Frosinone- Latina / Egato: dopo l’elezione di Buschini, resta attesa quella di Pino Simeone

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FROSINONE / LATINA – Sessantatre sindaci su novantuno, il 61,58% degli aventi diritto. E’ stato questo il risultato che mercoledì mattina presso la Provincia di Frosinone ha permesso a Mauro Buschini, capogruppo uscente del Pd alla Regione e coordinatore della maggioranza Zingaretti, di essere eletto il primo presidente dell’Egato, il nuovo ente che si occuperà per la provincia di Frosinone della gestione del ciclo dei rifiuti e delle politiche ad esso associate. Dopo due mandati in Regione cambia quindi il raggio d’azione per il politico alatrense, che in passato ha svolto anche il ruolo di assessore proprio all’ambiente e alle politiche dei rifiuti. Tante sono le sfide che attendono il neo presidente dell’Egato, dalla raccolta differenziata alla definizione di un piano d’ambito, passando per la tariffa, l’affidamento dei servizi e l’impiantistica. Il tutto unito alla capacità di attrarre investimenti e finanziamenti utili a tutto il territorio.

L’elezione di Buschini, avvenuta tramite la votazione dei sindaci dei 91 comuni ciociari, è stata tutto fuorché tranquilla. Il centrodestra di fatto non ha votato, chiedendo un rinvio attraverso il sindaco di Frosinone Mastrangeli. La richiesta non è stata concessa e così la candidatura di Buschini veniva presentata dal sindaco di San Donato Pittiglio. Dopo l’elezione di Buschini è stata la volta del varo del primo consiglio d’amministrazione dell’Egato ciociara, così composto: Giovanni Betta, già Rettore dell’Università di Cassino ed espressione dell’area Pd guidata dal presidente uscente della Provincia Antonio e dal sindaco di Cassino Enzo Salera; Alessia Santoro, frusinate e dirigente presso la Regione Puglia in quota Azione e Italia Viva; Piergiorgio Gentile, espressione della consulta civica per l’ambiente che vede nel sindaco Giuseppe Sacco suo ispiratore; Simona Girolami espressione della Lega e della componente del consigliere provinciale Gianluca Quadrini. Entrambi nel corso della giornata sono stati espulsi dal partito perchè incoerenti con la mossa del sindaco di Frosinone Fabrizio Mastrangeli di non partecipare al voto.

Il voto di Frosinone, di fatto, ha anticipato quello di Latina che ci sarà la prossima settimana quando sarà convocata dalla Regione Lazio l’assemblea dei sindaci dei 33 comuni pontini per eleggere la nuova guida del nuovo ente che dovrà governare il ciclo dei rifiuti. In poule position c’è un altro consigliere regionale uscente, il capogruppo di Forza Italia alla Pisana, il formiano Pino Simeone. Ma il centro destra dovrà trovare ancora una quadra sul nome del consigliere formiano che si è occupato di rifiuti quand’era assessore all’ambiente alla Provincia.

Fratelli d’Italia la sua posizione l’aveva palesata in un sit in di protesta chiedendo un rinvio per il varo di queste “poltronificio di fine legislatura” (il presidente dell’Egato percepirà un’indennità mensile di 8mila euro mentre sono soltanto 5mila quelli che attendono i componenti del Cda). Troppo fretta a due mesi dall’elezione regionale, un voto “in barba alle più banali regole di democrazia e rispetto della volontà popolare”. In effetti a Fratelli d’Italia gli Egato- così come sono stati concepiti – non piacciano essenzialmente per le competenze attribuite, per le indennità economiche previste al suo presidente e ai suoi componenti e per il voto ponderato assegnato (in considerazione dell’estensione territoriale e anche della popolazione residente) a ciascuno dei 33 comuni pontini.

La Giunta Regionale si difende, intanto, di aver convocato le assemblee dei sindaci dei comuni dei cinque Egato, chiamate poi a procedere entro 60 giorni con la necessaria autonomia e rapporti di forza. Polemizzando con Fdi, la Regione Lazio è chiara su un punto: “La Giunta regionale non farà alcuna nomina, ma saranno esclusivamente i sindaci del Lazio a scegliere i propri rappresentanti all’interno dei rispettivi Egato”.