FROSINONE – Una vertice di coordinamento tra le forze dell’ordine è stata la prima risposta del mondo istituzionale al gravissimo agguato di cui è stato vittima nella serata di lunedì Thomas Bricca, lo studente di soli 18 anni di Alatri colpito da un colpo di pistola alla fronte che gli ha trapassato il cranio. Bricca, dopo essere stato operato a lungo al policlinico Gemelli di Roma, è stato dichiarato clinicamente morto in mancanza di segnali cerebrali. Ma sono ora le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Alatri e del comando provinciale di Frosinone, a tentare di ricostruire le modalità dell’aggressione avvenuta ai danni di Thomas in Largo Paolo Cittadini, non molto lontano dal Brio Bar che stava ospitando un evento elettorale in vista delle regionali del 12 e 13 febbraio e dal luogo in cui nel marzo 2017 era stato ucciso un altro giovane di Alatri, Emanuele Morganti.
Un fatto è certo: la sparatoria è avvenuta tra la folla, al culmine di una guerra tra bande che si è consumata negli ultimi giorni nel centro ciociaro. Ad operare sarebbero stati due giovani in sella ad un ciclomotore che si è fermato a distanza ravvicinata in cui si trovava lo studente frequentante l’ultimo anno dell’istituto di istruzione superiore “Sandro Pertini”. A sparare è stato il passeggero che ha aperto il fuoco per poi far perdere le tracce, insieme al conducente dello scooter, nell’oscurità della zona. Che sia stato un agguato premeditato lo hanno capito alcuni amici di Thomas vedendo il giubbotto bianco del 18enne riempiersi di sangue. Momenti di tensione sono stati vissuti all’esterno dell’ospedale San Bartolomeo dove era stato trasferito, intubato, lo studente.
I suoi amici, alcuni dei quali, davvero in tenera età, hanno cominciato a urlare minacciando vendette mentre altri venivano portati in caserma per essere interrogati sull’accaduto. Hanno raccontato di alcune risse che avevano funestato Alatri negli ultimi giorni – al punto che il sindaco di centro destra Maurizio Cianfrocca lunedì mattina aveva scritto alle forze dell’ordine chiedendo un vertice urgente – e hanno tentato di ricostruire la dinamica dell’agguato non escludendo che quel colpo di pistola sparato doveva essere di semplice avvertimento ma qualcosa improvvisamente sarebbe avvenuto nel frattempo. Le indagini sono in corso a tutto campo e nessuna pista viene esclusa anche se la più accreditata sembra essere quella legata alla gestione del mercato della droga destinato ai giovanissimi.
Thomas ora si trova a condurre la sua battaglia più dura su un lettino della rianimazione del Gemelli, tenuto in vita dai macchinari. Tutti stanno pregando per lui confidando in un miracolo. Dal momento della dichiarazione della “morte clinica” i medici dovranno attendere 48 ore prima di staccare tragicamente la spina ad un giovanissimo dalla faccia pulita, mai un problema con la giustizia, amico di tutti, grande tifosi della Roma e di Francesco Totti e appassionato di motori per via del lavoro di papà meccanico.
“Figli di p******, mi avete spezzato il cuore, bastardi tossici di m**** Dio perdona, io no. Bastardi”. Lo ha scritto sui social proprio il genitore che, rivolgendo al figlio, ha aggiunto: “Thomas amore di papà resisti”.
“Ieri sera sono passata qui un’ora prima della tragedia. Li ho visti tutti quei ragazzi, gli ho detto ‘Ma sempre qui state?’ e mi hanno risposto che Alatri offre questo. Io sono scioccata, li ho visti crescere”. Lo ha detto invece un’ex insegnante dell’istituto “Pertini” che frequentava Bricca: “Oggi provo tanta rabbia per i mancati controlli in quel luogo di ritrovo – ha aggiunto- Sono stata la professoressa anche di Emanuele Morganti – spiega riferendosi al ragazzo ucciso sei anni fa a poca distanza da dove ieri hanno sparato – oggi è un dolore che si ripete”.
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