Cronaca

Latina / Operarione “Reset”, condanne più lunghe per due esponenti del clan Travali

LATINA – Pene più lunghe quelle del Gup del Tribunale di Roma Monica Ciancio nei confronti di due esponenti del clan Travali arrestati il 17 febbraio 2021 nell’ambito dell’operazione “Reset” . Francesco Viola e Giovanni Ciavarino, componenti di un’organizzazione dedita al traffico di cocaina, hashish e marijuana con cui riforniva le piazze di spaccio di Latina, Cisterna, Aprilia, Sezze e dei centri limitrofi, hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato e sono stati condannati rispettivamente a 16 e a 10 anni e 8 mesi di carcere.

Si tratta di due pene più pesanti di quelle richieste dai Pm della Direzione Distrettuale Antimafia: i sostituti procuratori Corrado Fasanelli e Luigia Spinelli nella loro requisitoria avevano chiesto per Viola 14 anni e per Ciaravino 10 anni e mezzo do reclusione. Con queste due differenti mansioni: a Ciavarino, difeso dagli avvocati Francesco Vasaturo e Alessandro Federici, è stata contestata la partecipazione all’organizzazione mentre Viola, assistito dall’avvocato Giancarlo Vitelli, è stato ritenuto responsabile di alcuni episodi di estorsioni con l’aggravante del metodo mafioso riconosciuta dal Gup Ciancio.

L’indagine, coordinata all’epoca dai procuratori aggiunti Michele Prestipino e Ilaria Calò e dai pm Spinelli e Fasanelli, aveva trovato linfa dalle nuove dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo e di quelle rese nell’ultimo anno da Maurizio Zuppardo. Nel processo davanti Il Gup del Tribunale di Roma si sono costituite parti civili l’associazione ‘Caponnetto’ e l’amministrazione comunale di Latina.

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