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Itri / Nuovo vice-sindaco Cece: “E’ il momento, da parte di tutti, di giocare di squadra”

ITRI – Ha lasciato non pochi nodi da sciogliere la nomina effettuata giovedì sera dal sindaco di Itri Giovanni Agresti che, scegliendo quale suo vice l’avvocato Giuseppe Cece, sembrerebbe aver ultimato un mini tagliando resosi necessario con le dimissioni dall’incarico di vice sindaco del neo assessore e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Elena Palazzo. L’avvocato Cece ha deciso di avviare un monitoraggio del suo settore, quello dei Lavori Pubblici e della viabilità rurale, per contribuire, a suo modo, a rilanciare un segmento dell’azione amministrativa dopo la parziale uscita di scena dell’Onorevole Palazzo.

E’ il momento, da parte di tutti, di giocare di squadra, di remare nella stessa direzione e con la stessa velocità – ha detto l’avvocato Cece – Il nostro punto di riferimento era, è e sarà il nostro sindaco Agresti che ha bisogno del contributo degli assessori, dei delegati e della maggioranza di lavorare ancor più efficacemente per il raggiungimento del nostro programma amministrativo. Le cose da fare sono tante, bisogna recuperare il tempo perduto ed il lavoro non manca a nessuno che ha deciso di sostenere questa esperienza politico-amministrativa ma anche umana”.

Le dichiarazioni del neo vice sindaco di Itri, considerato uno degli assessori più fedeli del sindaco Agresti, tendono a ridimensionare – o almeno sulla carta – un clima di tensione che aleggia nei pressi del palazzo municipale essenzialmente per due motivi: non sono finite nel vuoto le velenose accuse di perdurante paralisi amministrativa lanciate dall’ex sindaco Antonio Fargiorgio e dal gruppo di opposizione di Itri Facciamo futuro e la concomitante trattativa avviata dal sindaco Agresti con Forza Italia. Il direttivo dell’altra sera ha confermato la linea degli azzurri: è necessario l’azzeramento delle deleghe e poi avviare un confronto programmatico finalizzato al varo della nuovo Giunta. Forza Italia aveva ancora ribadito le sue pretese: due assessorati con la delega di vice sindaco. Le parti – secondo un originario programma – si sarebbero dovute incontrare venerdì in Comune naturalmente non per concludere l’accordo, che al momento non c’è, ma per avviare un confronto.

Il decreto di nomina a vice sindaco dell’avvocato Cece è stato accolto con freddezza dalla nomenclatura itrana di Forza (in testa dal suo potente presidente Michele Stamegna, la cui linea politica ha storicamente un’isofrequenza con quella del coordinatore regionale, il Senatore Claudio Fazzone) che se fosse stata al posto del sindaco Agresti avrebbe pazientato, atteso. E invece il primo cittadino ha mantenuto fede ad una promessa fatta all’assessore regionale Palazzo e allo stesso avvocato Cece sapendo che ha al momento tutte le caselle della Giunta piene e a disposizione soltanto la delega al Pnrr che, attribuita sinora al vice sindaco uscente Elena Palazzo , è stata blindata dopo che altre responsabilità amministrative del neo assessore regionale allo sport sono state assegnate de plano al neo assessore di Fdi Alessia Mancini. A sbrogliare la matassa relativamente ai rapporti complicatissimi con l’ex alleato Forza Italia tocca solo al sindaco Agresti che sinora aveva incaricato di svolgere queste mansioni diplomatiche degne del miglior cardinale Armand-Jean du Plessis de Richelieu il consigliere comunale d’opposizione, ora del Pd, Giuseppe De Santis.

Dopo le nostre anticipazioni, l’ex sindaco di Forza Italia ha chiesto pubblicamente attraverso un post sui social di non voler essere più tirato per la giacca “perché potrebbe rompersi. Sarei poco onesto se dicessi che con Agresti non ho avuto scambi telefonici , ma nessuno inerente la situazione amministrativa se non per semplice cortesia”. De Santis un ruolo di cerniera l’ha svolto ma soprattutto per “garantire a Itri quella necessaria governabilità che merita. Voglio essere chiaro una volta per tutte: non mi interessano posizioni di potere ma se mi chiedesse di firmare domani mattina per lo scioglimento del consiglio comunale e dovessi essere determinante si sappia che il ritorno del commissario Prefettizio mi incuterebbe terrore. Resto all’opposizione ma per l’interesse di Itri e degli itrani sono contrario a pericolose fughe in avanti nel momento in cui il comune è degnamente e doppiamente rappresentato alla Regione Lazio”.

Ma da giorni a considerare Giuseppe De Santis la migliore terapia a tutti i mali è il sindaco Agresti: “I problemi amministrativi attuali devono essere risolti da chi è stato eletto dai cittadini nel 2021 . Voglio tranquillizzare , prima di tutto la mia famiglia, e poi gli elettori e la stampa , che non ho l’ ambizione , il tempo e la voglia di assumere alcun incarico amministrativo , ma nessuno si deve sentire autorizzato a parlare a mio nome. Chiariremo più  in avanti chi ha barattato voti per una futura candidatura a sindaco. A buon intenditore poche parole.”

Il vero bersaglio politico di De Santis, chissà se per volere dell’attuale sindaco, è l’ex primo cittadino, l’avvocato Antonio Fargiorgio: “Qualcuno parla di silenzio assordante, ma vorrei chiedere: ma in un anno e mezzo chi ha fatto opposizione in Consiglio Comunale? . Chi e’ andato a chiedere pubblicamente al Sindaco e alla Giunta di dare risposte ai cittadini ? Non non si ha il coraggio di dire cosa non è stato fatto a vantaggio dei cittadini, cosa è stato azzerato in sette anni, fatto dalle precedenti amministrazioni (il riferimento chiaro a quella presieduta da De Santis sino alla dolorosa mozione di sfiducia del 2015). Perche’ non si ha il coraggio di dire ai cittadini che Itri e’ stata isolata nell’ ambito comprensoriale per incapacità’ amministrativa degli ultimi anni . Queste cose sono sotto gli occhi di tutti , ma si continua ad evitare di parlarne . Come mai non si dice che l’ aver azzerato la zona artigianale di Pagano, sta mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro. La lista sarebbe lunga , ma avremo modo di discuterne in Consiglio Comunale , cosi’ come ho sempre fatto e nel luogo appropriato per il confronto amministrativo.”

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