Dalle 9000 degli ultimi anni sono passate a 54mila – ed il dato è anche carente per difetto – le richieste presentate dagli utenti dell’ex Ato 4 che per fronteggiare la crisi economica hanno chiesto di beneficiare del bonus idrico integrativo locale. E’ stato questo l’elemento saliente scaturito dall’assemblea dei sindaci dell’Egato 4 che mercoledì avrebbe dovuto modificare i criteri per il riconoscimento di questa agevolazione agli utenti aventi un’Isee inferiore ai 9500 euro. Avrebbe dovuto perché incredibilmente e a sorpresa, quando bisogna approvare la delibera, è mancato il numero legale.
Eppure non è bastata neanche la prima convocazione – all’appello avevano risposto solo in 17 (Bassiano, Castelforte, Cori, Cisterna, Sabaudia, Spigno Saturnia, Formia, Pontinia, Sermoneta, Gaeta, Fondi, Cori, Latina, Minturno, Norma, Ponza, Priverno, Roccasecca dei Volsci, San Felice Circeo, Sezze) sui 38 aventi diritto – motivo per cui, alle ore 11, è stato necessario un secondo appello cui hanno risposto a malapena in 20, il minimo per iniziare tra la legittima insofferenza del presidente della Provincia e dell’assemblea dei sindaci Gerardo Stefanelli.
IL BONUS IDRICO INTEGRATIVO LOCALE
E così che la discussione, che comunque si è sviluppata, si è incagliata sui numeri: Acqualatina ha chiesto di mettere a disposizione 700mila euro per venire incontro agli utenti in difficoltà. Il sindaco di Sperlonga e due volte presidente della Provincia Armando Cusani, che aveva istituzionalizzato la nascita del bonus idrico nel 2005, la previsione economica dell’ente gestore è irisoria. Da qui la presentazione di un emendamento di Cusani che ha chiesto un investimento maggiore, di 4 milioni di euro, quale copertura integrale della somma annuale destinata al bonus sociale idrico integrativo.
C’è stato un confronto molto interessante tra Cusani ed il responsabile della Segreteria Tecnica Operativa dell’Ato 4, Umberto Bernola circa una presunta differenziazione tra bonus nazionale e bonus locale. A chiarire tutto è stata nel 2021 l’Arera, l’autorità di regolazione della risorsa idrica che ha reso automatico il bonus sulla scorta della dichiarazione dei redditi. Acqualatina – come detto – ha capito come le richieste siano 54mila a fronte delle 9mila previste. L’ente gestore teme una voragine finanziaria o, in alternativa, nuove coperture per oltre 4 milioni di euro o, ancora l’aumento delle trariffe del 3%. La ricetta del dirigente della Sto è stata la seguente: se i sindaci votassero la delibera in agenda tutti gli aventi diritto avrebbe un bonus idrico ma ridotto: 18,25 metri cubi rispetto ai 38 metri cubi autorizzati inizialmente da Arera. In questo si rientrerebbe nella quota dei 7000 mila euro anni che Acqualatina ha fissato nel suo bilancio di prevsione per gli utenti in difficoltà titolari di un Isee con un tetto massimo di 9500 euro. Ma il sindaco di Sperlonga ha rilanciato la proposta di utilizzare 4 milioni di euro per finanziare il fondo idrico ma “anche se fosse della metà sarebbe un primo segnale tangibile di giustizia sociale”.
LA PROGRAMMAZIONE DI ACQUALATINA
Ma la mancanza del numero legale ha fatto slittare la decisione più attesaal termine di un incontro iniziata con l’audizione dell’amministratore delegato di Aqualatina soa Marco Lombardi e del direttore tecnico della società Ennio Cima. Hanno ribadito come la situazione è decisamente migliorata sul fronte della siccità e della carenza idrica e lo è ancor di più, sottolineando la “pioggia” degli interventi realizzati, in corso e da eseguire, laddove l’ente gestore possiede sorgenti autonome come nel sud pontino (a Mazzoccolo a Formia e a Capodacqua a Spigno Saturnia) e sui Lepini . L’Ato 4 ha un consumo d’acqua più basso rispetto al passato grazie agli investimenti realizzati dall’ente gestore: 20 milioni di euro per far fronte alle perdite lungo le reti e 3 milioni spesi per la ricerca di nuovi sorgenti o fonti di approvvigionamento.
LA TRATTATIVA DI VEOLIA CON ITALGAS
La conferenza dei servizi è terminata con la conferma del presidente della Provincia Stefanelli circa l’esistenza di una trattativa avviata dalla multinazionale francese Veolia Environnement di vendere il 49% delle sue azioni di minoranza – avrebbero ora un valore di mercato di 32 milioni di euro – nell’assetto societaria di Acqualatina. Una manifestazione d’interesse sarebbe stata presentata dal gruppo Italgas e i contatti sono appena agli inizi attraverso una “due diligence”.
“Ho letto la notizia dalla stampa” – ha commentato Stefanelli, specificando come le due società in trattativa “siano quotate in Borse e, pertanto, hanno l’obbligo di trasparenza”.
Il sindaco di Bassiano Domenco Guidi in quest’ottica ha rispolverato un suo vecchio progetto: e se fossero i comuni ad acquistare le quote della multinazionale francese (possiede il 100% di Idrolatina che a sua volta detiene il 49% circa di Acqualatina) che – secondo alcune stime – avrebbero un costo di 32 milioni di euro?
Il presidente Stefanelli ha accolto, a tal riguardo, la richiesta di Guidi e dello stesso sindaco di Sperlonga Cusani di riconvocare la conferenza dei sindaci per continuare un confronto, “ma alla presenza di tutti gli aventi diritto – ha tuonato , sul piano investimenti e sull’ipotesi di prelevare le quote private da parte Italgas”.