Gaeta / Commissioni consiliari: accordo del centro-sinistra su D’Amante presidente della “Trasparenza”

Gaeta Politica

GAETA – Il filo del dialogo resta ancora precario e sottilissimo ma le scorie, devastanti, della recente campagna elettorale non l’hanno reciso. Che il barometro indichi “variabile” nei rapporti tra le due anime del centro sinistra di Gaeta, lo conferma il primo consiglio comunale operativo dopo l’insediamento della prima Giunta targata Cristian Leccese. In un incontro “face to face” tra il neo consigliere comunale del Pd Emiliano Scinicariello e l’ex sindaco della città del Pds Silvio D’Amante è stato raggiunto un accordo politico che contribuirà a diradare i nuvoloni che si erano addensati sulle due anime del centro sinistra durante la recente e negativa campagna elettorale. Sarebbe stato proprio Scinicariello a proporre a D’Amante di assumere la presidenza della commissione “Controllo e trasparenza”, l’unica, in base al regolamento del Consiglio comunale, che spetta alle nuove e striminzite minoranze, entrambe di centrosinistra e, in particolar modo, di derivazione del Partito democratico. E’ stato importante – a quanto pare – il gesto, politico e personale, di Scinicariello che, proponendo all’ex sindaco di Gaeta la presidenza della commissione di garanzia degli atti amministrativi, ha voluto sdebitarsi del voto del medico dentista a favore dell’ex candidato a sindaco del Pd ( e delle liste Europa Verde e “Gaeta di valore”) quale neo vice presidente del consiglio comunale Sabina Mitrano, .

Questa indicazione politica rappresenta un primo segnale per una possibile riappacificazione tra le due minoranze presenti nel nuovo consiglio comunale di Gaeta? A dare una risposta a questo quesito saranno le prossime delibere oggetto di discussione e di approvazione in aula ma un elemento lo chiarisce sin d’ora: sarà complicato se non impossibile che Silvio D’Amante, iscritto al Pd da qualche mese, possa subire provvedimenti disciplinari dalla segreteria del partito provinciale (che ha sostenuto in campagna elettorale la professoressa Mitrano) solo perché avrebbe commesso l’errore di candidarsi a sindaco in contrapposizione alla docente di lettere del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Gaeta.

Naturalmente bisognerà attendere qualche giorno che Silvio D’Amante diventi il nuovo presidente della commissione Trasparenza del comune di Gaeta. L’organismo dovrà essere convocato per il suo insediamento dal neo presidente del consiglio comunale Davide Speringo e sarà interessante, sempre sul piano politico, verificare se, oltre al voto favorevole del consigliere Scinicariello, ci saranno quelli della bulgara maggioranza Leccese. In commissione sarà rappresentata dai consiglieri Luigi Marzullo (Leali per Gaeta), Marco Di Vasta (Gaeta tricolore) e Giovanni Di Tucci (Mitrano nel cuore) che di D’Amante sarà il suo “vice”.

Il consiglio comunale di mercoledì invece non ha sciolto il nodo sul tipo di composizione numerica delle commissioni consiliari permanenti. Il motivo? Gli schiaccianti numeri rappresentati dalla rinnovata e plebiscitaria maggioranza Leccese. A menare la danza è stato sempre l’ex sindaco D’Amante , secondo il quale, sulla scorta di alcune circolari del Ministero degli interni, ciascun gruppo consiliare – anche se formato da un solo esponente – deve essere rappresentato in ogni commissione che al comune di Gaeta sono quattro. Il consigliere della lista “Insieme con Silvio D’Amante” ha illustrato anche il caso del consiglio comunale di Noto, in provincia di Siracusa, che vanta l’identica maggioranza numerica schiacciante come quella eletta al consiglio comunale.Il Tar della Sicilia ha dato ragione alle minoranze che, composte da soli tre consiglieri, hanno chiesto ed ottenuto che fossero presenti nelle commissioni consiliari del comune siciliano.

A mediare tra le parti nel consiglio comunale di Gaeta ha pensato il neo presidente d’aula Davide Speringo: ha ammesso come la giurisprudenza in materia sia contradditoria e oggetto di diverse interpretazioni. Il regolamento del consiglio comunale di Gaeta – a dire del presidente – non parla di elezione ponderata per il varo delle commissioni consiliari ma “soltanto di proporzionalità”. Speringo ha ammesso che fosse valido questo criterio le nuove commissioni dovrebbero essere composte da 8 esponenti della maggioranza (che esprime l’81,25% del consiglio comunale di Gaeta) e da 2 dell’opposizione. Ne scaturirebbe la stessa composizione suggerita da D’Amante, secondo il quale le ben 11 liste presenti nel consiglio comunale dovrebbero far parte delle commissioni. Rispetto alla “small” composizione dell’ultima consiliatura (3 della maggioranza e 2 delle opposizioni) si creerebbero un ingorgo istituzionale ed un aggravio dei costi che il comune di Gaeta non può permettersi.

La discussione in consiglio mercoledì è culminata con l’adozione di una delibera che, approvata all’unanimità dei presenti, chiede “aiuto” alla Prefettetura con l’adozione di un parere univoco per varare le commissioni permanenti e permettere la loro operatività.

Il consigliere comunale D’Amante ha approvato la delibera ma ha deciso ugualmente di inviare alla Prefettura una sua memoria in cui chiede la massima partecipazione alle commissioni . Quest’ultime, intanto, non sono state votate, rimpiazzate, in attesa del pronunciamento della Prefettura di Latina, dalla conferenza dei capigruppo, la cui composizione, formata da 11 consiglieri, è figlia dall’incredibile voto del 12 giugno. Insomma, modificando l’ordine degli addendi la somma è sempre la stessa. Quest’antica proprietà commutativa della matematica vale anche a Gaeta. Più che mai.