Gaeta / L’avvocato Mario Paone (FdI) non è più assessore della Giunta comunale

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GAETA – L’avvocato Mario Paone non è più l’assessore alla Polizia locale, Protezione Civile, Sicurezza, Mobilità e Trasposti, Mitilicoltura e Sviluppo hub Commerciale Portuale del comune di Gaeta. L’annuncio, confermando le nostre anticipazioni di qualche giorno, è contenuto in uno striminzito decreto , il numero 4, con cui il sindaco Cristian Leccese, nel tardo pomeriggio di lunedì gli ha revocato le deleghe conferite allo stimato professionista con il provvedimento firmato il 24 giugno scorso. Neanche sette mesi – un record decisamente negativo che piomba Gaeta nella precaria stagione politica del pentapartitismo quando i sindaci rimanevano in carica quanto una stagione astronomica – è durato il rapporto fiduciario tra il neo sindaco di Gaeta ed uno dei più componenti più attivi della squadra di governo varata quindici giorni dopo la plebiscitaria vittoria del 12 giugno scorso.

L’avvocato Mario Paone è costretto a lasciare la Giunta Municipale di Gaeta ma questa decisione del sindaco Leccese potrebbe produrre un negativo effetto dominio nelle fasi iniziali di una campagna elettorale, quella delle regionali del 12 e 13 febbraio prossimi, al termine della quale il principale ed unico azionista politico dell’attuale corso amministrativo al comune di Gaeta, l’ex sindaco Cosimino Mitrano, proverà a raggiungere elettoralmente parlando il consiglio regionale del Lazio con la casacca azzurra di Forza Italia.

Se questa sfida dell’ex primo cittadino di Gaeta è sempre osteggiata da non pochi ambienti del suo partito – è diventato virale l’attacco portato sabato scorso in occasione dell’inaugurazione della campagna elettorale di Forza Italia del sindaco di Fondi (e datore di lavoro) Beniamino Maschietto all’ultima iniziativa letteraria ed editoriale di Mitrano – il decreto di revoca della nomina dell’assessore Paone ha scavato un fossato nei rapporti, politici e personali, con la componente di Fratelli d’Italia presente nella bulgara maggioranza Leccese.

Fdi, dopo le nostre indiscrezioni di qualche giorno, ha preso atto come il sindaco Leccese (e quasi sicuramente il suo predecessore Mitrano) non stesse scherzando a privarsi di un assessore che, esperto ed affidabile sul piano operativo e funzionale, rappresenta un partito che il 13 febbraio molto probabilmente con il candidato presidente Francesco Rocca governerà la Regione con percentuali importanti che potrebbero far rievocare il disciolto partito Comunista nei paesi del blocco sovietico prima del 9 novembre 1989. Lo stato maggiore, locale, provinciale, regionale e finanche nazionale, del partito di Giorgia Meloni è stato naturalmente messo a conoscenza di quanto deciso dal sindaco di Gaeta. Con un diktat paracadutato dall’alto verso il basso: nessuna dichiarazione ufficiale. Almeno per il momento- ha fatto sapere il portavoce e consigliere comunale di Fdi Marco Di Vasta, costretto a vestire nel cenacolo i panni di San Tommaso la sera della Resurrezione di Gesù. Quando il dirigente Fdi ha vivisezionato il decreto numero 4 del sindaco Leccese ha esclamato soltanto: “Ma non c’è una motivazione alla base di questa scelta”. In effetti non c’è. L’unica che potrebbe, con uno sforzo titanico, essere definita tale è quando il sindaco di Gaeta scrive testualmente “Verificate le attuali condizioni ed assetti politici e dato atto di una necessaria discussione mirata alla giusta rappresentatività politica dell’ente”.

Per Fratelli d’Italia anche quest’ultima è una motivazione “che non regge”. Semplicemente perché tutte le forze politiche e civiche presenti nel consiglio comunale sono rappresentate, per certi versi, nella Giunta varata dal sindaco il 24 giugno scorso. E allora cosa è successo? Tutto ed il contrario di tutto alla luce anche dell’imbarazzato silenzio che si è imposto Leccese cacciando l’assessore di Fdi.

Molti osservatori accreditano due tesi alla base di questo inverosimile licenziamento dell’avvocato Paone che ha rivelato di aver appreso della decisione del sindaco di Gaeta “dalla stampa e dall’albo pretorio on line del comune in quanto non mi è stato notificato, come pensavo, ancora nulla. Ma ci sarà tempo” – ha commentato l’ex assessore che deve ancora trovare una risposta ad un “provvedimento immotivato di cui prendo atto con una salutare liberazione”.

La prima motivazione – se tale può essere definita – è di natura amministrativa. La revoca delle deleghe assessorile all’avvocato Paone dovrebbe essere una ritorsione all’orientamento del consigliere Di Vasta, che assente (unitamente ad altri quattro consiglieri di maggioranza nell’ultimo consiglio comunale convocato per modificare appositamente lo Statuto) di contrastare l’abolizione delle commissioni consiliari permanenti sostenendo politicamente la posizione dell’ex sindaco di Gaeta Silvio D’Amante.

