Formia / Nuova Scuola Vitruvio Pollione, a rischio i finanziamenti [VIDEO]

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FORMIA – Delusa e rammaricata per la mancata richiesta di un parere alla Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio. Scura in volto ha espresso questi stati d’animo il commissario prefettizio del comune di Formia Silvana Tizzano confermando nel corso di una lunga e tesissima conferenza stampa le nostre anticipazioni di qualche giorno fa: manca solo l’ufficialità ma l’ente, dopo aver chiesto inutilmente di beneficiare di una terza proroga per completare l’iter tecnico amministrativo, rischia di perdere ora uno dei più importanti finanziamenti ricevuti negli ultimi decenni. Si tratta di oltre 10 milioni e 50mila euro che nel 2018 il Ministero dell’economia e quello dell’istruzione, attraverso un decreto interministeriale, avevano concesso per l’abbattimento e ricostruzione di una delle tre scuole media della città, la storica “Vitruvio Pollione”, e per la realizzazione di una palestra a servizio dell’attigua scuola elementare e materna “Edmondo De Amicis”, nel quartiere di Mola.

il commissario prefettizio Silvana Tizzano affiancata dai sub commissari Ada Nasti e Monica Perna

Una dimenticanza grave, quella dell’apparato tecnico del comune, relativa alla mancata richiesta del parere alla Soprintendenza necessario per l’abbattimento di una scuola costruita nei primi anni del secolo scorso di interesse architettonico e culturale. Il Comune ora è corso ai ripari e ha chiesto attraversa la piattaforma telematica il parere mancante sapendo che potrebbe arrivare anche soltanto entro i prossimi 120 giorni. Potrebbero essere inesorabilmente troppo tardi. Il commissario Prefettizio Tizzano, su richiesta del segretario generale del Comune Alessandro Izzi, ha bloccato l’intero iter tecnico amministrativo per non incorrere in eventuali responsabilità penali ed erariali. Intanto i tempi sono sempre più contingentati: per non perdere il maxi finanziamento ottenuto tre anni fa deve approvare entro il 30 giugno il progetto definitivo ed entro il 31 agosto quello esecutivo e l’appalto dell’intera opera. Praticamente impossibile.

Nell’intervista video allegata la dottoressa Tizzano ha illustrato le ragioni di questo blocco. Sapeva che portare avanti l’iter tecnico amministrativo per la realizzazione di questo mini campus scolastico sarebbe stata una delle priorità della sua gestione commissariale del comune. I tempi sono diventati più ristretti quando l’associazione temporanea di impresa che, grazie ai tempi celeri della Commissione unica di committenza, si era aggiudicato l’appalto per la redazione del progetto definitivo. E per graficizzare la nuova scuola i tecnici incaricati si erano accorti che mancava il parere, “necessario” della Soprintendenza archeologica. Sia la dottoressa Tizzano che l’attuale responsabile del settore Lavori Pubblici e urbanistica Annunziata Lanzillotta hanno detto che bisogna fermare le bocce. Ma è proprio così? O quel parere della Soprintendenza ai beni archeologici può essere ancora acquisito in sede di conferenza per l’approvazione del progetto definitivo o, meglio ancora, per il varo di quello esecutivo. Le risposte del commissario Prefettizio Tizzano e dell’architetto Lanzillotta – che qualcuno vede già dirigente per i prossimi tre anni presso il comune di Terracina – sono state assai evasive e contrassegnate da un palese imbarazzo. Ma la dottoressa Tizzano, che ha sostituito l’ex sindaco Paola Villa nel ruolo di commissario straordinario del comune per l’edilizia, non avrebbe potuto verificare la mancanza di questo parere appena insediatasi o non attendere l’informazione dell’Ati. Ed è giustificabile la richiesta di un parere, seppur necessario, con il mancato ottenimento di una terza proroga? Certo che no. La conferenza stampa della sala Sicurezza, cui hanno partecipato tutti i dirigenti del comune in carica, ha evidenziato un tentativo dell’attuale corso del comune a responsabilizzare i tanti tecnici e Rup (oltre che l’ex sindaco Paola Villa e l’ex dirigente del settore Lavori Pubblici del comune Antonio Fracassa) che hanno avuto a che fare il progetto per la realizzazione della nuova scuola media “Pollione” e della palestra della vicina scuola elementare “De Amicis” di Mola. E’ iniziato uno scontro fratricida ed istituzionale all’interno del comune di Formia per non rispondere di eventuali responsabilità su un’occasione che la città sta perdendo? Il commissario Prefettizio non ha voluto chiamare in causa nessuno per rispondere della probabile revoca del finanziamento del governo e ad una precisa domanda ha precisato che “non spetterà a me trovare le eventuali responsabilità perché le indagini le fanno altri”.

Di certo la vicenda ora avrà un’eco nella campagna elettorale. E non a caso che alla conferenza stampa, confuso tra i cronisti, c’era il solo candidato a sindaco Amato La Mura che ha preso tanti appunti. E’ probabile che chieda un appuntamento alla sottosegretaria al Miur per rivedere quel blocco alla concessione della terza proroga ma anche per interloquire con la Soprintendenza ai beni archeologici e dimostrare che quel parere mai richiesto sinora non sia ancora proprio necessario. La dirigente dell’istituto scolastico Vitruvio Pollione Annunziata Marciano non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali: “E’ meglio che non parlo. Lo se lo faccio, potrei fare danno e per senso di responsabilità è meglio che stia zitta”. La sua ‘vice’ Carmela Paone, invece, è stata un fiume in piena: “Oggi è una brutta giornata. Formia è stata nuovamente presa in giro. Un quartiere in particolare… anni di attesa, anni di discussioni, di prese in giro, di chiacchiere. Non gliene importa niente a nessuno della perdita di 10 milioni di euro per una nuova scuola, un nuovo look per un quartiere che finalmente avrebbe avuto nuovi spazi, nuovi luoghi di incontro, di socializzazione e di laboratori per i ragazzi e le ragazze. Cari ragazzi, cari bambini di voi non importa niente a nessuno. Della nuova scuola come luogo accogliente, inclusivo e di respiro in un quartiere dove al momento si pensa solo a bere non gliene importa proprio a nessuno! Non è colpa di quelli di prima, di quelli del durante o di dopo , è colpa di tutti. Nessuno pensa al futuro di questa città. Uno scandalo da 10 milioni di euro. Niente proroga, già chiesta due volte , nessun permesso dalla sovraintendenza lo hanno dimenticato… Facciamo qualcosa non può finire così”.

Nelle fasi iniziali della conferenza stampa la dottoressa Tizzano, affiancato dalle sub commissarie Prefettizie Nasti e Perna, aveva illustrato il contenuto del conto consuntivo approvato nei giorni scorsi con i poteri sostitutivi della Giunta prima e del consiglio comunale poi . Il Covid nel corso del 2020 ha condizionato negativamente la gestione contabile dell’ente e lo conferma il crollo, oscillante tra il 20 ed il 30% complessivamente, delle entrate tributarie. Non è un buon prologo in vista dell’applicazione nel prossimo bilancio di previsione della prima rata della rateizzazione di un disavanzo accumulato nelle ultime gestioni di bilancio: si tratta di di un buco di 12 milioni che il comune ha spalmato nei prossimi 15 anni. I creditori continuano a bussare alle porte del comune di Formia e la dottoressa Tizzano ha ricordato come siano stati riconosciuti con l’approvazione del conto consuntivo 172 milioni di debiti fuori bilancio e 450mila euro per utenze non pagate nell’ultimo anno.

INTERVISTA Silvana Tizzano, commissario Prefettizio comune di Formia