Sud Pontino / Immigrazione clandestina e caporalato, assolta Daniela Buinciuc dall’accusa di estorsione

Cronaca Sud Pontino

SUD PONTINO – Una donna di origini straniere, Daniela Buinciuc, di 53 anni, piuttosto nota sull’intero sud pontino con l’appellativo “Dana”, balzata agli onori della cronaca per esser stata arrestata nell’estate del 2021 – poi scarcerata dal Tribunale del Riesame – per sfruttamento dell’immigrazione clandestina e caporalato, è stata assolta dalla Corte di Appello Penale di Napoli dalla grave accusa di estorsione in danno di alcune sue concittadine.

Nel primo grado di giudizio la donna era stata condannata dal Tribunale collegiale di Latina a 3 anni e mezzo di carcere con l’accusa di aver trattenuto in modo del tutto indebito i documenti personali delle sue connazionali per i quali svolgevano il ruolo di intermediazione nella ricerca di posti di lavoro. Secondo le risultanze investigative gli immigrati erano costretti a versare somme di denaro che variavano a seconda dell’entità del lavoro a nero procacciato e che spesso equivalevano ad una mensilità di stipendio o anche due. I due nuovi difensori della Buinciuc, gli avvocati Gianluca De Meo e Antonio Urciuolo, presentavano appello sostenendo che alcun tipo estorsione si era verificata in danno delle vittime, in quanto l’accordo a monte con le stesse, seppur illecito, prevedeva espressamente la consegna dei documenti a “titolo di garanzia”.

La donna, che già era stata precedentemente arrestata nel Luglio del 2021 – processo evidentemente nato da un filone di indagine collegato e che si è concluso definitivamente pochi mesi orsono con una riduzione della pena in appello ed immediata liberazione della stessa – e che rischiava dunque di finire nuovamente in carcere, è stata assolta ora dai giuidici d’appello di Napoli che hanno condiviso le argomentazioni difensive svolte dagli avvocati De Meo ed Urciuolo.