Gaeta / Chiusura piazzale stazione, la richiesta del sindaco Mitrano e le prese di posizione della politica

Attualità Gaeta

GAETA – Finito nel mirino di un’inchiesta, tuttora in corso da parte della Procura di Repubblica di Cassino con le ipotesi di reato di concorso in lottizzazione edilizia, il piazzale della stazione ferroviaria sta creando non pochi problemi alla mobilità e alla sosta nel centro di Gaeta. I disagi sono iniziati da quando la proprietà dell’area, la Cavour Immobiliare, o la società che ha formalizzato il contratto di affitto per la sua trasformazione in un parcheggio a pagamento ha deciso di chiuderla con il risultato che attualmente è impossibile parcheggiare e percorrere Via del Piano per raggiungere Via Mazzini e Via Papa Giovanni. Ne è scaturita una situazione di caos di cui stanno avvertendo le conseguenze le attività commerciali della zona e soprattutto i cittadini.

Il sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano, è intervenuto per la prima volta nella vicenda e, condividendo i disagi e le proteste, ha annunciato di aver dato mandato all’avvocatura comunale per individuare le eventuali responsabilità su quanto accaduto e ripristinare una situazione non idilliaca per una corretta gestione della mobilità nel cuore della città.

Sono insorte, nel frattempo, anche le opposizioni, interne ed esterne al consiglio comunale, per rimarcare come una richiesta di convocazione del consiglio comunale non sia stata ancora presa in considerazione a poco più di un mese dal sequestro preventivo dell’area emesso dal Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli con la contestuale iscrizione sul registro degli indagati dei nomi tra dieci tra amministratori e tecnici del comune di Gaeta e del Consorzio industriale. L’area del piazzale della stazione ferroviaria fu venduta nel 2019, attraverso un avviso pubblico, dall’ente di promozione industriale ad una società immobiliare senza che il comune esercitasse un proprio diritto di prelazione per l’acquisto. Per le opposizioni la Giunta Mitrano è ancora in tempo per farlo acquisendo al patrimonio immobiliare del comune il piazzale…. delle polemiche.

Un fatto è certo. La chiusura del piazzale dell’ex stazione ferroviaria è stata disposta alla vigilia della discussione da parte del Tribunale del Riesame del ricorso presentato dalla difesa della società “Cavour Immobiliare” contro il sequestro preventivo richiesto dal capo della Procura di Cassino Luciano D’Emmanuele ed emesso dal Gip . E’ soltanto una coincidenza?La richiesta del sindaco Mitrano all’avvocatura di pronunciarsi non è stata commentata positivamente dalle minoranze che chiedono, invece, una risposta politica all’intera problematica.

Il cartello elettorale (Gaeta Futura, Demos, Gaeta 5 Stelle 2050, Insieme per Gaeta, Movimento Progressista, Orizzonti per Gaeta e Insieme con Silvio D’Amante) che sostiene la ricandidatura a sindaco Dem Silvio D’Amante sostiene come “l’inevitabile si avvenuto”. A seguito delle indagini in corso sulla compravendita del piazzale dell’ex stazione, l’area è stata chiusa ed “un pezzo di città è rimasta intrappolata”. In effetti l’istanza inoltrata al sindaco Mitrano di “agire tempestivamente adoperandosi per la riapertura al traffico veicolare del tratto” è stata formalmente accolta ma negli ambienti politici di Gaeta sembra che qualcuno voglia chiudere il recinto dopo che i buoi sono usciti.

L’amministrazione comunale è accusata di essere rimasta spettatrice inerme quando l’area, classificata con la tipologia “S” (servizi e polo scolastico) nella variante generale del Piano regolatore del 1973, abbia subito una variante urbanistica per essere trasformata in un remunerativo parcheggio grazie alla facile approvazione nell’estate 2019 del consiglio comunale. Secondo Il Gip Casinelli furono due compiute forzature: il Consorzio industriale per chiedere al comune di approvare una variante avrebbe dovuto sollecitare un parere preliminare della Regione Lazio. Il comune di Gaeta, invece, adottò quella variante urbanistica senza un idoneo programma urbanistico previsto dalla legge regionale numero 36 del 2 luglio 1987.

