Formia / Affidamento del Palamendola, presentate due denunce ai Carabinieri

Cronaca Formia Sport

FORMIA – Turbata libertà degli incanti ma anche manomissione di atti d’ufficio. Sono alcuni dei reati che hanno ipotizzato il commissario Prefettizio del comune di Formia Silvana Tizzano ed il legale rappresentante della Polisportiva “Nuovi Orizzonti” Francesco Termale presentando ai Carabinieri due distinte denunce querele contro ignoti su una gravissima anomalia che avrebbe caratterizzato lo svolgimento della gara d’appalto per la futura gestione del Palamendola nel quartiere di San Pietro.

I Carabinieri hanno avviato mirati accertamenti alla luce di quanto verificato il 12 agosto scorso presso l’ufficio sport del comune di Formia: la commissione di gara (presieduta dalla dirigente Rosanna Picano e dai funzionari Maria Sandolo e Loredana Civitillo) comunicava che qualcuno, in maniera illegale, aveva sostituito nel frattempo un allegato presentato da “Nuovi Orizzonti”. Era contenuto nelle buste A e B ed era stato aperto nella seduta precedente della gara, del 30 luglio, nell’ambito della relazione tecnica prospettata da Nuovi Orizzonti.  La commissione di gara aveva rilevato come l’allegato trasmesso al comune di Formia fosse praticamente sbagliato, errato per quanto riguarda l’offerta tecnica.

Era presente a quella seduta proprio il presidente Termale che dichiarò infondato il rilievo mosso dalla commissione di gara che però fu intransingente: decise di ammettere con riserva l’associazione sportiva concessionaria sinora del Palamendola alla fase successiva della gara d’appalto. Termale andò oltre: affermò come l’allegato contestato dal comune era comunque inidoneo all’esclusione della “Nuovi Orizzonti”. Semmai – aggiunse – pur esistendo un errore, la società partecipante avrebbe potuto utilizzare lo strumento del “soccorso istruttorio” che, previsto dalla normativa, è concepito per sanare e regolarizzare eventuali errori “non incidenti sulla validità sostanziali dell’offerta presentata”.

Resta il fatto che nei 13 giorni intercorsi tra le sedute del 30 luglio e quella determinante del 12 agosto qualche “manina”  ha operato negli ospitali uffici del settore sport del comune dove sono state aperte le buste di gara. Chi è stato? Lo vogliono capire bene i Carabinieri che qualche idea l’hanno maturata. Di sicuro non è stato uno sprovveduto ma qualcuno che sapeva dove mettere le mani e cambiare un allegato che il 30 luglio era errato ed il 12 agosto è risultato corretto. La commissione di gara si difende affermando di aver compiutamente verbalizzato l’irregolarità riscontrata con l’allegato presentato da Nuovi Orizzonti il 30 luglio. Quindi qualcuno, nonostante l’anomalia fosse stata evidenziata, ha provato ad effettuare una forzatura che ora potrebbe conoscere clamorosi sviluppi sul piano squisitamente penale e personale.

Per l’associazione che gestisce l’impianto dal 2007 – quando la struttura era di proprietà della Provincia prima che passasse nel patrimonio del comune di Formia con la legge Del Rio che ha riformato gli enti di secondo livello- la sostituzione della documentazione contenente nella sua proposta ha gravemente condizionato lo svolgimento della gara che il comune poi a Formia ha assegnato in via definitiva, grazie alla migliore offerta economica presentata nella Busta C, , alla seconda partecipante, il Formia basketball, società militante nel campionato di serie B di pallacanestro. Ed il sodalizio del presidente Roberto Tartaglione aveva brillato nei punteggi già con la relazione tecnica: 50 punti rispetto ai 35 che gli avrebbero consentito di essere ammesso alla fase successiva della procedura pubblica.

Nella sua querela contro ignoti il presidente Termale ha accusato la commissione di gara del comune di Formia essere stato poco attenta e superficiale a conservare quell’allegato: “era l’unica responsabile – ha scritto testualmente ai Carabinieri del Capitano Michele Pascale – della custodia fedele della documentazione contenuta nelle buste A e C”.

Nuovi Orizzonti auspica l’intervento della magistratura penale e, appena saranno concessi i documenti richiesti, valuterà di impugnare al Tar del Lazio l’esito della gara attesa da non pochi ambienti sportivi e aggregativi di Formia e del Golfo. Termale nella querela ai Carabinieri ha allegato un post in cui – secondo la sua personale versione sui fatti – ipotizza la turbativa.

A scrivere il 22 giugno scorso è Eugenio Polidori, dirigente e tecnico di primissimo piano del Formia Basketball. “A Cesare quel che è di Cesare..alcuni giorni ho esternato il mio rammarico per l’assoluta mancanza di risposte da parte dell’amministrazione comunale – esordiva Polidori – Oggi è mia intenzione ringraziare la dottoressa Picano ed il dottor Pangia per averci convocato presso la casa comunale e, soprattutto, per le risposte e i chiarimenti che da tempo attendevamo. La nostra strada resta in salita ma con una pendenza molto meno gravosa. A breve seguiranno altri incontri e siamo certi – aggiungeva Polidori – che tutti gli attori faranno la loro parte fino in fondo per rendere possibile e definitivo il ripristino delle attività. Ringrazio allo stesso tempo quanti hanno dedicato una porzione del proprio tempo a darmi una risposta, a indicarmi una strada o, più semplicemente, fornendomi importanti stimoli ad andare avanti”

I Carabinieri intanto hanno chiesto l’autorizzazione alla Procura della Repubblica di Cassino di occuparsi di accertare lo svolgimento di questa gara, già finita nell’occhio del ciclone dell’Anac che aveva chiesto con la deliberazione numero 96 del 3 febbraio 2021 di modificare il capitolato. Prevedeva l’assegnazione di punteggi definiti discriminatori ed uno scarso utilizzo del Palamanendola da parte delle scuole della città. Ora lo svolgimento della gara è finito sotto un’altra lente d’ingrandimento, quella dei Carabinieri di Formia e della Procura di Cassino.