Gaeta / Pronti al varo della prima giunta Leccese, intanto nell’ufficio del Sindaco arriva una lampada speciale

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GAETA – Due ritorni, quattro nuovi ingressi assoluti e soprattutto cinque mancati consiglieri comunali. Sono alcuni degli elementi che caratterizzano l’identikit dei componenti della Giunta municipale che il neo sindaco di Gaeta Cristian Leccese ha ufficializzato a poche ore dalla convocazione dell’insediamento, il prossimo 1 luglio, del consiglio rinnovato lo scorso 12 giugno. Per il varo della sua prima Giunta Leccese ha voluto, quasi in segno di un’iniziale discontinuità rispetto al suo ingombrante e pesante imperfetto politico, anche dare un tocco di maquillage estetico al suo ufficio al primo piano del palazzo municipale.

Nonostante la stanza fosse decisamente illuminata dalla luce naturale, il sindaco Leccese ha mantenuto accesa una lampada sulla quale sono cadute le attenzioni dei neo assessori incaricati mentre firmavano il decreto di accettazione delle rispettive nomina. Dietro questa lampada hi-tech c’è un pezzo di gaetanità ed il sindaco Leccese ha voluto fortemente che fosse accesa, anche con un pizzico di scaramanzia, per tenere a battesimo il suo primo esecutivo. Il neo primo cittadino dal giorno del suo insediamento ha cercato di rinnovare, “a mie spese, naturalmente”, l’arredamento del suo ufficio in Comune.

L’altro giorno ha visitato lo show room di uno dei logevi mobilifici di Gaeta, quello di proprietà della famiglia Padovani in via Garibaldi. In vetrina faceva bella mostra di sé questa lampada “prenotata” quasi due anni fa da un gaetano illustre, il padre assoluto della musica dance italiana Claudio Coccoluto. La lampada avrebbe dovuto avere un destinatario illustre, Linus. “Cocco” avrebbe voluto acquistarla per regalarla al fondatore e direttore artistico di Radio Deejay in occasione del suo 63° compleanno, avvenuto il 30 ottobre 2020. Coccoluto non ha avuto mai la possibilità di consegnare questo regalo…semplicemente perché le sue condizioni di salute si sono aggravate improvvisamente sino alla prematura e dolorosa scomparsa avvenuta a Cassino il 2 marzo 2021. La lampada è rimasta invenduta nella vetrina del mobilificio Padovani…sino a quando è passato il neo sindaco di Gaeta e ha deciso di acquistarla con un duplice obiettivo: commemorare a modo suo Claudio e illuminare la sua attesa azione amministrativa. Il mandato sta iniziando con un varo di una Giunta che sul piano della affidabilità amministrativa ed esperienza non è il massimo delle attese e aspettative. Ma questo tipo di scelta sicuramente è frutto di una volontà politica concordata con Cosimino Mitrano.

Un fatto è certo: la Giunta, che sarà presentata al consiglio comunale di venerdì prossimo, non resterà in piedi per i prossimi cinque anni. E le motivazioni sono diverse. Se non bastasse la decisione di alcuni “Mr e Mrs Preferenze” di non abbandonare i rispettivi scranni in consiglio comunale per evitare di avere una rappresentanza in Giunta a tempo, è subentrata la consapevolezza di iniziare la consiliatura con una squadra di governo di medio-basso livello che dovrà rimanere in carica sino alla primavera 2023. Chiaro è stato l’intento del duo Leccese-Mitrano di soddisfare le pretese di quei candidati (quasi sconosciuti) che hanno contribuito al bulgaro successo del 12 giugno della coalizione ma anche di tenere la stessa unita sotto lo stesso tetto in prospettiva del duplice appuntamento del tardo inverno 2023. Cioè quando si conoscerà la sorte politica di Cosimino Mitrano con una candidatura alla Regione Lazio o, in alternativa, alla Camera nel nuovo collegio uninominale del sud pontino e del cassinate. Sino a quell’appuntamento elettorale Leccese difficilmente avrà una propria autonomia nelle scelte che contano anche se l’interessato afferma (com’è giusto che sia) il contrario.

La Giunta con i ripescaggi dei mancati consiglieri comunali Linda Morini, Mario Paone (gli unici due che possono vantare precedenti, anche se in differenti fasi storiche, in una squadra di governo), Simone Petruccelli, Diego Santoro e Lucia Maltempo (da tempo pronta al meritato salto di livello dopo un buon lavoro effettuato da delegata alle politiche sociali) inizierà il suo mandato con non poche incognite che si affiancano a quelle derivanti dal futuro comportamento, in consiglio e fuori, di alcuni big della politica gaetana rimasti esclusi dalla Giunta Leccese. Il riferimento non può non andare ai primi due più votati , Gianna Conte e Angelo Magliozzi (la prima desiderosa di succedere a Pina Rosato alla presidenza del consiglio, il secondo considerato il suo principale antagonista dopo cinque anni di “vice” a Mitrano) ma anche ai vari Massimo Magliozzi, Luigi Coscione, Luca Gallinaro e Raffaele Matarazzo. Sapranno attendere un anno circa per soddisfare le proprie istanze amministrative? L’autorevolezza politica di Leccese sarà sufficiente per tenere blindata una maggioranza dove i mugugni, legittimi, non mancano?

Chi va controcorrente è senz’altro Mario Paone, il secondo degli eletti di “Gaeta Tricolore” che, grazie alla mediazione del riconfermato consigliere Marco Di Vasta, torna a fare l’assessore con le interessanti deleghe alla Polizia locale, Protezione Civile, Sicurezza, Mobilità e Trasposti, Mitilicoltura e portualità. Paone ha annunciato che si dimetterà da presidente del “Coifal”, il consorzio che raggruppa alcune delle farmacie in diversi centri laziali . Tra questi, Gaeta.

Nel disastrato cantiere del centro sinistra, le cui plateali divisioni hanno consentito l’elezione al consiglio comunale di Sabina Mitrano, Emiliano Scinicariello e Silvio D’Amante, vanno registrati timidi segnali per dare vita ad una coordinamento nelle fasi iniziali della consiliatura. L’atomo ha deciso di interrompere la sua atomizzazione? Un primo segnale dovrà arrivare nelle prossime settimane quando, elette le commissioni consiliari e quelle speciali, le minorane saranno chiamate a fare un nome per l’unica presidenza disponibile, quella alla trasparenza. Mitrano, Scinicariello e D’Amante faranno sintesi o a decidere sarà sempre, con una propria ed indiretta indicazione di voto, la plebiscitaria maggioranza Leccese. Se così fosse, sarebbe peggio rispetto alla Waterloo elettorale incassata lo scorso 12 giugno.