Gaeta / Indagine su rifiuti e porto commerciale, pesante affondo dell’Onorevole Raffaele Trano

Cronaca Gaeta

GAETA – La Direzione Distrettuale antimafia ha indagato su un traffico transazionale di rifiuti che, tra il 2019 ed il 2020 per conto della camorra casalese, ha considerato il punto di partenza il porto commerciale di Gaeta con destinazione quello bulgaro di Burgas sul Mar Nero. Chi la considera una notizia, “una stravolgente notizia di cui meravigliarsi”, commette un errore grossolano. A fare ricorso all’ironia è il deputato di Gaeta di “Alternativa c’è” Raffaele Trano.

Commenta la decisione del Gip del Tribunale di Napoli Rosaria Maria Aufieri di autorizzare, su richiesta del sostituto procuratore della Dda partenopea Fabrizio Vanorio, lo svolgimento di intercettazioni telefoniche ed ambientali nei confronti di un imprenditore della provincia di Caserta che l’avallo del clan dei Casalesi avrebbe gestito il traffico e lo smaltimento dei rifiuti che, provenienti da diversi comuni campani, sarebbero stati imbarcati a Gaeta con la destinazione il porto di Burgas in Bulgaria.

Fermo restando che al momento non sarebbe state individuate responsabilità, di nessun tipo, sulla gestione del “Salvo D’Acquisto” di Gaeta, l’onorevole Trano la pensa diversamente e sostiene come “da anni, se non decenni, che giornalisti, comitati, associazioni, persino gli stessi pentiti interni al medesimo clan, raccontano del porto di Gaeta come di un luogo oscuro, dedito ad affari loschi e spesso nelle mani della camorra, che se ne è servita per trafficare in rifiuti e armi.”

Indagò, a tal riguardo. nei primi anni novanta la giornalista Ilaria Alpi del Tg 3 che fu uccisa il 20 aprile 1994 a Mogadiscio con il suo operatore Miran Hrovatin. Per Trano a parlare del porto di Gaeta tra quelli utilizzati abitualmente dai clan per far partire le cosiddette “navi a perdere” fu anche il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone. Denunciò attraverso almeno due testimonianze video la partenza da Gaeta di “grossi carichi di rifiuti speciali, magari ‘forniti’ da spregiudicate industrie compiacenti e paganti, che poi venivano fatti affondare con tutta la nave che li portava in mare aperto, così da risparmiare grosse somme per il regolare smaltimento di rifiuti. L’ok alle autorizzazioni concesso dal Gip Aufieri che non ha sorpreso l’Onorevole Trano è sapere che, secondo l’indagine, “grazie a persone ben altolocate negli ambienti del clan, si sarebbe potuto relazionare con esponenti pubblici dalle varie zone interessate dalla gestione dei rifiuti che avrebbe potuto corrompere”.

Il parlamentare di “Alternativa c’è” si dice di fiducioso di sapere “finalmente chi sono e chi sono stati gli appoggi istituzionali eventualmente coinvolti nel territorio della Provincia di Latina, della Regione Lazio, del supontino. Ho denunciato senza mezzi termini tutta la mia contrarietà all’utilizzo del porto di Gaeta come base per il commercio di rifiuti attraverso video, comunicati stampa ed ogni mezzo a mia disposizione”.

Una mozione finalizzata a colmare “annose lacune”è stata respinta dal Parlamento così come non è stata ancora attualizzata la proposta di istituire un distaccamento a Latina della Direzione distrettuale antimafia, una sezione distaccata della squadra mobile nel sud pontino e di riaprire la sezione distaccata del Tribunale di Latina a Gaeta.

“La cecità della maggioranza di governo ed il bisogno di legalità di questo territorio appaiono ancora più stridenti – aggiunge l’Onorevole Trano – davanti all’inchiesta del pm Fabrizio Vanorio che ricopre dal luglio 2012 l’incarico di componente stabile della Direzione distrettuale antimafia – III Area, che si occupa del contrasto ai clan della provincia di Caserta con specifica delega per quanto riguarda il clan “dei Casalesi”.

E stoccate arrivano anche nei confronti dell’amministrazione comunale dalla quale “ho registrato solo una serie di dichiarazioni molto superficiali e l’irrisione dei consiglieri comunali di opposizione che avevano sommessamente chiesto spiegazioni tramite un’interrogazione- ha concluso Raffaele Trano – Al momento sono ancora da decifrare l’utilità e l’efficacia del protocollo sulla sicurezza e legalità presentato lo scorso marzo in un incontro con il prefetto di Latina Maurizio Falco, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano ed il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino”.