Cronaca

Formia / Omicidio colposo: la Procura apre l’inchiesta sulla morte della 68enne Lucia Chiarelli

FORMIA – Omicidio colposo. E’ l’ipotesi di reato con cui il Sostituto procuratore Marina Marra ha aperto un fascicolo contro ignoti relativamente al decesso avvenuto l’11 luglio scorso di Lucia Chiarelli, la donna di 68 anni di Formia che, giunta di buon mattino (intorno alle 8) al pronto soccorso dell’ospedale Dono Svizzero con un forte dolore al petto e alla zona toracica sinistra, era stata dimessa dopo un’ora e mezzo con una positività al Covid 19.

Quanto sarebbe accaduto in questo lasso tempo e nelle due ore successive – quando è avvenuto il decesso dell’anziana presso la sua abitazione di via Cassio- lo vuole ricostruire ora la Procura di Cassino che ha delegato i Carabinieri della Compagnia di Formia a sequestrare giovedì presso il nosocomio formiano la cartella clinica della vittima di questo presunto caso di malasanità. E non è finita.

Il sostituto Marra ha disposto, come richiesto dal marito e dai due figli della signora Lucia, un accertamento tecnico non ripetibile per chiarire le cause del decesso. La salma della donna sarà riesumata presso il cimitero di Castagneto per essere sottoposta ad autopsia. Sarà effettuata molto probabilmente presso l’obitorio dell’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino. La Procura conferirà l’incarico al suo consulente venerdì pomeriggio: sarà il medico legale Francesco Nardoni al cui esame parteciperà anche il collega Augusto Canali, il consulente tecnico di parte messo a disposizione dallo “Studio3A-Valore S.p.A”, la società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha messo a disposizione della famiglia Chiarelli l’avvocato Vincenzo Cortellessa del foro di Santa Maria Capua Vetere.

In sede di conferimento dell’incarico sarà deciso quando materialmente si svolgerà l’autopsia che sarà preceduta dalla riesumazione del cadavere della donna che è stato soltanto tumulato. Su questo decesso hanno promosso due Audit la direzione salute della Regione Lazio e l’Asl di Latina che hanno offerto la massima collaborazione con l’autorità inquirente che, nel frattempo, si è subito attivata.

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