Latina / Asl, indagine “Concorsopoli”: al via il processo, ammesse tutte le richieste di parte civile

Cronaca Latina Sanità

LATINA – Con l’ammissione di tutte le richieste di parti civili presentate (è stata necessaria una camera di consiglio durata oltre un’ora) – regione Lazio, Asl di Latina, Frosinone e Viterbo, comune di Latina, l’associazione antimafia Antonino Caponnetto e la Confconsumatori provinciale – con la terza udienza del giudizio immediato è di fatto iniziata questa mattina davanti il terzo collegio penale del Tribunale di Latina, presieduto dal dottor Aldo Morgigni, il processo per la cosiddetta ‘concorspoli’ dell’Asl pontina.

Si tratta di una delicatissima inchiesta di Polizia e della Guardia di Finanza che, coordinata dal sostituto procuratore Valerio De Luca, avrebbe accertato alcune presunte irregolarità nello svolgimento prima ed esito poi di due concorsi pubblici – per l’aggiudicazione di 23 e 70 posti di collaboratore amministrativo categoria D e assistente amministrativo categoria C – indetti dall’Asl di Latina ma di cui avrebbero beneficiato, in termini di fabbisogno dei vincitori finali, anche le Asl di Frosinone e Viterbo. I legali, gli avvocati Renato Archidiacono, Luca Giudetti e Leone Zeppieri, dei tre imputati l’ex segretario provinciale del Pd di Latina Claudio Moscardelli e dei dirigenti e funzionari Asl Claudio Rainone e Mario Graziano Esposito, sotto processo con le ipotesi accusatorie di corruzione, falso e rivelazione di segreto d’ufficio – hanno contestato la richiesta di costituzione di parte civile del comune capoluogo, dell’associazione “Caponnetto” e della Confconsumatori oltre che l’utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche ed ambientali degli inquirenti ma le due istanze sono state entrambe rigettate.

L’ex segretario del Pd Moscardelli è il principale imputato in questo processo e, a differenza di Esposito e Rainone, ha disertato il palazzo di Giustizia di piazza Buozzi. Gli vengono contestate le ingerenze per permettere all’ex Presidente del Consiglio Comunale di Minturno Giuseppe Tomao e al figlio dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale di Gaeta Pina Rosato, Matteo Di Domenico, di superare il concorso per l’attribuzione dei 23 posti da collaboratore amministrativo sapendo in anticipo le domande cui avrebbero dovuto rispondere a Claudio Rainone, presidente della Commissione d’esame ed ex Direttore amministrativo facente funzione dell’Asl di Latina, e Mario Graziano Esposito, segretario della commissione d’esame ed entrambi accusati falsità ideologica in atti pubblici e rivelazione di segreti di ufficio mentre Moscardelli deve rispondere di rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione.

E’ stata ammessa, inoltre, la costituzione di parte civile di una seconda partecipante al consorso da 70 posti: si tratta di Sofia Lo Stocco che, assistita dall’avvocato Giulio Mastrobattista, si era già costituita un mese fa in occasione della seconda udienza. Hanno alzato, a tal riguardo, le barricate le difese, secondo le quali non vi sarebbe un nesso di causalità tra il possibile torto subito e i reati contestati nel processo, laddove. Per di più una delle due non aveva superato la prova scritta del Concorso..A “spingere” per la costituzione di parte civile dell’associazione “Caponnetto” e della Confconsumatori provinciale è stato il sostituto Procuratore De Luca. A suo dire si tratta di associazioni sì “non riconosciute, d’altra parte come i partiti politici, ma in sostanza auto affermate”.

“L’udienza è stata fondamentaleper l’ammissione al procedimento come parte civile – ha spiegato il legale di Confconsumatori Lazio, l’avvocato Lorenzo Montecuollo  – la richiesta dell’associazione è stata accolta dal Collegio avendo dimostrato documentalmente e tecnicamente di possedere i requisiti e le prerogative per essere ammessi in ragione delle finalità statutarie, nonostante le eccezioni delle difese degli imputati”.

“Esprimo soddisfazione – ha aggiunto Barbara D’Agostino, presidente di Confconsumatori Lazio – per l’accoglimento della costituzione di parte civile della nostra associazione, un’ulteriore conferma della serietà e della concretezza con cui da decenni ormai siamo impegnati sul fronte della tutela dei cittadini anche nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, oltre a lavorare parallelamente per la prevenzione delle condotte scorrette”.

Si tornerà in aula l’11 febbraio prossimo con l’audizione di sette testi della procura. Tra questi l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato, la direttrice generale dell’ASL di Latina Silvia Cavalli e del suo predecessore Giorgio Casati.