Latina / Aumento canone idrico, le ragioni illustrate dal Dirigente tecnico dell’Egato4 Bernola

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LATINA – Le ragioni dell’aumento del canone idrico sul territorio dell’ex Ato 4. Le illustra il dirigente della segreteria tecnico operativa dell’Egato 4 Umberto Bernola all’indomani della contestata decisione dell’assemblea dei sindaci di aumentare la tariffa dell’acqua dell’8,45 per il 2022 e del 5% per il prossimo anno. I maggiori costi, avallati dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti ed ambiente, sono legati a tre fattori principali: il costo dell’energia, le morosità delle bollette non pagate dagli utenti inadempienti e il conguaglio per le annualità pregresse per il Canone ai Consorzi di bonifica.

La segreteria tecnica operativa dell’ex Ato 4 conta di avere in cassa 42 milioni in più che dovranno soddisfare alcune spese in uscita. Cinque milioni di euro per il recupero dell’energia elettrica riferita all’anno 2021, 13 milioni di euro a conguaglio per annualità pregresse per il Canone riconosciuto ai Consorzi di Bonifica, 9,1 milioni di euro di morosità già riconosciuti dalla Conferenza dei Sindaci; 7,6 milioni di euro relativi alla morosità riconosciuta dalla stessa Arera e 7 milioni e mezzo per finanziare nuove regole fissate dalla stessa Arera. L’ingegnere Bernola sostiene che i 42 milioni euro di maggiori costi avrebbero potuto portare aumenti ancora più importanti della tariffa idrica. L’Egato 4, per salvaguardare gli utenti, è intervenuto riconoscendo al gestore, Acqualatina, soltanto 13 milioni e mezzo di euro, contenendo così l’aumento della tariffa.

“L’aumento delle tariffe era inevitabile, sta avvenendo in tutta Italia, non solo per la risorsa idrica – ha spiegato Umberto Bernola, dell’Egato 4 Latina – Per questo siamo intervenuti con tutti gli strumenti a nostra disposizione per fare in modo che fosse il meno impattante possibile per gli utenti, pur nel rispetto delle indicazioni vincolanti dell’Autorità e dei Tribunali. Ringraziamo i Sindaci che hanno dimostrato grande senso di responsabilità”. In effetti l’assemblea dei sindaci si è spaccata in tre tronconi. Hanno votato a favore la nuova articolazione tariffaria i sindaci di area Forza Italia – Pd (Castelforte, Fondi, Formia, Gaeta, Latina, Lenola, Maenza, Minturno, Priverno, San Felice Circeo, Santi Cosma e Damiano, Ventotene); si sono espressi negativamente quelli dei Comuni di Amaseno, Bassiano, Cisterna di Latina, Cori, Pontinia, Sermoneta e Sezze, si sono astenuti i rappresentanti dei Comuni di Norma, Pontinia, Sonnino e Terracina mentre il sindaco di Aprilia – comune che storicamente registra la più alta morosità tra tutti gli utenti dell’Ato 4 – non ha partecipato al voto.

Bernola è andato oltre: afferma che qualora non fosse stata approvata la nuova tariffa, l’attuale sistema regolatorio prevede che sia il Gestore a presentare una sua proposta tariffaria all’Arera. In questo modo Acqualatina avrebbe potuto richiedere un aumento della tariffa dell’8,45% per tutti gli anni fino al recupero completo dei 42,2 milioni di euro. Invece, grazie all’intervento dell’Egato 4 Latina e della conferenza dei sindaci, l’aumento dell’8,45% è stato contenuto al solo 2022, abbassandolo al 5% già dal 2023.