GAETA – “Sabato 2 Luglio alle ore 17 in Piazza Roma a Gaeta si terrà la manifestazione nazionale unitaria contro le basi NATO nel territorio italiano. Hanno aderito tutte le forze sia a livello nazionale che locale che compongono un’alleanza per la difesa della Costituzione, per l’Italia del lavoro, indipendente, fuori dalla UE e dalla NATO” – sono le parole con cui la sezione “Mariano Mandolesi” del Partito Comunista di Gaeta, in una nota, annuncia l’iniziativa maturata alla luce dello scenario bellico in Ucraina, che “oltre alle gravi conseguenze umanitarie, ha generato profonde incertezze nello scenario economico globale, già ampiamente compromesso dalla pandemia”.
D’altra parte, sottolineano ancora dal Partito comunista gaetano, “la ripresa post-Covid si è completamente bloccata con l’insorgere della guerra, visto l’aumento dei prezzi delle materie prime e delle difficoltà di distribuzione delle stesse”. Pertanto la manifestazione – alla quale saranno presenti, secondo quanto annunciato: Igor Camilli – Comitato “NO DRAGHI”; Stefano D’Andrea – Presidente di Riconquistare l’Italia; Antonio Ingroia – Presidente di Azione Civile; Marco Rizzo – Segretario Generale del Partito Comunista; Francesco Toscano – Presidente di Ancora Italia; Fulvio Grimaldi – Giornalista e scrittore; Benedetto Crocco – Segretario locale del Partito Comunista – ribadirà alcune richieste già avanzate dai promotori dell’iniziativa.
“Scenderemo in piazza – spiegano ancora nella nota – affinché il governo si impegni a: ad attivarsi per mettere immediatamente in campo ogni azione diplomatica volta alla risoluzione del conflitto in atto, promuovendo il confronto e il dialogo tra le parti coinvolte; a promuovere la neutralità dell’Ucraina in sede internazionale quale via pacifica di risoluzione del conflitto; a non partecipare ad alcun intervento militare, a non inviare ulteriori armamenti, a ritirare ogni assetto militare dispiegato e a farsi promotore dei valori di pace e dialogo, in seno all’Unione europea; ad affrontare immediatamente l’emergenza democratica in cui ci ritroviamo dopo il dossieraggio messo in atto dall’articolo del Corriere della Sera e suggellato dai documenti dei servizi segreti che drammaticamente mettono in discussione la critica al governo ed il diritto all’opposizione politica;ad adottare politiche pubbliche volte a ridurre gli effetti economici della guerra su imprese e famiglie […]”.
Ed ancora con la manifestazione i promotori intendono chiedere al governo italiano di impegnarsi: “A mettere in atto una politica energetica con interventi mirati a rendere l’Italia indipendente dalle importazioni di fonti energetiche e, nel contempo, renderla libera dalle fonti fossili e dall’energia nucleare in favore delle fonti energetiche rinnovabili; a promuovere, nell’ambito delle sedi europee, l’istituzione di un fondo comune tra paesi membri al fine di sostenere e rendere perseguibili le raccomandazioni per il semestre; ad accelerare la decisione sul tetto al prezzo del gas al fine di attenuare le gravissime difficoltà dei paesi più esposti alla crisi dovuta al conflitto; a procedere con determinazione contro le speculazioni sul prezzo del gas e del petrolio come annunciato dal Ministro Giovannini in una sua intervista rilasciata ad un quotidiano”.