FORMIA – La scelta di indossare un paio di scarpe rosse con tacco 14, plateau e completo color rosa per contrastare “tanta ignoranza e cattiveria” che “in giro ce ne sono in quantità industriale”. Pensa di abbandonare Formia Francesco D’Angelis dopo aver conseguito nei giorni scorsi con il massimo dei voti e la lode presso l’Università di Cassino e del Lazio meridionale una laurea triennale in Scienze Sociali, Politiche e della Salute con uno studio sul rapporto fra il corpo e i diritti delle donne verso la loro autodeterminazione.
“Questo, in effetti è il senso profondo della mia tesi – ha dichiarato Francesco D’Angelis – che ho dedicato ai miei nonni, alla mia nipotina e all’altra parte femminile che è in me. Mi è piaciuto parlare di donne, di corpi , di diritti e di autodeterminazione in un tempo buio che ha visto passare, purtroppo, in secondo piano il tema dei diritti civili”. Per il neo laureato, che dice di essere stato protagonista di una prova ardua “stare per tre ore su un tacco 14”, il Ddl Zan può essere migliorato se questo tipo di richiesta “arrivi dal basso, da una delle tante periferie. Hanno provato a cancellarci ma questo non vuol dire farci smettere di esistere: noi esistiamo, continueremo ad esistere e, anzi, saremo veramente noi a superare loro su questi splendidi tacchi rossi”.
Francesco De Angelis nell’intervista parla delle sue paure ma anche delle sue speranze, anche di tipo di lavorativo. Con la laurea appena conseguita può benissimo diventare un dirigente assistente sociale ma il suo sogno è quello di favorire l’inclusione nelle grandi aziende, pubbliche e private. Ma, rivelando un particolare personale, riesce a fatica a celare la sua amarezza che maschera con l’ironia: “Ho presentato nove volte ad una grande multinazionale il mio curriculum vitae. Quando hanno capito chi fossi mi hanno risposto di riprovare. Ora che sono laureato, potrei essere più fortunato?”.
INTERVISTA Francesco de Angelis, attivista comunità LGBTQI+