane ferma nel contestare la sussistenza di proprie responsabilità, ma diversamente da quello che spera qualcuno, il processo si farà in Tribunale e non sui giornali” ha concluso seccato l’avvocato Borrrè.