La coalizione “per Silvio D’Amante sindaco” propone “con forza” l’acquisizione al patrimonio comunale dell’intera area e il suo ritorno a completa fruizione pubblica. Per questo motivo rinnova la richiesta di convocare subito un consiglio comunale d’urgenza “come precedentemente richiesto dai Consiglieri De Angelis e Scinicariello. La città è stanca di decisioni prese dall’alto e che puntualmente finiscono per generare disagi. Il nostro approccio, costruttivo e propositivo, lo dimostriamo oggi e continueremo a farlo man mano che insieme con i cittadini andremo costruendo un programma di governo della città volto a un progresso a misura di cittadino”.

La querelle della chiusura “momentanea del parcheggio della stazione ferroviaria ha sancito, sul piano politico, l’ufficiale matrimonio politico tra uno dei due gruppi di minoranzaa superstiti in consiglio comunale, “Una nuova stagione” ed il movimento “Gaeta comunità di valore” che sostiene la potenziale candidatura a sindaco, la seconda del fronte progressista, della professoressa Sabina Mitrano.

Definiscono “Semplicemente ingloriosa” quella che considerano “la fine dell’epoca Mitrano”. “Capolavoro di malapolitica e di malamministrazione, ipocrisia” sono state queste le dure parole del Coordinatore di “Una Nuova Stagione” Tommaso Scuccimarra. A suo dire “è assurdo e paradossale dover assistere, dapprima alla beffa ai danni della cittadinanza tutta di una svendita sottaciuta del piazzale dell’ex-stazione ad un privato, poi vederlo interdire dallo stesso privato (suppongo, non essendo apposti evidenti contrassegni riconducibili all’ente pubblico) di fatto impedendo pretestuosamente il normale deflusso del traffico pedonale e delle autovetture, e infine dover amaramente constatare la legittima rivendicazione, da parte del supermercato ubicato in quello stesso piazzale, di uno stato di crisi aggravato dall’oggettiva impossibilità di consentire il regolare accesso e l’uscita di cittadini e automezzi. Tutto semplicemente assurdo e paradossale!”.

In effetti erano stati prima di Natale i consiglieri d’opposizione Emiliano Scinicariello e Franco De Angelis (Demos) a presentare una richiesta di convocazione urgente del Consiglio Comunale. “ Purtroppo nulla ancora si muove. La richiesta pare essere caduta nel vuoto, sebbene avessimo contato, per l’ennesima volta sbagliando evidentemente, sulla sensibilità della Presidente del Consiglio Pina Rosato”.

Emiliano Scinicariello prosegue attaccando: “Dopo la notifica degli avvisi di Garanzia e la contestazione del reato di lottizzazione abusiva, ci saremmo aspettati un sollecito intervento della Polizia Locale, analogamente a quanto avvenne anni fa per l’area ax Avir, per l’apposizione dei sigilli all’area sottoposta a sequestro preventivo, ma con l’accortezza di consentire a persone e veicoli di attraversare l’area stessa. Invece – precisa Scinicariello – si è consentito al privato di continuare a disporre in totale autonomia dell’area sequestrata, dapprima consentendo arbitrariamente l’accesso, poi addirittura sbarrando gli accessi ed apponendo sulle transenne comunicati di chiusura”.

“A questo punto – conclude Scinicariello – l’acquisizione a patrimonio comunale di quell’area rappresenta un obbligo morale, prima ancora che politico, perché quanto accade da anni ormai su quell’area è un insulto alla città di Gaeta. E in ultimo, ma non meno importante, ricreare immediatamente le condizioni di piena fruibilità del supermercato Conad sito in Via del Piano, affinché il grido d’allarme dell’azienda non resti inascoltato e i livelli occupazionali, già messi a dura prova dall’apertura del nuovo Conad alla Piaja, possano essere preservati”.

Alle considerazioni degli esponenti di “Una Nuova Stagione” fanno eco le parole della Professoressa Sabina Mitrano, portavoce di “Gaeta Comunità di Valore”: “Questa brutta vicenda mette a nudo la profonda ipocrisia che ha caratterizzato le politiche urbanistiche e clientelari di questa amministrazione. Mette a nudo la cultura del privilegio di pochi (amici e amici degli amici) a scapito della collettività. È ora di dire basta al mercimonio ed alla svendita della città. Il piazzale della stazione deve tornare ad essere patrimonio della collettività”. Sabina Mitrano ha concluso: “E questo deve essere solo il principio della costruzione di una città più equa, una città per tutti. Noi ci saremo per questo”.