Cronaca

Latina / Morta Sara Pellizzon, pallavolista di 17 anni: due settimane fa l’incidente in scooter

LATINA – Dopo due settimane di permanenza in terapia intensiva, Sara Pellizzon, una ragazza di soli 17 anni, ha perso la vita a causa delle gravi conseguenze riportate in seguito ad un terribile incidente stradale avvenuto la mattina del primo marzo lungo la strada Litoranea vicino Borgo Sabotino, mentre si recava a scuola in sella al suo scooter insieme al fratello. Nonostante i tentativi disperati dei medici del policlinico Gemelli di Roma, dove la giovane era stata trasferita d’urgenza il giorno dell’incidente, il trauma cranico subito nella caduta si è rivelato irreversibile.

Al riguardo, è stata aperta un’inchiesta che è attualmente in corso e che si concentra sugli accertamenti effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Latina. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, i due fratelli in sella allo scooter avrebbero tamponato l’auto che li precedeva, finendo per cadere sull’asfalto: mentre il fratello ha riportato solo ferite lievi, la giovane Sara ha riportato un gravissimo trauma cranico che ha richiesto il trasferimento nella capitale per essere sottoposta a cure specialistiche.

In queste ore si stanno moltiplicando i messaggi di cordoglio tra i conoscenti e nel mondo dello sport, perché Sara Pellizzon praticava la pallavolo. Questo il messaggio che le ha dedicato la società sportiva Futura Terracina Pallavolo su Facebook: «Sei stata una presenza silenziosa, discreta e affettuosa. Anche se con noi solo per un anno, hai avuto subito modo di farti apprezzare non solo per la tua bravura ma anche per una dolcezza infinita. Se ne va un pezzo di noi. Ciao Sara, non ti dimenticheremo mai. Un caro abbraccio alla famiglia Pellizzon e alla ASD Cosmos Volley Latina, che ha curato e accompagnato nella crescita questa splendida creatura».

Questo invece il messaggio condiviso dalla società sportiva Cosmos Volley Latina: «Infinito dolore, Infinita tristezza, infinito senso di disagio, infinita rabbia, infinito senso di impotenza, infinite immagini del tuo sorriso, infinite domande alle quali non c’è risposta… Infinito sarà il tuo ricordo ogni volta che entreremo in una palestra. Fai buon viaggio piccola Sara, un viaggio che non avresti dovuto fare ora. Un Angelo in più nel cielo».

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