Itri / Varata la giunta ma il sindaco Agresti perde Forza Italia

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ITRI – Giovanni Agresti, neo sindaco di Itri il 4 ottobre per una manciata di voti dopo un fotofinish al cardiopalma contro il primo cittadino uscente Antonio Fargiorgio, non avrebbe mai immaginato che l’inizio della sua terza consiliatura fosse simile o, peggio, alla salita del Mont Ventoux in una tappa pirenaica del Tour De France. L’imprenditore della sanità privata aveva studiato da tempo l’orografia di questo percorso scelto dagli organizzatori della Gran Boucle ma, a quanto pare, non ha fatto bene i conti con la fatica necessaria per effettuare una scalata che doveva culminare con il varo della Giunta.

Agresti è arrivato al traguardo ma l’ha fatto da solo o, meglio, senza alcuni compagni di squadra. Dovevano essere quelli di Forza Italia che si sono staccati decidendo, su input del potente coordinatore de facto degli azzurri Michele Stamegna, di non fare parte della “squadra”. La nascita dell’esecutivo è stata formalizzata giovedì sera con la firma dei decreti di nomina che hanno investito Elena Palazzo (Fdi, sarà il vice sindaco), Giuseppe Cece, Mario Di Mattia, Salvatore Mazziotti e Gabriella Dragonetti, l’ultima dei più votati tra la rappresentanza azzurra presente nella maggioranza di “Ripartiamo”.

Il colpo di scena, politicamente rilevante, è arrivato al termine di una trattativa durata dieci giorni al termine della quale la Dragonetti ha deciso di approdare nella Giunta Agresti ter non in rappresentanza di Forza Italia ma del gruppo civico, “Ripartiamo con Giovanni Agresti”. Insomma la giovanissima consigliera comunale ha deciso, di fatto, di lasciare Forza Italia censurando quanto è avvenuto all’indomani del voto amministrativo che aveva incoronato di nuovo Agresti sindaco di Itri.

I fatti. Forza Italia, eleggendo Andrea Di Biase, Serena Ciccarelli e, appunto, Gabriella Dragonetti, aveva sollecitato inizialmente una doppia rappresentanza nella Giunta da presentare nel consiglio comunale d’insediamento del 21 ottobre. Il sindaco Agresti ha detto di no specificando che Forza Italia avrebbe potuto beneficiare di tre scelte: un assessorato di prima fascia, la presidenza del consiglio comunale e la presidenza di “un’importante” commissione consiliare.

“Insomma le istanze di Serena Ciccarelli, di Andrea Di Biase e di Gabriella Dragonetti sarebbero state tutte soddisfatte” – ha rivelato il neo sindaco di Itri. Ma qualcosa non è filato per il verso giusto. Forse volutamente. Agresti ha chiesto un favore personale” alla rappresentanza di Forza Italia in maggioranza. E cioè di esprimergli un’assessora donna per rispettare, insieme al vice sindaco già designato Elena Palazzo, la soglia minima del 40% per quanto riguarda le quote rosa. Serena Ciccarelli, che con Agresti aveva avuto uno scambio al vetriolo sui social alla vigilia di Ferragosto quando Forza Italia aveva proposto un numero maggiore di candidature nella lista di Ripartiamo”, ha giocato di sponda. Ha semplicemente dichiarato di non voler accettare un incarico di Giunta perché correttamente “spetta ad Andrea perché il più votato di noi tre”. Di fronte a questo rifiuto della Ciccarelli, il cerino accesso è tornato nelle mani di Michele Stamegna, destinatario nel frattempo delle richieste di Agresti di conoscere il nome dell’assessore designato di Forza Italia.

In questo baillame di veti incrociati (che di politico hanno ben poco) è entrata in scena la giovanissima coordinatrice comunale di Itri di Forza Italia, Stefania Saccoccio. “Se serve sono a disposizione – ha detto in una riunione della rinnovata maggioranza – purchè ne usciamo fuori”. All’incontro era presente lo stesso Stamegna che ha posto un disco rosso a questa generosa autocandidatura che aveva l’obiettivo di far uscire dalla palude l’amministrazione Agresti in cui si è cacciata a dieci giorni soltanto dal vittorioso voto amministrato. Secondo alcuni testimoni oculari la Saccocioi avrebbe sbattuto la porta affermando…”Non so mi vedrete più”.

La frittata è stata completata invece quando un’altra donna, Gabriella Dragonetti, ha firmato una lettera – concordato chissà da quando con Agresti – con cui ha aderito all’associazione del sindaco e,di conseguenza, esplicitava la sua chiara appartenenza nella nuova Giunta
La quale si è riunita per chiedere alla Regione lo stato di calamità naturale dopo un’ondata di maltempo che ha provocato la scorsa settimana ingenti danni sul territorio e per abrogare l’obbligo per i residenti per pagare il ticket nel piazzale della stazione ferroviaria a metà strada con Formia.

“A differenza del mio predecessore – ha commentato Agresti che nel frattempo ha protocollato la richiesta di non beneficiare della sua indennità di carica – ho voluto mettere da subito i puntini sulle ‘i’. Ho atteso sin troppo Forza Italia. C’e ancora la presidenza del consiglio da attribuire ma i miei cittadini attendono risposte immediate e urgenti a tanti problemi sul tappeto. Se la delegazione di Forza Italia dovesse fare altre scelte,me lo dica perrchè so come fare per far nascere la nuova amministrazione”.

Gli interessati l’hanno escluso “categoricamente e seccamente” ma contatti, sotterranei, sarebbero stati avviati con l’ex candidato a sindaco Giuseppe De Santis e con l’unico consigliere comunale di “Promessa per Itri”, il M5s Osvaldo Agresti che del neo sindaco è un nipote acquisito. “Provo a chiamare Michele (Stamegna) ma non mi risponde – ha concluso Agresti in ordine all’ultimo tassello da mettere al suo posto: l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale.

Il neo sindaco di Itri “sarebbe l’uomo più felice del mondo” se a rivestire questo ruolo sarebbe il consigliere più votato ed ex vice sindaco Andrea Di Biase (tutti gli riconoscono qualità di equilibrio e di mediazione) ma,in caso di risposta negativa, Agresti avrebbe pronta l’alternativa. Il consigliere Salvatore Ciccone era destinato (in alternativa al neo assessore Dragonetti) a far parte della Giunta della XVII Comunità Montana ma una poltrona per lui è pronta: non più a Spigno Saturnia ma nel turbolento palazzo municipale di piazza Incoronazione.