Spigno / Il Comune rivuole i locali dell’associazione “Emergenza e soccorso”, ecco perchè…

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SPIGNO SATURNIA – Ma quale sfratto! Il comune di Spigno Saturnia vuole rientrare in possesso di un bene occupato senza titolo dall’associazione “Emergenza e soccorso”. E’ chiusura e netta la posizione del gruppo di maggioranza di “Primo Spigno” che vuole spegnere immediatamente la polemica secondo la quale il comune avrebbe operato uno sfratto nei confronti dei locali di Campodivo occupati da diversi anni dal sodalizio presieduto da Luca Simeone.

“Non c’è nessuno sfratto in corso – osserva subito in una nota il gruppo di maggioranza che sostiene il sindaco di Spigno Salvatore Vento – Questo perché, il comodato d’uso gratuito, in virtù del quale l’associazione “Emergenza e Soccorso” occupa i locali di Campodivivo, è cessato nel 2017, e mai è stato stipulato un rinnovo dello stesso. Ci troviamo di fronte, dunque, alla mancata applicazione dell’articolo 828 del codice civile (condizione giuridica dei beni patrimoniali), oltre ad inadempienze dettate dal mancato corrispettivo economico verso le casse pubbliche come sancito dall’articolo 3 della convenzione, che per quanto riguarda le manutenzioni e spese ordinarie, stabiliva che queste erano a carico del concessionario” – è stata questa un’altra accusa rivolta all’associazione.

In una nota del 27 marzo 2018, protocollo numero 2253, il comune di Spigno Saturnia si dichiarava disponibile al rinnovo della convenzione, “con nuove indicazioni contrattuali visto l’implemento del servizio di asilo nido ubicato nella stessa struttura, previo ovviamente sanatoria sulle inadempienze contrattuali”. Il comune ha chiesto inutilmente il rispetto degli impegni presi all’atto della stipula del comodato e nell’ottobre del 2020 invitò l’associazione “Emergenza e soccorso” a riconsegnare i suoi locali.

“A questo invito non è seguito nessuno sfratto. Anzi, dal legale della associazione è pervenuta all’ente comunale la richiesta di concedere un termine non inferiore ai sei mesi per il rilascio dell’immobile – si legge nella nota di “Prima Spigno” – Dopo due anni, crediamo che da parte dell’amministrazione ci sia stata la massima disponibilità verso l’associazione, ma in questo lungo periodo, nessuna richiesta di rinnovo è stata avanzata, così come nessun pagamento per le spese ordinarie è stato destinato, anche a titolo forfettario, alle casse comunali. Agli atti del comune, infine, non risultano relazioni – è questa circostanza sarebbe grave se fosse confermata – sulle attività svolta dell’associazione e sui servizi forniti gratuitamente ai cittadini spignesi”.