Gaeta / Tangenti in cambio di appalti, due funzionari dell’Autorità portuale indagati per “corruzione”

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GAETA – Potrebbe riservare nuovi e clamorosi colpi di scena l’inchiesta che, promossa da anni dal gruppo di Formia della Guardia di Finanza, ha svelato un giro di mazzette che ruotavano attorno alla filiale di Gaeta dell’Autorità di sistema del Mar Tirreno Centro settentrionale, l’ex Autorità portuale del Lazio. La Procura di Cassino ha notificato la conclusione delle indagini preliminari nei confronti di due altissimi funzionari della sede di Gaeta dell’Authority e di un imprenditore edile della provincia di Caserta, un adempimento d’obbligo che potrebbe ora preludere alla richiesta di rinvio a giudizio con la pesantissima ipotesi accusatoria di corruzione.

Sullo sfondo di questa vicenda, che dimostra l’altissima attenzione degli uomini del Colonnello Luigi Galluccio sulla gestione del porto commerciale “Salvo d’Acquisto”, non c’è il secondo hub portuale del Lazio ma un’area da sempre sotto la giurisdizione della stessa Adsp: la banchina di Riva della Darsena dei Pescherecci di Gaeta in località “Peschiera”. 

Per la manutenzione straordinaria della sua pavimentazione l’ex Autorità portuale aveva espletato un bando pubblico con un importo economico niente male: 103mila euro. Le indagini, che si sono articolate attraverso minuziose intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate tra il 2021 e la parte iniziale dell’anno in corso, sarebbero culminate – secondo la conclusione delle indagini prelilinari – con un patto tra i due dirigenti infedeli dell’ex Authority e l’imprenditore campano che, pur di ottenere quell’appalto, avrebbero versato tangenti in somme di danaro e regalie di altro tipo. Le stesse indagini sono andare oltre: hanno appurato come giù prima dello svolgimento di questa ‘attenzionata’ licitazione, già nella fase di sorteggio delle ditte partecipanti al bando fossero state ammesse ben sette società su dodici di fatto “riconducibili all’imprenditore edile”, destinatario, tra l’altro, di misure interdittive antimafia da diverse Prefetture campane.

E gli inquirenti del Colonnello Galluccio sono arrivati ad un’inquietante conclusione: i due funzionari di Gaeta dell’Autorità di sistema portuale fosse a conoscenza della circostanza in base alla quale l’appaltatore casertano avesse provveduto ad intestare fittiziamente a parenti e prestanome le varie società, pur di poter partecipare ugualmente ai bandi di gara indetti dalla Pubblica Amministrazione. Tra cui quello promosso per la sistemazione della pavimentazione della darsena dei parcheggi da parte del presidente dell’ex Autorità portuale del Lazio Pino Musolino dal quale si attendono, alla luce dell’iniziativa della Procura di Cassino, probabili provvedimenti finalizzati alla sospensione dal servizio o – com’è più probabile – al trasferimento dei due funzionari indagati per corruzione.