Terracina / Maxi operazione dei carabinieri: arrestata la sindaca Roberta Tintari

Cronaca Terracina

TERRACINA – Tra gli arrestati della vasta operazione dei carabinieri e della Capitaneria di porto a Terracina di questa mattina figurano la sindaca Roberta Tintari in carica dal 2020; Gianni Percoco, presidente del Consiglio comunale ed ex assessore al Demanio; l’ex vice sindaco Pierpaolo Marcuzzi (già arrestato a gennaio per un’altra inchiesta) e tre tecnici, tutti ai domiciliari. Altre sette persone sono state colpite da un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici.

L’indagine, secondo quanto trapelato, riguarda anche le concessioni balneari e coinvolge diversi esponenti politici e funzionari. Disposto anche il sequestro di un camping, un ristorante e di beni riconducibili a un’associazione che opera all’Arena del Molo di Terracina. L’indagine riguarda concessioni balneari, gestione dell’arenile, sanatorie, finanziamenti e coinvolge diversi esponenti politici e funzionari. Disposto anche il sequestro di un camping, un ristorante e di beni riconducibili a un’associazione che opera all’Arena del Molo di Terracina.

L’INDAGINE

L’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Latina su richiesta della Procura della Repubblica di Latina e dispone «gli arresti domiciliari per 6 persone e, nei confronti di altre 7, divieti di dimora congiuntamente alla misura interdittiva, nonché il sequestro preventivo di un camping, di un ristorante e di beni di un’associazione esistenti presso l’Arena del Molo di Terracina» spiega la Procura di Latina in una nota. L’indagine è scaturita da una serie di controlli effettuati dalla Guardia Costiera nell’ambito delle attività di “Mare Sicuro 2019” che hanno prevalentemente riguardato le aree oggetto di concessione demaniale e, successivamente, l’Arena del Molo di Terracina.

Nell’ambito dell’attività di indagine, iniziata nell’agosto del 2019 – spiega la Procura di Latina –  «è emersa una pluralità di fatti di rilievo penali connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, ad illegittime sanatorie riguardanti opere e manufatti insistenti sul pubblico demanio marittimo, a lavori ed opere pubbliche eseguite e commissionate dal Comune di Terracina nonché alla illegittima acquisizione e gestione di fondi economici strutturali».

Durante l’ultimo anno sono state effettuate numerose ispezioni, acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche. L’indagine «ha consentito di documentare condotte di pubblici funzionari, all’interno del Comune di Terracina, che appaiono finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali» scrive la Procura.

Nel mirino degli investigatori la gestione dei servizi relativi alla balneazione, ma anche «condotte di sfruttamento del pubblico demanio marittimo, che hanno interessato anche lavori e opere pubbliche; tra questi la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l’indebita percezione di fondi europei strutturali FEAMP e FLAG con conseguenti danni erariali».

reati contestati vanno dal falso, alla turbata libertà negli appalti riguardanti l’affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d’ufficio.

 

IL PRECEDENTE

A gennaio di quest’anno era stato arrestato il vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi, esponente di FdI accusato di falso ideologico, tentata truffa aggravata e turbativa d’asta, induzione indebita a dare o promettere utilità a fini elettorali. L’ordinanza fu poi annullata dalla Cassazione e nel frattempo Marcuzzi è entrato nello staff dell’europarlamantare Nicola Procaccini. L’indagine di Guardia Costiera e Carabinieri di Terracina ebbe origine da un approfondimento investigativo sull’affidamento in gestione di una vasta area del porto di Terracina utilizzata nel periodo estivo, da anni e in via esclusiva, per l’installazione del “Luna park Suffer”. L’ex vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi e l’imprenditore Emiliano Suffer finirono temporaneamente agli arresti domiciliari. Ora il nuovo terremoto giudiziario dalle proporzioni decisamente più ampie.