Latina / Ragazza non vedente sfrattata da casa perché non vogliono il cane guida

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LATINA – Quella di Camilla Di Pace, una giovane donna non vedente di 31 anni che ha lasciato Latina per trasfersi a Bologna per studiare all’Università, è una storia di discriminazione e disuguaglianza nell’accesso all’alloggio. Camilla ha bisogno di un cane guida per poter vivere in modo autonomo. Quando ha chiesto di rinnovare il contratto di affitto della stanza in cui viveva, ha specificato che con lei ci sarebbe stato anche il suo cane guida. Tuttavia, la padrona di casa si è rifiutata di avere un cane in casa e Camilla è stata costretta ad andarsene. E’ quanto racconta la giovane al quotidiano “Il Resto del Carlino”.

“Mi ritenevo fortunata – dichiara la 31enne – perché ero in una stanza in affitto, una singola, in centro con tutti i comfort, 550 euro bollette incluse. I prezzi per le case, oggi, sono folli, quindi speravo di continuare dov’ero. E invece niente, mi è stato detto che la padrona non vuole per il cane”. Camilla ha cercato altre agenzie immobiliari ma ha incontrato lo stesso rifiuto. “L’ultimo martedì, una singola di 9 metri quadrati a 750 euro, delle robe assurde. E non erano sicuri perché avevo un cane. Un’altra signora mi ha detto: affitto a tutti, a bianchi, gialli e rossi, ma il cane no – aggiunge –. Leggo di tutto ora a Bologna, ci sono clausole di ogni tipo per la case in affitto, dieci anni fa era un’altra città, si pagava la metà. Ora è assurdo che non possa trovare uno spazio per me e per la mia cagnolina”.

Nonostante abbia trovato una stanza in affitto nel centro di Bologna a un prezzo ragionevole, non ha potuto continuare a viverci a causa della discriminazione nei confronti del suo cane guida. Si è sentita tradita dalla città di Bologna, che aveva adottato come sua casa e dalla quale si aspettava maggior comprensione e sostegno. La 31enne ha denunciato la sua situazione, affermando che non si tratta di un caso isolato. Altre persone con disabilità e bisogni specifici hanno incontrato le stesse difficoltà nell’accesso all’alloggio. Camilla ha sottolineato che un cane guida non è un giocattolo ma un compagno di vita indispensabile per una persona non vedente. Ha descritto la sua esperienza come discriminazione e ha riferito che si sente tradita dalla città che aveva adottato come sua casa.

Camilla sta considerando l’idea di lasciare Bologna e trasferirsi a Padova, dove spera di poter lavorare come assistente sociale con le ONG. Tuttavia, la sua esperienza dimostra l’importanza di porre fine alla discriminazione nell’accesso all’alloggio per le persone con disabilità e bisogni specifici. La società deve garantire l’uguaglianza di accesso alle risorse, compreso l’alloggio, a tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione.