Formia / Aumento canone idrico, la censura dei Consiglieri comunali di “Prima Formia” e “Formiamo il futuro”

Attualità Formia

FORMIA –  Una grande occasione perduta con le conseguenze che cadranno ora su famiglie ed imprese già fortemente penalizzate dalla pandemia, dal caro bollette e dall’incremento di altri servizi a domanda individuale. I gruppi consiliari d’opposizione al comune di Formia, “Prima Formia” e “Formiamo il futuro”, censurano il contenuto di alcune delle decisioni adottate lunedì dall’assemblea dei sindaci dell’Egato 4, una delle quale prevede l’aumento dell’8,45% del canone idrico per il 2022 e di circa il 5% nel 2023.

“Abbiamo sperato sino all’ultimo che prevalessero il coraggio ed la responsabilità – hanno dichiarato i consiglieri comunali aderenti a “Prima Formia” e a “Formiamo il futuro” Antonio Di Rocco, Nicola Riccardelli, Caterina Merenna ed Amato La Mura – E invece i sindaci e i rappresentanti di comuni come Latina, Castelforte, Fondi, Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Lenola, Maenza, Priverno, San Felice Circeo, Santi Cosma e Damiano e Ventotene non hanno capito con sufficienza cosa significhi mettere mano al piano tariffario di Acqualatina spa in questo contesto storico. L’amministrazione di Formia, guidata da Forza Italia e Fratelli d’Italia, avrebbe potuto dare un bel segnale invece ha perso una grande occasione per difendere i propri cittadini e attività economiche. Ad essere danneggiati saranno infatti soprattutto quei cittadini e fasce sociali già duramente colpite dalla conseguenze, dirette e non, della pandemia e della guerra in Ucraina. Su questa gravissima decisione si è cristallizzata una complicità trasversale che, formata da Forza Italia e dal Pd, è venuta a crearsi tra schieramenti politici apparentemente opposti. Ci dispiace constatare come queste amministrazioni comunali abbiamo risposto ad un preciso ordine di scuderia che si è rivelato essere più importante del benessere di famiglie ed imprese. Con questo voto è stata affermata purtroppo la logica del ‘prendere o lasciare’.Questo collaudato ‘modus operandi’ non ha offerto alcuna possibilità di avviare una riflessione su questi temi aventi un carattere decisamente sensibile per cercare, invece, soluzioni sostenibili, socialmente ed economicamente.”

I gruppi consigliari di “Prima Formia” e di Formiamo il futuro” sono convinti ,invece, come l’assemblea dei sindaci dell’Agato 4 piuttosto che “mettere le mani nelle tasche dei contribuenti e continuare a far lievitare i profitti a favore dell’ente gestore, Acqualatina spa, avrebbe potuto e dovuto adottare altre deliberazioni. Il nostro è uno dei servizi pubblici più disastrati d’Italia e forse dell’intera Europa – si legge ancora nella nota congiunta di “Prima Formia e di “Formiamo il futuro” – Con le perdite lungo le obsolete condotte idriche che continuano a superare il 70% a fronte di continui e significativi finanziamenti pubblici , accuse di una pessima gestione degli impianti di depurazione, black-out idrici nelle case e nelle aziende di questa provincia e l’arrivo nei nostri rubinetti di acqua tutt’altro che potabile. Ora l’assemblea dei sindaci, molti dei quali espressione di Forza Italia o di area, ha deciso di ritoccare le bollette nonostante siano stati illegittimamente incassati oltre 50 milioni di euro (ma non dovevano essere restituiti agli utenti?) con la motivazione, assai opinabile, di far fronte agli aumentati costi dell’energia elettrica. Siamo perplessi su questa considerazione perché non è affatto sicuro che, a fronte dell’irrisolto e perdurante fenomeno delle dispersioni, le pompe di sollevamento siano attivamente operative nel ciclo idrico sul territorio dell’ex Ato 4”.

“Prima Formia” e “Formiamo il futuro” lanciano ora un guanto di sfida perché, dentro e fuori il consiglio comunale di Formia, possa essere promossa una concreta azione congiunta nell’interesse dei cittadini. Viene ipotizzata la nascita di una rete che tuteli gli utenti in ordine alle emergenze, tutt’altro che irrisolte, riguardanti la dispersione idrica, la condizione delle reti e degli impianti, il monitoraggio e la certificazione della rete, lo stato di conservazione delle reti, la gestione dei fondi del Pnrr già ottenuti da Acqualatina spa e la querelle, spinosissima sul piano finanziario, delle partite pregresse

Il sindaco di Formia Gianluca Taddeo, se ha la possibilità, ci fornisca almeno una ragione, una soltanto, alla base del suo voto favorevole per l’aumento tariffario del canone idrico – aggiungono i consiglieri di Prima Formia e “Formiamo il futuro” Di Rocco, Riccardelli, Merenna e La Mura – che contrasta i bisogni e le necessità dei cittadini. Sarebbe stata utile e democratica una discussione in Consiglio Comunale per avere un mandato sul voto”.

L’ex candidato a sindaco Amato La Mura, nello specifico, censurando i persistenti ‘silenzi” dell’attuale primo cittadino Taddeo nei rapporti con Acqualatina spa, chiede un gesto di buona volontà di sostenere e dare attuazione ad una sua proposta formalizzata durante l’ultima campagna elettorale. “Avevo proposto la nomina di un delegato che, avente pieni poteri gestionali, debba interloquire con l’ente gestore. Deve farlo quotidianamente per ottenere le dovute risposte in ordine al miglioramento della qualità della risorsa idrica, ad una diversa gestione delle perdite e degli scarichi fognari abusivi in rapporto agli investimenti messi in campo e ai finanziamenti beneficiati da diverse istituzionali pubbliche e alla tutela di quella rinomata fonte che alimenta parte del territorio del comune di Formia e dell’intero comune di Gaeta, la sorgente Mazzoccolo”.

Il capogruppo di Prima Formia Antonio Di Rocco chiede “più coraggio” al sindaco Taddeo per rispondere ad un quesito rilanciato durante la discussione ed approvazione del bilancio di previsione 2022: “Acqualatina ha mai versato al comune di Formia per ogni utenza quanto prevede (poco più di un euro) il canone patrimoniale che  sostituisce da due anni  l’Icp (pubblicità) e la Tosap (tassa occupazione suolo pubblico)? Se non lo ha versato quali sono le azioni che sono state messe in campo per il recupero del tributo che si trasformerebbe in nuove entrate per il Comune e conseguentemente in nuovi servizi per i cittadini?”