Gaeta / Nomine di Giunta: turbolenze “fisiologiche” in corso, vanno disinnescate le “mine vaganti”

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GAETA – L’interessato – il neo sindaco di Gaeta Cristian Leccese – definisce “fisiologiche” le turbolenze in corso da qualche giorno nella sua bulgara maggioranza consiliare. Erano attese e prevedibili dopo la composizione del nuovo consiglio comunale che ha provocato una scia di mugugni e di alcuni dissapori interni in rapporto alle previsioni di successo personale di taluni ed autorevoli esponenti della coalizione vincitrice delle elezioni amministrative del 12 giugno scorso.

Il sindaco di Gaeta sa, per primo, che la sua autorevolezza, al cospetto del suo predecessore Cosimino Mitrano, sarà misurata già nel corso della prossima settimana. Leccese intende varare la sua prima Giunta entro la fine del mese in occasione del consiglio comunale che, appena ufficializzato giovedì da parte dell’ufficio elettorale centrale, sarà convocato tra lunedì e martedì dal consigliere anziano Gianna Conte in qualità di candidato più votato. “Mrs Preferenze” avrebbe a disposizione, a decorrere dal 16 giugno,  dieci giorni di tempo ma, su input del neo sindaco Leccese, è stata invitata a fare in fretta. Leccese non vuole lasciare spazio alle polemiche e ai mugugni scoppiati all’interno della nuova coalizione di governo di Gaeta. Ci riuscirà?

Prendere tempo non deporrebbe a suo favore. Ma il neo sindaco di Gaeta ha l’imperativo di disinnescare sul nascere alcune mine vaganti che, messe in sicurezza durante la campagna elettorale, ora potrebbe rendere accidentato il percorso amministrativo, il cui primo segmento è rappresentato dalla nascita della Giunta, la prima del dopo Cosimino Mitrano. Leccese dalla sua vittoria elettorale ha incontrato un’infinita di volte Angelo Magliozzi, secondo con 485 voti nella lista “Mitrano nel Cuore” alle spalle della signora Conte. L’imprenditore balneare, vice” di Mitrano e mancato candidato a sindaco, non vuole sentire la parola dimissione dall’incarico di consigliere comunale. Neanche con la certezza, messa per iscritto, di continuare a fare il numero due dell’amministrazione comunale con una pesante delega in Giunta. Magliozzi ha fatto sapere a Leccese di voler fare altro…il presidente del consiglio comunale. Allo stato dei fatti è un incarico che spetta a Gianna Conte, semplicemente per essere stata la più votata con uno scarto di 46 preferenze in più rispetto a Magliozzi. Questo è il principale nodo che deve sciogliere il sindaco Leccese.

La conferma di Magliozzi nel ruolo di vice sindaco le sue dimissioni da consigliere comunale permetterebbero di recuperare nel rinnovato consesso civico la prima dei non eletti della lista “Mitrano nel cuore”, l’assessore uscente all’urbanistica Linda Morini. Nell’ipotesi invece che Gianna Conte diventasse presidente d’aula e Magliozzi restasse al suo posto in consiglio , le due rappresentanze di “Mitrano nel cuore” nella nuova Giunta arriverebbero dai primi due mancati consiglieri comunali che sono , per l’appunto, Linda Morini e con una quasi certa delega al bilancio Luca Gallinaro.

Ma l’assalto alla presidenza del consiglio comunale promessa a Gianna Conte è arrivato nelle ultime ore dalla seconda lista più votata alle amministrative del 12 giugno. “#Avanti tutta” ha eletto il consigliere uscente Davide Speringo con 487 voti – secondo in assoluto alle spalle della Conte – e la cognata dell’influente imprenditore Edoardo Accetta, la signora Paola Guglietta (con 417 preferenze personali). Seppur timidamente anche Speringo, espressione della potente lobby dei balneari, avrebbe chiesto di concorrere per la presidenza del rinnovato consiglio comunale. Ma la richiesta nasconde dell’altro: rivendicare un sicuro posto in Giunta, a differenza delle altre sei liste minori della maggioranza Leccese, per l’intera consiliatura. Insomma per i prossimi cinque anni. E i nomi che sarebbero stati fatti al sindaco Leccese sono tutt’altro che trascurabili: l’ex delegata Roberta Castini – seconda di non eletti con 136 alle spalle di Alberta Caso – e niente meno che l’ex assessore all’ambiente Felice D’Argenzio, non coinvolto in prima persona nell’appena conclusa campagna elettorale.