La seconda ragione della firma del decreto numero 4 potrebbe avere una matrice più elettorale e politica. Al consigliere Di Vasta non sarebbe stato perdonato il peccato originale di essersi impegnato sul piano personale per allestire nella città di Cosimino Mitrano l’info point elettorale del principale candidato di Fratelli d’Italia alle regionali, l’ex forzista Enrico Tiero. Non è un caso che l’irritazione culminata con la revoca delle deleghe all’avvocato Paone ha cominciato a montare nei primi giorni della scorsa settimana all’indomani dell’inaugurazione, in piazza Commestibili, del comitato elettorale di Tiero, alla presenza dei vertici provinciali e regionali di Fdi e, naturalmente del portavoce e consigliere e dell’assessore (allora) in carica nella Giunta municipale del comune di Gaeta, Di Vasta e Paone.

Quest’ultimo ha rivelato di aver ricevuto lunedì presso il suo studio legale di via Lungomare Caboto una telefonata del sindaco Leccese che, confermando di aver proceduto alla revoca del suo incarico, lo invitava (unitamente al “ribelle” consigliere comunale Di Vasta) ad una riunione di maggioranza di chiarimento, inizialmente convocata per martedì ma poi rinviata di un giorno.

L’avvocato Paone avrebbe esclamato, rispondendo, con questa considerazione: “Senti Cristian, se è vero quello che mi dici una cosa non vale l’altra”.

Naturalmente la delegazione di Fdi non parteciperà – o almeno – a questo vertice di mercoledì che ora viene considerato inutile dopo la pubblicazione del decreto di revoca dell’assessore di Fdi. In effetti questo licenziamento dell’avvocato Paone è stato deciso, “a quattr’occhi”, da qualche giorno. O meglio, la proposta del decreto, che reca il numero 12951, è stato redatta sabato 14 gennaio per poi culminare nel decreto vero e proprio firmato dal sindaco di Gaeta lunedì pomeriggio.

L’attendismo dei vertici di Fdi a commentare questa inverosimile (sul piano politico) decisione scaturisce anche da una diversità di vedute su come reagire alla decisione del sindaco Leccese, lo stesso che nella primavera 2022 chiese a Fdi di abortire il progetto elettorale di dar vita ad una coalizione alternativa con la Lega per far parte della stessa maggioranza “tutti insieme appassionatamente”. Per questo motivo Fdi, che aveva rinunciato a presentare il suo simbolo optando per la nascita della civica “Gaeta Tricolore”, si sente tradita “due volte” dall’alleato Forza Italia.

“Non mi chieda cosa faremo a Gaeta perché la situazione è politicamente complessa e in queste ore e al vaglio del partito” – ha commentato Di Vasta, sino a qualche giorno fa favorevole, qualora ci fosse stato il licenziamento di Paone, a rimanere in maggioranza con l’etichetta di indipendente. Ma a decidere non sarà Di Vasta ma il partito a Latina e a Roma e non è escluso a questo punto che i vertici provinciali regionali decidano di chiedere i dovuti chiarimenti al coordinatore regionale di Forza Italia, il Senatore Claudio Fazzone. Nei giorni scorsi il coordinatore provinciale di Fdi Nicola Calandrini aveva provato ad anestesizzare questo fronte gaetano ma la telefonata all’ex sindaco Mitrano, rispondendo di “non sapere nulla”, non aveva portato a nulla.

Questa crisi, inattesa, coinvolgerà anche il vicino comune di Formia dove i rapporti tra la componente di Fdi e Forza Italia del sindaco Gianluca Taddeo sono più stabili ed improntati alla massima collaborazione? E’ questo un altro nodo che deve sciogliere Fdi che – secondo è circolato nelle ultime ore – potrebbe decidere di derimerlo dopo il voto regionale del 12 e 13 febbraio.

Il tempo potrebbe essere la migliore terapia a curare un malanno che secondo molti non è di stagione. Tutt’altro. Il sindaco di Gaeta Leccese il suo imbarazzo l’ha esternato firmando uno stringato decreto a coronamento di una vicenda che avrebbe soltanto subito e non gestito in prima persona. Il primo cittadino spera anch’egli che il tempo metterà le cose a posto e con questa logica ha deciso di assumere ad interim le deleghe sinora dell’avvocato Mario Paone. Il quale, a fronte di un toto nomine già iniziato – circolano i nomi per la sua sostituzione dell’ex sindaco ed attuale consigliere comunale di Azione Popolare Massimo Magliozzi e del candidato consigliere comunale di “Leali per Gaeta” ed ex coordinatore comunale della Lega Vittorio Ciaramaglia, ha escluso la possibilità di un suo clamoroso ritorno in Giunta qualora ci fosse una riappacificazione con il duo Leccese-Forza Italia. Ha liquidato l’ipotesi facendo ricorso al dialetto: “Io di nuovo assessore? Ma s’i pazz”.