Formia / Coronavirus e buoni spesa, Magliozzi e Carta sui negozi scelti e coinvolti: “perchè non tutti?”

Attualità Formia

FORMIA – La pandemia da Covid-19 continua a incombere funestando il comparto sanitario e lasciando emergere, se non acuire, le fragilità socio-economiche. Per fronteggiare quest’ultimr condizioni, la notizia veicolata dai Consiglieri comunali di Formia del gruppo Pd- Demos- Forum progressista e di Sinistra, Luca Magliozzi e Alessandro Carta,  è che nuovi fondi ministeriali, per un totale di circa 300mila euro,  sono stati assegnati al comune di Formia per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentari.

Una misura ideale che consente l’emissioni dei cosidetti buoni spesa per la quale pare che l’Amministrazione si sia già messa in moto, benchè  i due Consiglieri comunali d’opposizione dissentano proprio sul come sia stato attivata la possibilità di usufruire del bonus.

“Sei esercizi commerciali – spiegano Magliozzi e Carta  – sono stati contattati dagli uffici comunali competenti per emettere i buoni spesa. Operatori commerciali, nello specifico super e ipermercati che riceveranno ciascuno 49.920 euro per l’emissione di 2.161 buoni di diverso importo. Ci chiediamo perché non siano state interpellate tutte le attività commerciali del settore, dalle botteghe di vicinato agli ipermercati, attraverso una manifestazione di interesse finalizzata alla costituzione di un elenco di esercizi commerciali disponibili a aderire al sistema di buoni spesa per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità per emergenza covid 19″.

Considerando questa misura “un importante strumento, non solo per sostenere persone indigenti, ma anche per iniettare liquidità nel tessuto economico”, i Consiglieri formiani di minoranza pensano che si tratti di “un’occasione non colta a pieno”; una considerazione che hanno portato nella riunione della Commissione Servizi Sociali chiedendo l’ampliamento della platea delle attività che possono aderire all’iniziativa, fermo restando che “30 o 60 giorni per il rimborso da parte del Comune sono tempi troppo lunghi soprattutto per le piccole attività”.

“Per questo – affermano Magliozzi e Carta –  chiediamo di rivedere l’affidamento diretto della fornitura di buoni spesa e al contempo invitiamo l’amministrazione a emettere buoni spesa comunali tramite strumenti diversi quali carte prepagate, o caricabili direttamente su tessera sanitaria e spendibili presso tutti gli esercizi convenzionati, individuati, lo ricordiamo, attraverso una manifestazione di interesse rivolta a tutte le attività commerciali presenti sul territorio comunale”.