Gaeta / Carenza aule, l’isituto nautico “Caboto” pronto a delocalizzare in altri comuni

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GAETA – Non è una minaccia e tantomeno una provocazione: se il comune di Gaeta non dovesse fare la sua parte ad individuare nuovi spazi dove effettuare la didattica, l’istituto nautico “Giovanni Caboto” (tra i più importanti e longevi d’Itali ma anche una delle scuole più popolose del Basso Lazio) potrebbe delocalizzare in altri comuni quelle classi ora trasformatesi, loro malgrado, in affollati pollai. Parola di Maria Rosa Valente.

La dirigente scolastica dell’istituto di piazza Trieste è conosciuta per il suo oculato ed ermetico rapporto con i media ma quando il vaso della pazienza è sul punto di tracimare affondi i colpi evitando di fare sconti nel solo ed esclusivo interesse di un’istituzione che ha dato tanto, forse tantissimo, a Gaeta e all’intero Golfo. Ma c’è un limite a tutto. La carenza di aule è rimasta un problema irrisolto, basta ricordare quando è avvenuto durante l’anno scolastico “2021-2022 “ quando gli studenti del nautico di Gaeta, provenienti da ben 56 comuni in ben 5 province, hanno dovuto frequentare sostenere, loro malgrado, una settimana ancora più corta ( lezioni 5 giorni su 6…) per la mancanza di aule, di spazi dove frequentare l’attività didattica.

Il plesso centrale di piazza Trieste è saturo da anni, nonostante siano stati rimodulati ambulatori e spazi per la sperimentazione che per un istituto tecnico di grandissima specializzazione è una iattura. La succursale nella vicina Vittorio Veneto – di proprietà del comune di Gaeta – ha dovuto subire, poi, interventi di ri-perimetrazione delle aule per ospitare un po’ tutti. Ma la coperta continua ad essere terribilmente corta. Le iscrizioni continuano ad essere fortunatamente tante grazie all’apprezzata governance della scuola, i ragazzi sanno che il nautico è una finestra aperta, spalancata, sul mondo del lavoro e sulla blue economy in particolare ma, di certo, non possono essere, al cospetto dell’immobilismo del comune di Gaeta a tal riguardo, respinte ogni inverno e primavera le iscrizioni per il successivo anno scolastico.

Questa carenza è ormai nota da tempo: ogni anno l’Istituto reitera la richiesta ma ogni anno non si hanno, purtroppo, risposte positive dall’Amministrazione Comunale, nonostante le mille promesse e i tanti incontri – tuona la professoressa Valente – Probabilmente con un’ottimizzazione degli spazi (strutture scolastiche e non) presenti sul territorio comunale si risolverebbero questi problemi per cui ci si augura, ancora una volta, che in tempi brevissimi si riesca a trovare una soluzione”. Da questo momento la preside alza decisamente la voce: “In caso contrario, suo malgrado, l’Istituto Caboto sarà costretto – ha annunciato la professoressa Valente – a prendere in considerazione di “estendersi” sul territorio di provenienza degli studenti, che risiedono nelle province di Latina, Frosinone, Caserta, Avellino e Roma, studiando una diversa collocazione in altro luogo.”

La preside Valente spera “con tutto il cuore” che l’emergenza pandemica sia un triste ricordo, un po’ per tutti. “Non voglio minimamente pensare cosa potrebbe accadere – ha aggiunto – se il problema Covid dovesse riproporsi. Con gli spazi che abbiamo dovuto rivedere, rispettando gli standard di legge, sarebbe un disastro”

Parte del nautico “Caboto” pronta a delocalizzare, a trovare una sistemazione nella vicina Formia per esempio. Il sarcasmo della gaetana preside Valente è palpabile quando sostiene, concludendo, che se “questa eventualità dovesse verificarsi per Gaeta sarebbe una gran perdita. Il “Caboto” non è solo una scuola ma “ha determinato la vita e l’economia di Gaeta” (lo si legge su una targa commemorativa apposta dal Comune) ed è un punto di riferimento per i cittadini che lavorano sul mare e per il Ministero dell’Istruzione, quando si parla di Istituti Tecnici Trasporti e Logistica, centro di formazione per tutti i naviganti, è un Istituto che dal 1854 (168 anni!!!) forma “gente di mare”!!

Nei giorni scorsi il presidente della Provincia e sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli aveva deciso di avviare il suo giro d’orizzonte tra gli istituti medi superiori (su cui ha competenza l’ente di via Costa) del territorio pontino proprio visitando il nautico di Gaeta. E l’annuncio dato stride o, forse, viene incontro alla precaria situazione di edilizia scolastica: il Ministero dell’istruzione ha erogato un finanziamento di 50mila euro per la riqualificazione, ultimata, degli ambienti didattici, del laboratorio di navigazione simulata e di quello macchine e della sala docenti. Ora è in fase di approvazione un progetto esecutivo con fondi del Pnrr per 260mila euro destinato al ripristino delle facciate del cortile interno e all’adeguamento dell’impianto la cui gara sarà bandita a ottobre. 

La preside Valente doverosamente ha ringraziato con un monito: “Dateci intanto le aule dove fare scuola con i ragazzi. Il resto può attendere”.