Gaeta / Parcheggio “Spaltoni”, le osservazioni alla Regione di due ex-direttori del Parco Riviera di Ulisse

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GAETA – Beniamino Gallinaro e  Matilde Scalesse, già Direttori dell’Ente Parco Riviera di Ulisse, hanno inviato le proprie osservazioni alla Regione Lazio in merito alla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del Parcheggio Multipiano Spaltoni, all’ingresso del Parco di Monte Orlando, a Gaeta, formulando una richiesta finale di “rigetto del progetto”. Lo hanno fatto entro i termini previsti per la presentazione delle osservazioni consentite ai cittadini rispetto alla procedura, scaduti lunedì 14 novembre.

Gallinaro e Scalesse hanno, dunque, chiesto il “rigetto del progetto” denunciando quello che definiscono un “colpevole ritardo con cui l’amministrazione comunale ha provveduto a pubblicare all’albo pretorio l’avviso dell’apertura della procedura di Valutazione di Impatto ambientale, omettendo la possibilità per i cittadini di partecipare con proprie osservazione e, ancor più grave, non riportando il termine dei trenta giorni dalla pubblicazione per presentarle”.

“La Regione Lazio, titolare della procedura di VIA, aveva inviato al Comune di Gaeta , in data 14 ottobre la comunicazione dell’avvenuta pubblicazione dell’avvio della procedura sul sito regionale ed invitava l’amministrazione comunale a pubblicare, contestualmente, l’avviso sul proprio albo pretorio. Il Comune ha ritardato di ben 13 giorni tale pubblicazione, dimezzando di fatto il termine dei trenta giorni previsti dalla normativa con non poche difficoltà per i cittadini  nell’analizzare la documentazione prodotta. Viene il sospetto che non sia casuale” – spiegano Gallinaro e Scalesse, argomentando il loro punto di vista sulla vicenda.

“Ricordiamo – hanno aggiunto Gallinaro e Scalesse  –  che il progetto di Multipiano è localizzato su un’area scippata al Parco con un emendamento ad una legge regionale di Bilancio nel più totale silenzio. Nelle osservazioni rammentiamo che l’amministrazione comunale ha scelto di realizzare l’intervento di un parcheggio multipiano della consistenza di circa 33.000 mc in un’area gravata da numerosi vincoli territoriali, non valutando, oltremodo,  altre possibili alternative di localizzazione, che evitassero di far penetrare il traffico fino al centro della città. Le osservazioni  sottolineano l’assenza di un piano urbano del traffico approvato e di un piano di zonizzazione acustica. Nella relazione trasportistica, allegata al progetto e richiesta come integrazione dalla Regione Lazio, viene utilizzata una metodica il Floating  data car che da indicazioni indicative e sottostimate”.

Inoltre c’è un ultimo aspetto che gli ex- direttori del Parco “Riviera di Ulisse” hanno voluto prendere in considerazione rivolgendosi alla Regione Lazio, la cosiddetta “alternativa zero, cioè l’attuale parcheggio”: si tratta di un “parcheggio già esistente di oltre 100 posti auto, fortemente sottoutilizzato durante tutto l’anno ad eccezione dei mesi estivi e di qualche fine settimana”.

“Si fa rilevare che il progetto preliminare approvato descriveva una struttura multipiano  a tre livelli con un numero complessivo di 308 posti auto, 7 per bus e 42 per moto. Invece nel progetto in valutazione di impatto ambientale il multipiano diventa una struttura a 4 piani per un totale complessivo di 393 posti auto e 12 posti bus. E’ stato rilevato il devastante impatto paesaggistico per chi osserva il Multipiano da via Firenze. Vengono sottolineati dubbi sulla sostenibilità economica dell’intervento. L’amministrazione comunale era partita da un project financing di 9.318.020,00 euro a totale carico dei privati, per poi ridurre la quota dell’investimento privato a 5.678.181 €, accollandosi le restanti somme”- spiegano ancora.

E concludono: “Non vorremmo allora che la convenienza economica a farlo derivi dalla volontà, non espressa chiaramente, di vendere a privati parte degli stalli. Nelle osservazioni sono indicate soluzioni alternative di localizzazione dei parcheggi ed è sottolineato la necessità di avviare politiche di riduzione delle emissioni climalteranti connesse al traffico urbano. E’ inoltre evidenziato l’insufficiente approfondimento degli impatti della fase di cantiere e di esercizio sulle matrici fisiche dell’ambiente ( aria, suolo, etc.)”.