Frosinone / Omicidio Romina De Cesare, sopralluogo in casa alla ricerca di tracce di Dna

Cronaca Frosinone

FROSINONE – Individuare la presenza di eventuali tracce biologiche nell’appartamento condiviso da Romina De Cesare e dall’omicida reo confesso, l’ex fidanzato Pietro Ialongo, sui loro indumenti e sull’utilitaria che, di proprietà di Romina, il 38enne aveva utilizzato per recarsi a San Felice Circeo e a Sabaudia nel tentativo – come dichiarato ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina – di togliersi la vita annegando. Con questo duplice obiettivo è iniziato lunedì un mirato sopralluogo all’interno dell’abitazione, ancora posta sotto sequestro, in via del Plebiscito, nel centro storico di Frosinone, in cui è stata uccisa la 36enne barista originaria di Cerro al Volturno.

Vi ha partecipato il consulente, il maggiore dei Carabinieri Cesare Rapone, incaricato dal Gip del Tribunale del capuologo ciociaro Antonello Bracaglia Morante per individuare eventuali tracce di Dna che, utili alle indagini, caratterizzeranno l’incidente probatorio già fissato per il prossimo 23 settembre. Al sopralluogo ha partecipato anche un rappresentante della parte civile della famiglia De Cesare: è lo stesso che svolse l’autopsia della vittima. In ordine cronologico il primo incidente probatorio si svolgerà il prossimo 8 giugno.

Alcuni studenti universitari cinesi, vicini di casa della coppia, dovranno confermare alcune dichiarazioni rese subito dopo il delitto e, cioè, di aver sentito alcune urla di una donna disperata, le parole di un uomo e, poi, il silenzio. Lo stesso Gip Bracaglia ha disposto un terzo incidente probatorio che riguarderà i telefonini in uso a Romina e a Pietro. In quest’ottica ha nominato l’informatico forense Vincenzo Coros, chiamato a censire e verificare i messaggi, quelli tradizionali e whattsapp, dietro i quali potrebbe esserci il possibile movente della mattanza.