Formia / Gioco: i limiti orari torneranno in vigore, la sentenza del Consiglio di Stato

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FORMIA – I limiti orari per l’accensione degli apparecchi da gioco a Formia sono validi e torneranno in vigore. A stabilirlo è una sentenza del Consiglio di Stato, che ha accolto l’appello dell’amministrazione comunale contro due società del settore ribaltando una precedente decisione del Tar Lazio. Il tribunale regionale aveva infatti bocciato un’ordinanza dell’ex- sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, che limitava la possibilità di giocare alla fascia oraria 10-20, ritenendo troppo “generico” il riferimento ai dati dell’Azienda sanitaria locale nell’istruttoria a sostegno della decisione.

Il “via” l’aveva dato nel settembre del 2014 il Consiglio che limitava con un regolamento ad hoc l’attivazione delle macchinette, prima dalle 10 del mattino a mezzanotte e poi dalle ore 10 alle ore 20. Una sala bingo, ubicata presso un albergo di Formia, fece ricorso affermando che le autorizzazioni rilasciate in precedenza dallo stesso comune non avevano una limitazione d’orario. Il Tar ne prese atto e annullò sia il regolamento consiliare del 2014 che l’ordinanza di Bartolomeo.

Il comune, a quel punto, propose ricorso al Consiglio di Stato contro la negativa sentenza del Tar ma commise un errore: avrebbe dovuto approntare un nuovo regolamento – quello in vigore nel frattempo era bocciato dal Tribunale amministrativo regionale – in assenza del quale il sindaco Bartolomeo nel 2016 emise una seconda ordinanza con cui limitava, ripristinandolo, l’orario di apertura al pubblico delle apparecchiature dalle 10 alle 20. Il Tar ne ha preso atto e ha annullato la seconda ordinanza sindacale di Bartolomeo e ha condannato il comune a pagare le spese legali.

I giudici di Palazzo Spada, però, oggi, hanno evidenziato come la normativa in materia di gioco d’azzardo rientri “nella tutela del benessere psico-fisico dei soggetti maggiormente vulnerabili e della quiete pubblica” attribuita al comune. Viene poi fatto presente che nella disciplina degli orari di accensione degli apparecchi da gioco coesistono “una pluralità di interessi che devono essere adeguatamente misurati e contemperati”: da un lato l’interesse dei privati, dall’altro gli interessi pubblici e generali, tra cui rientra anche la tutela della salute pubblica.

A stabilire gli orari di apertura delle sale da gioco è il sindaco, che deve “valutare le posizioni di ciascuno dei soggetti coinvolti senza impiegare mezzi eccessivi rispetto agli obiettivi perseguiti”. In questo caso, afferma il Consiglio di Stato, “la determinazione del Comune di Formia si è basata su un’adeguata istruttoria” e “su una equilibrata ponderazione dei plurimi interessi in gioco”. L’offerta di gioco viene quindi limitata “senza sacrificare eccessivamente l’interesse dei privati gestori delle sale da gioco, i quali possono usufruire di un’ampia fascia oraria per l’apertura al pubblico dell’esercizio”.