A provare l’orticaria nei confronti della parola dimissione è la presidente uscente del consiglio comunale Pina Rosato. Prima ed unica eletta nella lista “Gaeta Democratica” con 371 voti personale, l’esponente Dem sarebbe disposta a passare la mano in consiglio a Diego Santoro solo se le venisse garantita la rappresentanza nell’esecutivo per l’intero mandato amministrativo. L’ex sindaco Mitrano nei confronti della componente del Pd della sua doppia amministrazione ha saputo mantenere questo di promesse per via dello storico accordo sottoscritto tra il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone e l’ex segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli. Ora il neo primo cittadino di Gaeta quali garanzie saprà fornire alla parte sinistra della sua maggioranza? E soprattutto recuperare attivamente alcuni degli esclusi dal voto di domenica scorsa?

L’elenco è chilometrico ma spiccano due casi rappresentanti due punti di riferimento dell’uscente seconda amministrazione Mitrano. Il primo riguarda l’ex assessore all’ambiente Raffaele Matarazzo, primo dei non eletti nella lista “#Avanti tutta” ma non pronosticabile, almeno per il momento, per la sua conferma in Giunta. Il secondo attiene al presidente uscente della commissione trasparenza del comune Luigi Gaetani. Eletto nelle fila della minoranza nel 2017, Gaetani approdò in maggioranza nel momento in cui l’ha fatto l’ex sindaco di Forza Italia Massimo Magliozzi. L’ex “Capitano” con 226 voti è stato eletto consigliere per la lista “Azione Popolare”, Gaetani con 151 è al momento fuori da tutto: dal consiglio e anche dalla Giunta… Il sindaco Leccese in questi giorni ha deciso di indossare tute ignifughe per spegnere sul nascere facili incendi a macchia di leopardo nel recinto della sua coalizione.

Anche nella parte più a destra, quella rappresentata dalla lista “Gaeta Tricolore”, i mugugni non mancano. Il consigliere uscente e portavoce comunale di Fratelli d’Italia Marco Di Vasta ha fatto sapere che il neo sindaco di Gaeta dovrà ascoltare il coordinatore di questa formazione, cioè…lui. Il più votato con 332 voti, Di Vasta non si dimetterà da consigliere per entrare in Giunta. Teoricamente potrebbe farlo la prima dei non eletti (con 135 preferenze), l’avvocato Valeria Aprile, ma Di Vasta spinge perché l’esponente di “Gaeta Tricolore” nell’esecutivo possa essere il terzo più votato, l’ex assessore ed consigliere centrista, l’avvocato Mario Paone che di voti ne ha ottenuti cinque in meno rispetto alla collega Aprile. Per quest’ultima sarebbe pronta una delega di media fascia potendo già ipotecare la nomina della sorella Alessandra – protagonista della comunicazione del candidato sindaco Leccese durante l’ultima campagna elettorale – nella segreteria particolare del neo sindaco di Gaeta.

Dopo un voto amministrativo si contano sempre i morti e i feriti e la prima forza politica a decidere di correre ai ripari è stata la Lega. Il carroccio cittadino non ha partecipato alle elezioni di amministrative di Gaeta e nelle prossime ore sarà commissariato. L’ha fatto intendere il coordinatore regionale Claudio Durigon chiedendo la disponibilità al capogruppo leghista di “Prima Formia” Antonio Di Rocco a traghettare la Lega per essere protagonista in nuova e più positiva fase politica da concretizzare nei due prossimi due appuntamenti elettorali: le elezioni politiche e regionali della primavera 2023 che, almeno quest’ultime , potrebbero vedere Di Rocco in lizza a rappresentare il movimento del sud-pontino.

La Lega di Gaeta alle ultime amministrative avrebbe voluto dar vita ad un asse elettorale con Fdi lanciando fatwa di ogni tipo, un giorno sì ed un giorno pure, nei confronti di Mitrano ed il suo rampollo Leccese . E’ tornata sui suoi passi dopo le invettive lanciate anche al commissario provinciale Gianfranco Rufa che invitava il partito a Gaeta di sostenere Leccese… In questo momento la Lega a Gaeta conta circa 200 voti. Sono quelli (63) ottenuti dall’ex coordinatore Vittorio Ciaramaglia e da altri dimissionari componenti del direttivo comunale, Mauro Pecchia (103) e Tommasino Di Nitto (41). Grazie alle loro preferenze personali Leali per Gaeta e “Lab 32” sono rappresentati nel consiglio comunale di Gaeta rispettivamente da Luigi Marzullo e Pompeo Costabile. Per Durigon e Di Rocco ora bisogna voltare pagina. E anche con una certa sollecitudine. Basta chiederlo al sindaco Leccese per evitare di rimanere ostaggio di pericolosi veti interni…