Omicidio di Gabriel Feroleto, dopo le motivazioni della sentenza la difesa pronta al ricorso

Cassinate Cassino Cronaca Frosinone

PIEDIMONTE SAN GERMANO – La pena risulta spropositata rispetto alla piena collaborazione fornita, sin dal primo momento dall’imputata. E’ questo uno dei motivi che spingerà gli avvocati Chiara Cucchi e Lorenzo Prospero, a presentare ricorso in appello nei confronti della sentenza di condanna a trent’anni di reclusione per Donatella Di Bona, la donna di Piedimonte San Germano, accusata di aver ucciso il figlioletto Gabriel Feroleto in concorso con il compagno Nicola. Il Gup Di Croce parla di gesto consapevole da parte della madre, tanto consapevole da evitare al piccolo di liberarsi e di continuare la pressione della mano sulla bocca fino al sopraggiungere della morte.

“Il giudice – hanno spiegato gli avvocati Chiara Cucchi e Lorenzo Prospero – non ha tenuto conto della grave situazione di salute in cui versava Donatella e che trova conferma da referti medici di ospedali pubblici”. Secondo gli avvocati nella sentenza non viene motivato il perché il giudice non condivida le argomentazioni del consulente della difesa, preferendo anche qui senza motivarle, le conclusioni della procura.

“E’ stata fornita – continuano gli avvocati – una descrizione di Donatella che non corrisponde alle sue caratteristiche, riferite anche da diverse testimonianze. Inoltre – concludono Cucchi e Prospero – non è stato assolutamente preso in considerazione il contesto di degrado in cui si è consumato il tutto”. Ora ci saranno 45 giorni per la presentazione del ricorso, al netto della pausa di agosto.